Giuseppe Merlino

Giuseppe Merlino

Ingegnere Chimico ha insegnato per 35 anni nelle scuole superiori. Ha un blog di successo (Progetto Scienza e Conoscenza)

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Tutti insieme, paradossalmente

di Giuseppe Merlino

Possono essere percepiti in modo diverso. Sono per antonomasia oggetto di svariati e diversi punti di vista. Finiscono sempre col provocare una molteplicità di atteggiamenti. I paradossi hanno mille facce e mille interpretazioni, applicazioni. Spesso la nostra vita è un paradosso

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Un paradosso nella letteratura epigenetica è genericamente la descrizione di un fatto che contraddice l’opinione comune o l’esperienza quotidiana, riuscendo perciò sorprendente, straordinaria o bizzarra. In matematica il paradosso consiste in una proposizione eventualmente dimostrata e logicamente coerente, ma lontana dall’intuizione. In economia è usato spesso, invece, come sinonimo di antinomia, cioè come vera e propria contraddizione logica.

Un paradosso, secondo il filosofo Mark Sainsbury  è “una conclusione evidentemente inaccettabile, che deriva da premesse evidentemente accettabili per mezzo di un ragionamento evidentemente accettabile”.

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Luigi Enaudi

Per Luigi EinaudiAmante del paradosso è colui il quale ricerca e scopre la verità esponendola in modo da irritare l’opinione comune, costringendola a riflettere e a vergognarsi di se stessa e della supina inconsapevole accettazione di errori volgari”. Comunque sia il paradosso è comunque uno stimolo forte, potente per la riflessione. E implacabilmente ci rivela sia la debolezza della nostra capacità di discernimento sia i limiti di alcuni strumenti intellettuali per il ragionamento. Forse aveva ragione Pitigrilli (Dino Segre) “Per capire i paradossi bisogna essere intelligenti, per seguirli imbecilli”.

Proponiamo alcuni famosi paradossi che dimostrano i limiti della logica umana in quanto generano un vero e proprio “cortocircuito” nello schema di ragionamento del nostro cervello

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Paradosso dell’onnipotenza  “Può Dio onnipotente creare qualcosa che non può distruggere?” Se si risponde si, Dio non è onnipotente perché non può distruggere quella cosa. Se si risponde no, allora Dio non è onnipotente. La risposta dei credenti a questo paradosso è che Dio è al di sopra della logica.  La versione più conosciuta di questo paradosso è: Dio onnipotente può creare un sasso che non può sollevare?”

Paradosso del bugiardo  “Io sono un bugiardo. Sto dicendo la verità o una bugia ?” Se sono un bugiardo, ho detto una bugia, ma, se ho detto una bugia, allora non sono un bugiardo ed ho detto la verità, ma se ho detto la verità, allora sono un bugiardo ….. si potrebbe continuare all’infinito. La versione originale di questo paradosso è quella del cretese Epemenide (VI secolo avanti Cristo) : “Tutti i cretesi sono bugiardi”.
Epemenide che era cretese, disse una verità o una bugia ? All’obiezione che un bugiardo non è una persona che dice sempre bugie, rispose Eubulide di Mileto (IV secolo avanti Cristo), riformulando il paradosso in questo modo: “Io sto mentendo”, è vero o falso?”

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Paradossi di Aristotele  “E’ possibile giurare di rompere il giuramento che si sta prestando?”. Ma ancor peggio, c’è anche questo “E’ possibile ordinare di disobbedire all’ordine che si sta impartendo?”

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Bertrand Russel,

Paradosso del barbiere (Bertrand Russel, 1918): “In paese vi è un solo barbiere che non porta la barba ed è sempre ben rasato. Egli rade tutti e soltanto gli uomini del paese che non si radono mai da soli. Il barbiere rade se stesso ?”

Se il barbiere si radesse da solo, verrebbe contraddetta la premessa secondo cui il barbiere rade solo gli uomini che non si radono da soli. Se invece il barbiere non si radesse da solo, allora dovrebbe essere rasato dal barbiere, che però è lui stesso: in entrambi i casi si cade in una contraddizione.

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Paradosso Achille e la tartaruga (Zenone di Elea, V secolo avanti Cristo):
Diamo la versione dello scrittore argentino Jorge Luis Borges (1899 – 1986).
“Achille, simbolo di rapidità, deve raggiungere la tartaruga, simbolo di lentezza. Achille corre dieci volte più svelto della tartaruga e le concede dieci metri di vantaggio. Achille corre quei dieci metri e la tartaruga percorre un metro; Achille percorre quel metro, la tartaruga percorre un decimetro; Achille percorre quel decimetro, la tartaruga percorre un centimetro; Achille percorre quel centimetro, la tartaruga percorre un millimetro; Achille percorre quel millimetro, la tartaruga percorre un decimo di millimetro, e così via all’infinito. Achille può correre per sempre, ma non raggiungerà mai la tartaruga”.

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René Barjavel

Paradosso del nonno (René Barjavel, scrittore francese di fantascienza, 1943)  Questo paradosso intende dimostrare l’impossibilità di viaggiare nel passato. “Un nipote torna indietro nel tempo e uccide suo nonno prima che incontri sua nonna, dunque prima che potessero sposarsi ed avere discendenza. Se ciò fosse possibile, il nipote non sarebbe mai potuto nascere, dunque non sarebbe mai potuto tornare a ritroso nel tempo ed uccidere suo nonno !”

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Paradosso di Don Chisciotte (Miguel Cervantes, 1547 – 1616): “Una guardia chiede a tutti i visitatori ‘Perché sei venuto?’ Se il visitatore risponde in modo veritiero, tutto bene. Se risponde falsamente, viene impiccato. Un giorno un visitatore rispose: ‘Vengo per essere impiccato’. Cosa dovrà fare la guardia ?” Se non lo avesse fatto impiccare, avrebbe voluto dire che aveva mentito e che quindi doveva essere impiccato. Ma se lo avesse fatto impiccare, avrebbe voluto dire che aveva detto la verità e quindi non avrebbe dovuto essere impiccato.

Consideriamo infine la seguente frase: “Questa frase contiene sei parole” Evidentemente falsa. Allora sarà vero il suo contrario: “Questa frase non contiene sei parole” Invece è vera ! Come la mettiamo ?

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