Alessio Buccafusca

Alessio Buccafusca

Considerato tra i maggiori fotografi al mondo di danza classica, professore di Fotografia creativa presso l’Università “Upam“ di Napoli e professore di Fotografia di Danza presso l’Università di Belle Arti di Napoli.

Quando Nureyev saltò sul tavolo per sfidare Vassiliev   
I duellanti, il maestro Beppe Menegatti racconta quando fece ballare Rudolf e Vladimir            
di  Alessio Buccafusca

Nureyev saltò sul tavolo
per sfidare Vassiliev …

di  Alessio Buccafusca

 Quando abbiamo deciso di intitolare “I duellanti” il gioco di mettere a confronto due grandi artisti, due primi ballerini, due étoile, insomma, sapevamo di fare qualcosa di improponibile. Perché non puoi mettere a confronto due stelle…

Carla Fracci in Madre Teresa bal I Have A dream di Cannito e regia Menegatti

Carla Fracci in Madre Teresa. I Have A dream

copertina 2001 Geru cor Luc Boui regia di Beppe Menegatti Caracalla

Gerusalemme. 2001, Regia di Beppe Menegatti

Il mondo della danza è una fiaba. Una fiaba che si ripropone all’infinito, storie che si ripetono nel tempo, fantasmi che si inseguono, protagonisti che si alternano. Un mondo variopinto e variegato, e, soprattutto, fascinoso. Soprattutto quando lo si può vivere dall’interno, dalla polvere del palcoscenico, quando puoi vedere tutto quello che gli altri non vedono. Soprattutto quando sei tu a guidare, a dirigere le grandi stelle, soprattutto quando la tua regia non si è “limitata” solo alla magia della danza. Beppe Menegatti, il maestro Menegatti, è stato assistente alla regia di Luchino Visconti, ha collaborato con Eduardo De Filippo e Vittorio De Sica, che altro si può pretendere da un palcoscenico o da un set cinematografico?

2014 09 BEPPE E CARLA

Beppe Menegatti e Carla Fracci

Qualche giorno fa, in quella meravigliosa cartolina dell’anima che è Positano, sono stato a pranzo con tutto l’entourage del premio Positano. C’era qualcosa da festeggiare, che andava ben al di là della pur riuscitissima manifestazione, c’erano le 85 candeline di Beppe Menegatti, come dire il compleanno dell’arte.

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Nureyev, Don Chisciotte San Carlo 1982

1988 Fracci Vu An e Vassiliev  Nyinski San Carlo

Fracci, Vu An, e Vassiliev. Nyinski 1988

E a fine pranzo, microfoni aperti per il Maestro. C’è da aprire un nuovo capitolo su Nureyev e Vassiliev. Inquadriamo e contestualizziamo la vicenda. Siamo nel 1988 il programma-spettacolo è “ Mantova festa a corte“, giullari, menestrelli, ballerini e comici dell’arte, un evento fastosamente progettato, zeppo di star mondiali, tanto che RaiUno (che insieme a Vittoria Ottolenghi e Vittoria Cappelli produsse lo spettacolo) lo trasmise in diretta in Mondovisione in prima serata e lo vendette a circa trenta paesi, non proprio una cosa di tutti i giorni per uno spettacolo, anzi… Tra gli acquirenti la Cina, gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica, i paesi del Sud America e naturalmente tutta l’ Europa. Ambientazione straordinaria: Piazza Sordello in Mantova, un gioiello. E tanto  l’idea dell’antica piazza come ideale palcoscenico teatrale, quanto l’illustre nome d’ architetto a cui ne è affidato l’ arredo, Paolo Portoghesi, riconduce a Le Divine, altro programma che fatto storia di RaiUno che nel settembre ‘ 87 popolò di ballerine-star la Piazza dei Miracoli di Pisa.

