Carlotta D'Amato

Carlotta D'Amato

Consulente legale in aziende italiane ed internazionali, ha scritto numerosi articoli in materia di diritto. Le sue passioni sono politica, cultura, moda.

rinnovo-guardaroba-530x300

L’abito non fa il monaco
Ma la donna certamente si

di Carlotta D’Amato

Le donne di solito amano quello che comprano, ma odiano i due terzi di ciò che è nei loro armadi. (Mignon McLaughlin). Io non so chi abbia inventato i tacchi alti, ma tutte le donne gli devono molto. (Marilyn Monroe). Puoi ottenere tutto ciò che vuoi se sei vestita per averlo. (Edit Head). Se una donna è malvestita si nota l’abito. Se è vestita impeccabilmente si nota la donna. (Coco Chanel)

Eppoi dicono che l’abito non fa il monaco…

L’interrogativo che da centinaia di anni attanaglia le donne, quella domanda alla quale non c’è una risposta univoca, veloce e diretta è sempre stato ed è solo uno “che cosa mi metto”?

Passare la vita a fare shopping e non avere mai nulla che vada bene, comprare scarpe, vestiti, borse, sciarpe e finire per indossare quello che già si aveva, disperandosi per quanto si è speso, ma comprando, comprando, comprando ancora. E’ la maledizione di ogni donna.

Glamour Shopping

A coloro che dicono che questa attenzione è figlia del consumismo e del capitalismo che ci forza a fare acquisti, vorrei ricordare che, forse tranne che nel Medioevo, dove la pulizia e l’igiene personale non la facevano proprio da padroni, l’attenzione che ogni donna mette nel vestiario, risale davvero a tanti anni fa.

La difficoltà nel trovare il giusto “outfit”, (ossia, il giusto completo) adatto ad ogni occasione è davvero un’impresa ardua; e tranne i soliti dictat cioè, né nero né bianco ai matrimoni, no a lustrini e paillettes prima della otto di sera e niente ballerine ad una serata di gala (io direi proprio niente ballerine in generale, ma è un’opinione personale), risultare perfetta ed impeccabile, degna della copertina di Vogue Paris, richiede ore di studio, di prove, di foto mandate alle amiche e di consigli della mamma. Ma quali sono gli eventi, le occasioni che ci creano più ansia e necessitano di almeno due ore di pose allo specchio?

20130104165902

Il primo è sicuramente “il colloquio di lavoro”. Qualunque sia la posizione lavorativa agognata, fare una prima ottima impressione è tutto. E se la stretta di mano, secondo gli americani, decreta il 30 per cento delle possibilità di successo o insuccesso del colloquio, quando entriamo per la prima volta nella stanza e ci interfacciamo con il “futuro” capo, certo i nostri brillanti studi accademici, i due master in ingegneria aerospaziale, la borsa di studio della Massachusset University of Technology, sono offuscati da un brutto tailler, un pantalone non perfettamente stirato, una camicia che non profuma di lavanderia. Cosa mi devo mettere allora? Ecco, la parola d’ordine è solo una: rigore.

No ai top scollati (anche se si hanno belle tette, ma si potrebbe aver la sfortuna di incappare in un capo donna che non gradisce, o peggio, in un uomo bacchettone), non tacchi vertiginosi, non minigonne inguinali (non siano in una puntata di Ally Mc Beal); meglio optare per un pantalone a sigaretta, una camicia che non faccia però “suora laica”, una bella giacca scura ed una paio di decolletè che ci diano 5/7 cm in più senza farsi sembrare degli esemplari di Tirannosaurus Rex, barcollanti e pesanti.

Ovviamente, inutile dirlo, una volta avuto il lavoro, non dobbiamo scordare che la parola “rigore”  è d’obbligo; ed anche se il venerdì è quasi sempre “casual friendly”, le gonne modello gitana, i vestiti lunghi, i leggins con le magliette corte sono banditi; non siamo ad Ibiza e non siete Chiara Ferragni.

imagesCAWPVNT3

Altra occasione che ci costringe a prendere una mezza giornata libera al lavoro, ci fa rimanere sveglie la notte a passare in rassegna tutto l’armadio è “il primo appuntamento”. Un brivido di terrore pervade ogni donna, di ogni età che si appresta ad andare al primo appuntamento. Perché qui il solito dilemma sul “cosa mi metto”, diventa “cosa mi metto per non sembrare una facile, ma nemmeno una bigotta, una sportiva ma non troppo, disinvolta ma non troppo, rigida ma non troppo, giovanile ma matura, fresca ma non oca?”

