Gerardo Mazziotti

Gerardo Mazziotti

Architetto, giornalista e scrittore. Per 20 anni docente all’Università di Salerno. Premio internazionale per il giornalismo civile. E’ considerato “ la coscienza critica della città”.

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Bagnoli sicura e Bagnoli futura

di Gerado Mazziotti *

I Tories inglesi non c’entrano. Intendo riferirmi agli assessori regionali e comunali, ai politici,  agli imprenditori, agli avvocati, ai docenti universitari, agli architetti, che si sono sempre opposti alla rimozione della colmata di Bagnoli e ne hanno preteso  la “conservazione” sostenendo la utilità di utilizzarla per gli scopi più vari.

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In primis, quello di trasformare i suoi 270mila mq in un suolo edificatorio per costruirvi alberghi, ristoranti, case di lusso con discesa a mare. E il 20 gennaio scorso hanno vinto la loro battaglia contro i tantissimi napoletani ( io tra questi) che, invocando il rispetto della legge 582/96, del piano Paesistico del 1999, del Pua del 2005 e degli Accordi di Programma del luglio 2003 e del dicembre 2007, ne hanno sollecitato per vent’anni la rimozione.

direttore generale del ministero dell’Ambiente, Maurizio Pernice

Maurizio Pernice

Il direttore generale del ministero dell’Ambiente, Maurizio Pernice, e il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano (lo stesso che in più occasioni aveva promesso il ripristino della spiaggia di Coroglio attraverso la rimozione della colmata e la contemporanea bonifica dei fondali marini avvelenati dall’ecomostro ) hanno convenuto che “ i 48 milioni di euro attribuiti al Comune per la bonifica servono per mettere in sicurezza il sito, dove è compresa anche la colmata a mare per la quale saranno realizzate una nuova impermeabilizzazione e la  riammodernizzazione dei sistemi di mantenimento dei depuratori e sarà provveduto al pagamento delle bollette e degli stipendi dei quattro tecnici che vi lavorano”.

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Tommaso Sodano

++ Terra Fuochi: Galletti, Paese responsabile 'stupro' ++

Gianluca Galletti

Inaudito ! Del resto, che la colmata non sarebbe stata rimossa l’ aveva anticipato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti (un ignoto dottore commercialista, che Pierferdinando Casini ha voluto assessore nella Giunta bolognese di Giorgio Guazzaloca e che il premier Matteo Renzi ha messo in un posto più grande di lui ), quando aveva dichiarato l’8 marzo 2014 alla stampa cittadina.  “E’ molto difficile rimuovere la colmata visto che finora nessuno ci è riuscito perché costa troppo, qualcosa come 100 milioni di euro, perciò disporrò una rapida istruttoria dei tecnici ministeriali e degli amministratori che lavorano ogni giorno sul territorio  per giungere a una decisione definitiva nel più breve tempo possibile ”.

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A parte il fatto che questa “rapida istruttoria” non l’abbiamo mai vista, perché non è stata mai fatta, si tratta di una dichiarazione vergognosa, arrogante e provocatoria : butta nel cestino “ la decisione definitiva” dei suoi predecessori Edo Ronchi, Altero Matteoli, Alfonso Pecoraro Scanio  (autore della frase lapidaria “meglio una Bagnoli sicura che una Bagnoli futura” ) e Corrado Clini, che hanno definito la colmata di Bagnoli  “una bomba ecologica da disinnescare subito”.  E se ne infischia degli leggi, dei vincoli e degli accordi di programma e, in particolare, della Ordinanza del 3 dicembre 2013 con la quale il sindaco Luigi deMagistris ha intimato all’Iritecna di “rimuovere la colmata di Bagnoli entro 30 giorni”. La conservazione della colmata ( “Ma quali veleni, è un riempimento di loppa, le scorie della lavorazione d’alto forno” ha scritto un deficiente su un giornale cittadino il 2 settembre dell’anno scorso ) è stata accolta con esultanza  da schiere di progettisti che si esercitano a proporre “ l’utilizzo della colmata come Temporary City della Ricerca e come Cittadella del Mare con un grande porto turistico”.

A dispetto anche del nostro Manifesto “ Nessun porto turistico a Bagnoli”, firmato il 18 maggio 2009 dalle sorelle Croce e da Labruna, Masullo, Marotta, Iannello, Montanari, Craveri, Donatone, Sgarbi e da me.  Perciò condivido il pamphlet del sociologo Matteo Clemente “ Gli architetti bisognerebbe ucciderli da piccoli”. Ai quali aggiungerei certi ministri, certi direttori generali e certi vicesindaci. Talché viene da chiedermi  come intende rispondere a questo inverecondo accordo tra il direttore Pernice e il vicesindaco Sodano il mondo culturale e ambientalista  cittadino. Ammesso che  intenda opporsi alla vittoria dei “conservatori”.

 * presidente dell’associazione “ Salviamo Bagnoli”

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