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Nureyev, Marco Spada

 

Si comincia con due cortei, addobbati dai cinquecenteschi, magnifici costumi (tessiture di perle e pietre su stoffa, gran pulsare di mantelli al vento) di Gabriella Pescucci realizzati dalla Sartoria Tirelli. Sfileranno partendo l’uno, quello dei Gonzaga, da Palazzo Ducale, e l’altro, quello dei Signori della città, della Sede dell’ Arcivescovado. Li capeggiano Fonteyn, Nureyev e Carla Fracci da una parte e Vladimir Vassiliev con la moglie Ekaterina Maximova dall’altra (ed è già questa una notizia d’ eccezione: è la prima volta che il transfuga Nureyev si trova a danzare con Vassiliev, divo sempre fedele alla patria). E quella volta, in quella piazza, fu duello vero. Un gesto, uno sguardo, una sfida.

2008 Menegatti Fracci e Savignano

Menegatti, Fracci e Savignano

“Eravamo a pranzo alcuni di noi – Ricorda Menegatti – era il giorno della trasmissione. Era una grande tavolata, come capita quando si lavora. C’era la giusta tensione che precede i grandi appuntamenti, eravamo in mondovisione non so se mi spiego. A capotavola c’era Vladimir, io ero alla sua destra. Di fronte a me nessuno. Ad un tratto, come quando apri la finestra ed entra un raggio di sole, vedo arrivare Rudolf. Conoscendolo, conoscendo bene il suo carattere, mi alzo da tavola e gli vado incontro. Lo prendo sottobraccio e lo porta a tavola con noi. E lo faccio sedere di fronte a me, alla sinistra di Vladimir. E come d’incanto la tavolata sprofondò nel silenzio… Quasi come se tutti trattenessero il respiro. E, forse, era veramente così. Erano più o meno 20 anni che Nureyev e Vassiliev non erano così vicini. E conoscendoli poteva succedere di tutto…”

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Nureyev, 1987

Già, davvero di tutto. Tutti sapevano della rivalità, dell’insofferenza, chissà qualcuno diceva anche dell’odio, che divideva i due étoile. “Rudolf era una grande divo. E subiva spesso la banalità del ruolo. Vladimir, invece, era semplicemente una grandissimo ballerino, era la danza. Io, comunque, sentivo tutta addosso la responsabilità di quella straordinaria serata, avere i due più grandi ballerini al mondo ti rallegra il cuore ma ti fa invecchiare di dieci anni… Eppure io non sono mai stato particolarmente ansioso. Ma se i due avessero avuto un alterco, un bisticcio, una feroce polemica, come avremmo fatto? Il mio timore, mi confessarono dopo, era il timore di tutti i presenti. Ma andò tutto liscio… Almeno credevo!”

Savignano in san suu kyi balletto I have a Dream di Cannito e MenegattiT massimo Pa

Savignano, I have a Dream

Rossella Brescia in I have a Dream di cannito e rgia di Menegatti

Rossella Brescia, I have a Dream

Perché che successe? “ Il pranzo era scivolato via senza sussulti, sguardi bassi, poche parole e scrupolosamente evitando di parlare ballerini e di danza! Insomma sotto tono, meglio così, sarebbe stato pericoloso surriscaldare gli animi. Eravamo “tranquillamente” arrivati alla fine, aspettavamo, per chi lo voleva, il caffè. I camerieri avevano ritirato tutti i piatti sporchi, come avviene di consuetudine. Lo confesso tirai un grosse respiro, “ è andata anche questa, pensai dentro di me..”

Beppe Menegatti

Beppe Menegatti

Ma neanche il tempo di finire il mio pensiero che Rudolf come una pantera, in modo felino, dalla sedia salta sul tavolo. Si, proprio, sul tavolo. Divaricò le gambe, porto le braccia ai fianchi. E guardò fisso negli occhi Vassiliev. Uno sguardo di sfida. Saranno passati una decina di secondi. I dieci secondi più lunghi della mia vita. Vladimir, immobile, glaciale, pallidissimo, una statua. Aspettava con sacrale dignità gli eventi. Nureyev non disse una parola. In un attimo fece un’altra salto e se ne andò. Non c’è che dire: una uscita di scena regale. Ancora oggi dopo più di 25 anni ho nella mia mente nitidissima l’immagine della tovaglia bianca con l’impronta dei piedi di Rudolf…”

