Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Giornalista. Ha lavorato con il Roma ed il Mattino. Ha seguito, tra l'altro, come inviato speciale cinque Mondiali, altrettanti Europei, nove finali di Campioni-Champions e l'Olimpiade di Sydney

Mosca - SPORT TORINO NAPOLI FOTO MOSCA

Tre punti sotto il cielo della Champions

di Adolfo Mollichelli

Ricacciata indietro la Roma che all’ora del ragù aveva schiantato il Chievo. Missione compiuta in quel di Torino. Il Napoli torna a vincere in trasferta e vede vicinissimo il posto d’onore e, soprattutto, l’ingresso diretto in Champions che significa oro

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In tutti i sensi: milioni già sicuri e nessuna preparazione anticipata, fastidiosissima di suo e figuratevi nell’anno di Europei, Coppa America ed Olimpiadi.

Hamsik si beve Acquah (acquaio’ l’acqua è fresca?) come e quando vuole ed è così che si spacca la partita. Due recuperi e due assist, e due gol: Higuain e Callejon.

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Callejon

Subito, per dimenticare il giallo ad Albiol e per dire grazie al centrale spagnolo che con un movimento intelligente rende vana la segnatura di Belotti che chiamano gallo e giù la cresta.

Napoli bello, come al solito. Torino molle e senza grinta e questa è una novità.
Il tutto dura un tempo e mezzo. Perché Ventura ritocca il Toro, gli mette un po’ di corna (Baselli per Acquah, Molinaro per Zappacosta e infine Immobile per Martinez) e gli azzurri sono costretti al solito finale di sofferenza dopo aver dominato in lungo ed in largo. E con i soliti cambi sarriani che sono di un uomo per un altro ma quasi mai tattici: Mertens per Insigne, David Lopez per Hamsik e El Kaddouri per Callejon.

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Hamsik

Nel frattempo Peres aveva ringalluzzito i suoi col gol che dimezzava il bottino messo al sicuro (?) da Higuain e poco dopo da Callejon. Ancora una volta, Reina mi è apparso buffo sul pallonetto di Peres: non c’è stata spinta sui garretti e solita manona a cacciar via insetti fastidiosi.
Detto che Allan è tornato ad essere il mastino di sempre, uno che lavora per la comunità senza sosta, un plauso particolare va al Pipita che ha sfiorato la sua decima doppietta e altroché se l’avrebbe meritata. Dopo il gol di fino anche un palo ed un paio di interventi di Padelli a dirgli di no.

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Higuain

Higuain sale così a quota 33 gol e raggiunge un mito del passato: Antonio Valentin Angelillo, argentino come Maschio e Sivori (il mio idolo) con i quali formò nel River Plate il celebre trio: gli angeli dalla faccia sporca.

Ora il Pipita ha un altro grande del passato nel mirino: lo svedese Nordhal detto il pompierone recordman con 35 reti nei campionati a venti squadre.

Sarebbe bello se gli azzurri aiutassero Higuain nell’impresa nell’ultima fatica con il Frosinone derelitto ma orgoglioso.
Immagino che Aurelio Primo acceleri il vertice con i suoi collaboratori per pianificare l’anno che verrà. Ancora novanta minuti e avuto i denari potrà anche far vedere il cammello.

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