Giulio Di Donato

Giulio Di Donato

Politico, commentatore politico, avvocato

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La svolta

di Giulio Di Donato

Cosa serve oggi ad una città afflitta da gravi problemi, vecchi e nuovi? Napoli ha bisogno di accendere il motore e fare concreti passi avanti perché in fatto di investimenti ed occupazione è l’ultima in Italia tra le città capoluogo di regione. In democrazia per cambiare bisogna votare. Se non lo facciamo oltre ad essere pessimi cittadini compromettiamo il presente ed il futuro nostro e dei nostri figli

 Domenica i napoletani potranno scegliere tra Lettieri e De Magistris. Il primo ha dato prova di sé come manager ed imprenditore ed in questi cinque anni, all’opposizione in consiglio comunale, ha mostrato capacità e competenze amministrative. De Magistris è stato magistrato, parlamentare europeo, leader politico con un altro magistrato passato alla politica, Ingroia e poi sindaco di Napoli carica che ha gestito con un indomito piglio “rivoluzionario”. Anche se si è trattato, almeno fino ad ora, solo di una rivoluzione del tutto immaginaria.

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De Magistris e Lettieri

Al primo turno ha vinto De Magistris con ampio margine. Ma, si sa, al ballottaggio la partita ricomincia da zero e dunque tutto è ancora possibile. Dipenderà da quanti napoletani andranno a votare. Si sa, i partiti, la politica, non attraggono, la gente è stufa e scettica, preferisce non immischiarsi e quindi la maggioranza non va a votare.

Al primo turno la meta degli aventi diritto non si è recata alle urne. In questo modo, è ovvio, si consegna la città ad una minoranza, con tutto quello che ne consegue in termini di rappresentanza ed anche di legittimazione sostanziale a governare.

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Giulio Di Donato

Cosa serve oggi ad una città come Napoli afflitta da gravi problemi, vecchi e nuovi?

Una guida pacata, competente, capace di creare crescita economica e nuova occupazione, oppure un miraggio pseudo rivoluzionario, non certo la “città derenzizzata”, o i napoletanos, come i podemos e gli indignados, non certo una città “contro”, e poi contro chi? Per un movimento antagonista per combattere tutti i mali del mondo, a Roma direbbero “de che”?

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De Magistris e Lettieri alle urne

Serve un sindaco con porte aperte alla Regione ed al Governo o un neo marchese del grillo (“io so io e voi non siete un c . . “) che ogni giorno litiga con qualcuno ed alla fine con tutti senza combinare nulla? Serve un esecutivo di gente esperta scelta per meriti e competenze o una giunta politica come quella uscente che in cinque anni è stata sottoposta ad un continuo un turn over per scarsa abnegazione al capo?

Napoli ha bisogno di accendere il motore e fare concreti passi avanti perché in fatto di investimenti ed occupazione è l’ultima in Italia tra le città capoluogo di regione. In democrazia per cambiare bisogna votare. Se non lo facciamo oltre ad essere pessimi cittadini compromettiamo il presente ed il futuro nostro e dei nostri figli. Cari napoletani, attenti a non innescare la retromarcia per altri cinque anni.

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Un pensiero su “La svolta

  1. Daniele

    Non so fino a che punto la carica istituzionale di Sindaco possa creare crescita economica e nuova occupazione. Come potrebbe fare? Incentivando l’immagine della città come turistica e per i servizi? Concordo, per ciò, che serva un Sindaco con porte aperte alla Regione e al Parlamento. Da questo punto di vista, allora, la Valente, esponente del PD, poteva tutelarci meglio. Ma mi sembra che sia stato soprattutto Bassolino a prendere voti nelle zone “bene” (Chiaia, Posillipo, … Vomero).
    Per il momento, purtroppo, l’unico modo di migliorare se stessi e la propria situazione famigliare mi sembra rimanga solo quella di salire e scendere da un conoscente politico o sindacalista. Così, però, non si fanno gli interessi di tutta la comunità, ma solo quelli propri personali. E non miglioriamo. Forse, per ciò, meglio votare demA, o il Movimento 5 Stelle, almeno ci sembrerà di fare un po’ di pulizia nella vecchia politica.

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