 

 

 

 

 

 

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6 pensieri su “Nureyev saltò sul tavolo
per sfidare Vassiliev …

  1. Ginevra

    La danza é una fiaba….Ma quanto mi piace Alessio Buccafusca quando scrive!!!Attraverso le sue foto mi emoziona ci fa vivere la grande danza ,ma quando scrive mi incuriosisce perché ci parla del vero sulla danza.
    Oggi una cosa RARA E UNICA.
    Ma caro Alessio lei ha conosciuto i più grandi ballerini,li ha seguiti ovunque nel mondo,mi vien dal cuore dire che é proprio Buccafusca una persona RARA E UNICA!!!!

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  2. Dagmar Küster

    Grazie infinite Professore per questo articolo veramente emozionante da togliere il fiato !
    Complimenti grandissimi !!!
    Rudolf un Mito !!!

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  3. Diana

    La danza è la summa delle arti perché le riunisce tutte, ma solo in un frammento del tempo.
    Esiste unicamente nel Qui ed Ora, ti fa vivere emozioni e sogni, incanta, seduce e…scompare, lasciando un segno profondo nel cuore e nei ricordi di chi l’ha vissuta da artista o spettatore.
    O da fotografo innamorato della danza, come Alessio Buccafusca, testimone di una magia
    sempre diversa, che lui sa far rivivere con le sue foto e con i bellissimi racconti che, come
    le sue fotografie, rendono immortali attimi preziosi e irripetibili. Grazie Alessio!!!

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  4. Alfonso Gil

    Ciao Alessio, in quanto al balletto classico confesso di essere un profano in materia e che posso esprimermi solo in virtù della mia sensibilità e, dal mio esclusivo punto di vista, dire Nureyev/ Vasiliev è un po’ come riaprire l’eterno conflitto “Callas o Tebaldi?”. Quando si tratta di certe forme artistiche che si manifestano a determinati livelli e con personaggi di tale levatura io non riesco più a considerare “duellanti” le persone prese in esame perché, al di là di qualche merito in più o in meno, è da fan integralista e frustato operare una classifica nella quale ci sia un primo assoluto ed un eterno secondo. Al massimo si può parlare di differenze caratteriali e di diverse espressioni sulla scena e Nureyev -al pari della Callas- era istintivo, passionale, un’anima tormentata che della trasgressione ne aveva fatto uno stile di vita oltre che una provocazione. Vasiliev, decisamente più virtuoso e tecnico nella sua glacialità regale, rappresentava bene le sue radici alle quali è rimasto fedele e non a caso, a differenza di Nureyev e Baryšnikov, fu l’unico a mantenere la cittadinanza sovietica e a non disertare la sua terra. Nureyev molto appariscente nelle sue manifestazioni pubbliche anche perché della sua sessualità ne aveva fatto quasi una bandiera e qualche volta l’ha anche manifestata con ostentazioni pubbliche di dubbio gusto. Molto scalpore ha fatto la rivelazione della sua relazione con Freddie Mercury e sulla quale all’epoca già si vociferava qualcosa e poi è stata resa del tutto pubblica. Vasiliev, al contrario, molto impenetrabile come persona, anche dopo il matrimonio con la Maksimova ha condotto una vita privata apparentemente senza scossoni e senza dare adito, così, a pettegolezzi. Forse una personalità meno complicata -e anche meno forte- rispetto a Nureyev ma i suoi meriti artistici non sono inferiori a quelli del rivale perché entrambi sono due titani della danza contemporanea. Però, se devo dirla tutta ed esprimere le mie preferenze, queste decisamente vanno ad un terzo e cioè a Nijinsky che, oltre ad essere stato un ballerino di impareggiabile spessore artistico, è stato una personalità molto più complessa (oserei dire complicata) ed è stato un vero pioniere del suo tempo legandosi pubblicamente al suo coreografo e pagando spesso in prima persona per delle scelte di vita che al suo tempo non erano condivise e né rispettate ed infatti anche per questo ebbe una vita tanto tormentata da morire in clinica in odore di follia. Ritornando al gesto plateale e provocatorio di Nureyev, mi ricorda tanto quello della leggendaria Anna Magnani che in una scena del film “La carrozza d’oro” rivolgendosi ai presenti dirà: “Alla fine del secondo atto, quando Colombina esce scacciata dai suoi padroni, c’è una tradizione che sembra che voi ignoriate; i commedianti si inchinano a lei!” e con un gesto imperioso li obbliga a genuflettersi… Non è che Nureyev abbia fatto qualcosa di tanto diverso con la sua uscita plateale. Ma ad un divo… anzi, ad un divino come lui era concesso questo ed altro!
    Alfonso Gil

