di Giuseppe Crimaldi

Nessun dialogo. Ma anche (e soprattutto): nessuna pietà. Nemmeno per i morti. A chi ancora si chiede come ci si possa sedere ad un tavolo delle trattative, quando dall’altra parte c’è l’ottusità e la cattiveria, poniamo il quesito.

Con chi la fai la pace, se il vocabolo “pace” è estraneo al tuo dizionario? Mettiamola così, semplificando. Una famiglia vive in pace nel condominio popolato da ladri e assassini. I quali ladri e assassini tentano ogni giorno e notte che il buon Dio manda in terra di derubarti, di scassinare la porta di casa per entrare, per toglierti tutto e magari sgozzare anche i tuoi bambini che dormono nella loro cameretta. Che cosa fai? Ti difendi, ovvio. Perché ai criminali non puoi provare nemmeno a parlare, tentando una discussione pacifica, perché sono delinquenti e basta.

La esemplificante premessa serve, mai come in questo caso, a spiegare quello che poche ore fa è accaduto. Da Gaza – quartier generale di Hamas – hanno risposto picche alla proposta del ministro della difesa Avigdor Lieberman di migliorare le condizioni di Gaza in cambio dello stop al lancio dei razzi e alla costruzione dei tunnel contro Israele da parte della fazione islamica al potere nella Striscia.
Nelle intenzioni di Lieberman – che già in passato aveva avanzato proposte di smilitarizzazione di Gaza e che ieri ha invocato in un video postato sul web «un dialogo diretto» con i palestinesi della Striscia – se Hamas accettasse l’accordo, Gaza diventerebbe una sorta di Singapore, dotata di un porto galleggiante e di un aeroporto.

Concessioni importantissime e soprattutto inedite: mai vista una simile apertura, in nome della pace. Lieberman aveva poi chiesto, nell’ambito della stessa proposta, il rilascio dei corpi dei soldati dello stato ebraico uccisi durante l’ultimo conflitto nella Striscia. Un atto minimamente umanitario.

Per tutta risposta Mahmoud al-Zahar, portavoce di Hamas citato dai media israeliani oggi, ha rigettato la proposta ed ha detto che lo scambio dei corpi dei soldati morti può avvenire solo «con il rilascio dei combattenti palestinesi» detenuti nelle carceri israeliane. Et de hoc, satis….

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