di Adolfo Mollichelli
Il Napoli settebellezze si diverte con i figli dei nuraghi. Il ragù che pipitiava dalla sera prima è stato il giusto premio all’agape domenicale. E poi la cena è stata ancor più succulenta perché a Bergamo è successo che la Vecchia Signora è inciampata su una delle strade in salita della città Alta che è bellissima. Insomma, il ciuccio ha scalciato e la zebra è rimasta dietro. Non c’è più una coppia in testa ma chi è primo da solo, il Napoli, e due che inseguono che insieme sono bianconerazzurri.
La pratica sarda la sblocca lo slovacco crestato al primo sigillo in campionato ed è quanto basta per raggiungere a quota 115 Diego Armando Maradona detto el pibe de oro. Accade all’alba del match.
Seguirà il rigoroso squillo di Dries. E ancora in ouverture di ripresa il timbro di Koulibaly già autore di due reti. Senza storia. Ancora una partita dominata con facilità irrisoria, in scioltezza, con la dolce leggerezza dell’essere superiori in tutto agli avversari.
La vida es sueño è il capolavoro di Calderòn (non Callejon) de la Barca composto quasi quattro secoli fa. Mai il drammaturgo e religioso spagnolo avrebbe immaginato che il titolo della sua opera potesse calzare a pennello per gli aficionados del burrito (asinello) che sognano ad occhi aperti e non sono in pochi a chiedersi: ma è ‘o vero o è tutto ‘nu suonno.
Tanto è euclidea la manovra e così veloci i tocchi e così arrembante la manovra corale che può capitare anche che a Ghoulam gli possano venire ‘e giramient ‘e capa. Mai però come agli avversari di questo Napoli delle meraviglie che in genere non sanno che cosa fare per evitare le classiche figure ‘e niente. E tu Rastelli ultimo accoppato in ordine di tempo che cosa credevi di ottenere con due linee Maginot (non a caso non ho citato la Sigfrido perché questa resse) di difensori mollicci e scoordinati tra di loro? Inserendo una erre nel cognome (Rastrelli) potresti almeno trovare occupazione sui lidi dell’estate perenne. Credo di sapere come si potrebbe rendere almeno difficile la vita ai ragazzi di zio Maurizio ma non lo dirò né a te né ad altri of course.
Giocare vicino stanca meno. Lo diceva sempre Arrigo Sacchi che amava spiegare a noi della stampa quello che faceva. Senza segreti. Ma ciò che più sorprende è la tenuta fisica degli azzurri, il passo sciolto, la sicurezza nelle entrate a rischio di cui spesso è autore il gigante d’ebano – insomma il prode Kalidou – che se gli sbatti contro per puro caso poi devi passare dal Cto. Definii paracarro Pavoletti e non ho cambiato idea. Per fortuna è andato a cercare gloria (si fa per dire) altrove, in verità è stato sbolognato con perdita tra costo d’acquisto e di cessione ma non si può avere tutto dalla vita.
Ho sempre immaginato che le istituzioni siano un qualcosa di serio e invece devo ricredermi. Cari signori della Lega, designatore arbitrale: ma come si fa a mandare per Napoli-Cagliari un fischietto che si chiama Abisso. Per rimarcare la differenza che si sarebbe vista in campo? E non sta bene, non vi pare? I ragazzi di zio Maurizio raggiungeranno le rispettiva nazionali da primatisti.
E va bene che al loro allenatore ‘sta osa (aspirato) degli impegni internazionali non piace. Dovrà pur farsene una ragione finché i soloni della Fifa non stileranno un calendario diverso.
La Juve era partita alla grande nella notte atalantina. Poi, la Dea s’è svegliata e sono stati guai grossi. Con un Var impazzito e qualche sceneggiata di troppo e la Joya che è stata retrocessa a chincaglieria fino a sbagliare un rigore che forse c’era o forse no. S’addorme Dybala e se sceta Gonzalo. Prima d’ora era tutto il contrario. E questa altalena e i casini che combina il conte Max nel far giocare molti zebrati fuori ruolo depongono a favore del mondo azzurro che ha un volto ben definito e pure bello.
Ora inseguono in due: l’ex coinquilina del piano nobile e la Beneamata che è passata dalle parti delle Forche Caudine con un doppio Brozovic che sembra la marca di un liquore croato.
Gioca a tennis la Lazio col Sassuolo. In risalita la Roma che fa il colpaccio nella Milano dei casciavitt nel cui cielo vola un aeroplanino sempre più malandato per la disperazione di Fassone che è già curius quando è allegro e figuratevi ora che i cinesi gli chiedono risultati altrimenti si va in bancarotta. La Roma che dovrà recuperare la partita con la Samp si candida come aspirante al gruppo in lizza per il triangolino tricolore.
Ora spazio alle Nazionali e alla ripresa fuochi d’artificio: Roma-Napoli, Juve-Lazio e Inter-Milan. Una giornata niente male ma maledettamente lontana.