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    1. MAURIZIO TAMELLINI

      CARISSIMO ALESSIO.

      QUANDO SI PARLA DI PERSONAGGI COSI’ FAMOSI ,E ,PER IL MAGGIOR NUMERO DI NOI DANZATORI MORTALI,NON BASTEREBBERO LE RIGHE. MI PERMETTO DI DIRE QUALCHE ANEDDOTO A RIGUARDO DI QUESTA LORO SFIDA INNESCATA FORSE INVOLONTARIAMENTE. CONOSCENDO RUDY COME COLLEGA ED AMICO, POSSO SOLO DIRE CHE A LUI PIACEVANO LE SFIDE. AVEVA SEMPRE VOGLIA DI CONFRONTARSI CON QUALCUNO,DI VINCERE,DI IMPOSSESSARSI DELL’ENERGIA DI QUALCUNO.
      POSSO CAPIRE ED IMMAGINARE LA LORO RIVALITA’. RUDOLF AMANTE DELLE COSE NUOVE E MAI SAZIO DI SPERIMENTARE NUOVI LINGUAGGI,PERENNEMENTE IN LOTTA CON SE STESSO,CON IL PROPRIO CORPO,PERFEZIONISTA AL LIMITE E MOLTE VOLTE SADICO.BASTA VEDERE E BALLARE LE SUE COREOGRAFIE PER CAPIRE COME SONO PROFONDE ED ESTREMAMENTE CONTORTE. VLADIMIR AL CONTRARIO,ICONA DI UN MODELLO SOVIETICO E DI UN REGIME A CUI LUI NON SI E’ MAI RIBELLATO. DUE ARTISTI ECCEZZIONALI,MA DIVERSI. RUDY ODIAVA MOLTISSIMO QUEL SISTEMA,VOLODIA CI VIVEVA E CI ANDAVA D’ACCORDO.
      CHE DIRE,CERTO,LE RIVALITA’ SONO SEMPRE ESISTITE. DI ESEMPI SE NE POSSONO FARE MOLTISSIMI,MA QUESTO NON VUOL DIRE SSERE IRRISPETTOSI,MA IN TEATRO LA SUPERIORITA’ ARTISTICA CONTA E PER IL TEATRO E’ UN LUSSO . LO SAPEVANO ANCHE LORO DANDOCI CON LA LORO PRESENZA,LA LORO TECNICA E LA PROPRIA BELLEZZA TUTTO QUELLO CHE PER UN ARTISTA PUO’ SIGNIFICARE.
      E POI,PER IL TEATRO LA FRASE PIU’ SUBLIME E’ “il luogo dove tutto e’ finto,ma niente è falso”.FORSE ANCHE PER LORO LA VITA DEL PALCOSCENICO CONTINUAVA …

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  5. Carmela

    La danza è un percorso che richiede impegno e dedizione, necessita di una forte determinazione che ti spinge a raggiungere un obiettivo ben preciso..e solo chi nutre una sincera e autentica passione porta avanti tale percorso nel migliore dei modi! Ed è bellissimo tastare con mano la passione di chi fa il suo mestiere nella consapevolezza di ciò che sta facendo..complimenti per l’articolo !!!
    Carmela Pirozzi

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