di Giuseppe Merlino
Ad oriente, ma soprattutto in Siria ed Egitto, il 24 dicembre si celebrava il rito della nascita del sole. Il culto del Sol Invictus. Cerimonie di grande solennità, un rituale prestabilito. I celebranti si riunivano nei santuari per uscirne a mezzanotte e annunciare che la Vergine aveva partorito il Sole, raffigurato come un infante
Fu Epifanio di Costanza di Cipro vescovo e scrittore greco antico, venerato come santo dalle chiese cattolica, ortodossa e ortodossa orientale, a raccontare che in alcune città d’Arabia e d’Egitto i pagani celebravano una festa dedicata al trionfo della luce sulle tenebre, tutta incentrata sulla nascita del dio Aion, generato dalla vergine Kore, un evidentissimo richiamo alla dottrina dell’eterno ritorno….
Come per molte delle tradizioni cristiane c’è anche un’origine pagana nella data del 25 dicembre. La Chiesa ricorda la nascita di Gesù, ma negli stessi giorni si festeggiava il Sole. E il concetto di luce e salvezza sono rientrate nel cristianesimo legate alla figura di Cristo.
Epifanio di Costanza di Cipro
Dies Natalis Solis Invicti. È questa la festa pagana che combacia, come data con il Natale. Fra il 24 e il 25 dicembre il sole rinasce dopo le giornate più buie dell’anno attorno al solstizio d’inverno fra 21 e 22 dicembre. Nello stesso periodo i romani celebravano i Saturnalia. Il dio Mitra si celebrava, nel terzo secolo dopo Cristo, proprio nella giornata del 25, portato dall’imperatore Eliogabalo e dalla tradizione dell’Oriente. Fu l’imperatore Aureliano, nel 274 d.C., a consacrare invece il tempio del Sol Invictus. Negli stessi anni nella parte orientale dell’Impero si celebrava la nascita di Gesù il 6 gennaio.
Nel 330 dopo Cristo, l’imperatore Costantino ufficializzò per l’impero la data del Natale il 25 dicembre. Solo nel 380 con l’editto di Tessalonica il cristianesimo divenne unica religione dell’impero e scomparve il culto del Sol Invictus.
0
0
0
0