Si, cari uomini, perché se pensate che la domanda sia in realtà “concedersi o no al primo appuntamento”, quello che ci toglie il sonno e metà dello stipendio è la scelta dei vestiti e poco importa se abbiamo deciso di toglierceli appena vi abbiamo visto o di tirarci il pantalone fin sopra alle orecchie per i prossimi sei o sette appuntamenti, per noi è tutto. Per voi, ovviamente no, ma le donne sono testarde. Lo sapete. Levate mano.

intimo-golden-lady-autunno-inverno-2013-2014-663122_H232825_L

No alle minigonne, né alle camicie effetto vedo non vedo; si ai pantaloni stretti o al classico tubino nero, “must have” di ogni donna tra i 30 ed i 40. Certo sul tema in questione, il problema della scelta riguarda anche quello che indossiamo sotto i vestiti, che abbiamo deciso di toglierci ovviamente, perché in caso contrario, statene pur certi, che il “mutandone della nonna” anche un po’ contenitivo, non manca di sicuro.

Allora, dicevamo: devi essere bellissima ma mai volgare, incuriosirlo ma non spaventarlo, sedurlo ma lasciarlo con l’acquolina in bocca. L’importante è non osare con l’intimo in pizzo, peggio se nero. Una donna che indossa intimo di pizzo lo fa espressamente perché ha intenzione di farlo vedere al fortunato di turno e non di certo perché è comodo sotto i vestiti, dove riproduce un fastidiosissimo effetto carta vetrata. Gioca al risparmio! Non sprecarti la carta del pizzo alla prima notte, puoi  essere interpretata come una pantera difficile da accontentare e l’ansia da prestazione è dietro l’angolo! Meglio optare allora per qualcosa di carino ma non impegnativo, meglio se di colore pastello. Banditi pupazzi ed Hello Kitty.

“Aperitivo”: per me non c’è nulla di peggio. Soprattutto se l’aperitivo è dopo lavoro; si arriva persino a portarsi dietro il cambio, perché con le scarpe basse e la giacchetta da donna in carriera, davvero non si può andare oltre le sei di sera senza attirare su di sé sguardi che sembrano dire “povera zitella che non ha altra vita all’infuori del lavoro ”.

tacchialti

Da bandire assolutamente. Allora, meglio tirare fuori dalla borsa un jeans ed un tacco 10 che ridanno dignità a qualsiasi donna; poi una ripassata di trucco e due spruzzi di profumo, ti rimettono in vita.

Tra le situazioni più problematiche c’è anche “il matrimonio”; bisogna tener conto dell’orario, della location, di quanto dovremmo camminare, di chi ci sarà, che tempo fa, se il Sole è in terza casa, se Saturno ci è favorevole, se l’umidità non gonfierà i capelli rendendoci uguali al barboncino Poochie, a come può rendere il vestito nelle foto, ecc. che al confronto il calcolo quantico lo facciamo con una mano legata dietro la schiena. Terribile!

$_35

E se questi quattro esempi vi sembrano eccessivi, considerate che le donne stazionano davanti all’armadio guardandolo con sguardo adorante e sperando che sputi fuori all’improvviso il vestito ideale anche se dobbiamo andare a fare la spesa, perché “non sai ma chi puoi incontrare”, e se questo vi sembra eccessivo, beh, cari uomini, la colpa è anche vostra che prima non ci facevate nemmeno caso a cosa indossavamo, ed ora, invece, vi depilate più di noi e spendete un capitale in creme all’acido ialuronico ed in completi sartoriali e scarpe.

Addirittura quest’anno va di moda la pelliccia da uomo, vera o ecologica, e ci scommetto quello che volete che ai primi freddi qualcuno che si aggira per le strade come un pappone russo, pur non essendo russo (ma forse un po’ pappone si), lo vedremo eccome, perché amici miei, se è vero che la vanità è donna, io come vi specchiate nei vetri della metro lo vedo eccome, ed anche nelle vetrine, per non parlare dei selfie nel bagno, o nei camerini dei negozi di abbigliamento, tronfi e gonfia della vostra avvenente ( e defunta ) mascolinità.

 

 

 

 

 

CondividiShare on Facebook0Tweet about this on TwitterPin on Pinterest0Share on Google+0Share on LinkedIn0Email this to someone

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Altri post dello stesso Autore