Giuseppe Crimaldi

Giuseppe Crimaldi

Giuseppe Crimaldi, 54 anni, giornalista, scrive di cronaca nera e giudiziaria per Il Mattino. Autore del volume "Napoli è servita" e coautore dei libri "Il Casalese", "Al mio Paese - Sette vizi, una sola Italia" e "Mafie". Dirige il sito della Federazione delle associazioni italiane antiracket la rivista online "Lineadiretta". Collabora come docente al Master di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa.

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La sceneggiata Casalesi

 di Giuseppe Crimaldi

Antonio Iovine “’0 ninno”, sposato tre figli, è detenuto dal 17 novembre 2010. Tra i primi 10 latitanti di massima pericolosità ricercati dalla Direzione centrale della polizia criminale, si nascondeva dal 5 dicembre 1995 (quando veniva colpito da ordinanza cautelare nel corso dell’operazione Spartacus). Veniva considerato il “ministro della munnezza” dei casalesi. I suoi interessi svariavano dal settore della ristorazione a quello dell’importazione dalla Campania di latticini, uova e pollami. Molto attivo anche sulla Capitale: ha posseduto la discoteca Gilda storico locale della Roma bene. Tentò la scalata alla Lazio, tramite Giorgio Chinaglia. Altro campo d’azione in cui era molto presente era quello dei videogiochi e delle scommesse.  Antonio Iovine è pentito dal 21 maggio del 2014. 

MG_2110_Simone-Montedoro_Raffaella-Rea_Antonio-Folletto_Antonio-Gerardi_SQUADRA-POLIZIA-1000x600Serve una buona bottiglia di aglianico e una dose doppia di panzarotti fritti. Armatevi, finché siete in tempo per la seconda parte di “Sotto copertura”: perché solo così riuscirete a sciropparvi la più bolsa e inutile delle fiction inutilmente prodotte da mammarai, superandola fino alla fine.Chiunque abbia conosciuto veramente Vittorio Pisani e chi ha vissuto i tempi che precedettero e assecondarono la cattura di Antonio Iovine sa bene che quello trasmesso è più una sceneggiata che uno sceneggiato. Ridotta a semi-macchietta da un attore volenteroso ma incapace di assomigliare nemmeno negli sguardi, negli atteggiamenti, nelle espressioni e nel metodo di comunicare di un grande investigatore, la figura del poliziotto più amato e più controverso che ha prestato servizio alla Questura di Napoli ne esce ridimensionata e ridotta a estratto: un dado da brodo che proprio non se ne scende.

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++ CAMORRA: INDAGATO CAPO SQUADRA MOBILE NAPOLI ++

Vittorio Pisani

Non amo le fiction e non le guardo. Se ho fatto un’eccezione è perché il mio amico Gianpaolo Santoro mi ha chiesto di commentare questa prima puntata di “Sotto copertura”. Accetto sapendo di commettere un azzardo, perché la seconda e ultima parte probabilmente riserverà effetti specialissimi che faranno suonare le trombe. Ma quello visto stasera, con la prima puntata, è un’altra storia: che regala luoghi comuni e quadretti da avanspettacolo che poco o nulla si addicono con la storia scritta da un grande investigatore. Sì, perché questo è stato a Napoli Vittorio Pisani, e a me non interessa scrivere altro che di lui. Di Iovine e Zagaria (pur bene interpretato, quest’ultimo, da un attore che mi è piaciuto) non me ne frega un cionfolo.

Italian police arrest Camorra mafia boss Antonio Iovine in 2010, after 14 years on the run

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Sopra il vero arresto, sotto quello della fiction

Io Vittorio Pisani l’ho conosciuto. Era ed è uno tosto. Avrà anche i suoi coni d’ombra, ma so che è uscito indenne da due gradi di giudizio rispetto ad accuse infamanti, quelle che lo legavano ai rapporti avuti col clan dei Capitoni, i Lo Russo, gente infame anche quando si è pentita e collabora con la giustizia. Pisani non è quella specie di Charlot andato in onda stasera – 2 novembre 2015 – su Raiuno. Provate a chiederlo a chi ci ha lavorato, al quarto piano di via Medina. E chissà che ne pensa ‘o ninno…

Edulcorare la realtà in nome degli sceneggiati è legittimo se si parla del “Mulino del Po”, di Montalbano o Maigret: personaggi di fantasia mai esistiti.

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Ma per favore, non fate burlette di chi ha combattuto i Casalesi. La realtà è tutto, fuorché quello che va in onda a ora di cena. La realtà non è un pm stronza che inchioda il poliziotto mentre intinge un croissant nel caffellatte. Non è Zagaria che se ne va a via Caracciolo nel portabagagli di un Suv. Non è la bonazza di turno amante di Iovine che si fa spupazzare sul Vesuvio dal ragazzotto di Casale. E se non siete d’accordo allora  guardatevi Masterchef, che è meglio, perché almeno se non imparerete a cucinare almeno vi fate due risate con le facce di Cracco & company. Molto meglio una buona bottiglia di Aglianico e un cartoccio di panzarotti…

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