Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Giornalista. Ha lavorato con il Roma ed il Mattino. Ha seguito, tra l'altro, come inviato speciale cinque Mondiali, altrettanti Europei, nove finali di Campioni-Champions e l'Olimpiade di Sydney

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C’è Icardi tra la Juve e il Napoli

di Adolfo Mollichelli

 L’avrà incitata certamente la gentile Virginia (Raggi, de che?) la squadra di color guano vestita della Capitale: almeno voi, per carità, tappate, livellate, chiudete ‘ste buche che ci ossessionano. E Di Francesco, che è persona seria e a modo, avrà promesso il possibile ed anche l’impossibile per non far sfigurare un pezzo di Roma nel catino tuttazzurro perché il recente passato di risse e pistolettate non permetteva la presenza di “altri” sugli spalti dell’umidità perenne.

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Mauro Icardi, 5 gol in tre partite

C’era la squadra del dopo Parigi contro quella del dopo Cska, la prima scippata (poi dicono di Napoli…) della vittoria sotto la torre Eiffel, la seconda debordante in casa sui moscoviti seguiti da un bel numero di fans amanti della lirica e che credevano che la scala fosse mobile come la donna perché l’avevano sentito cantare dal duca di Mantova nel Rigoletto.

E invece nisba e molti fans melomani in ospedale: per qualche arto in meno.

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Adolfo Mollichelli

Di Francesco è una gran bella persona ed ha un nome singolare: Eusebio. Che ti lascia libero di pensare alla pantera nera portoghese oppure al santo protettore di Nino Manfredi nel film “Per grazia ricevuta”. E così i suoi bravi ragazzi, guidati da capomastro De Rossi barbuto e solido, si sono presentati in zona Fuorigrotta armati di pale, picconi, cazzuole, secchi di pece e cemento, ma poi si sono trovati di fronte una realtà diversa: buche da riempire non ce n’erano (Ah, Virginia”) ed allora hanno riempito un buco virtuale facendo muraglia in questi tempi in cui i cinesi comandano.

Napoli vs Roma - Serie A TIM 2018/2019

DI Francesco e Ancelotti

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Mertens

Sopracciglio Alzato, il pacioso Carletto, aveva pensato di spazzare via i guanovestiti proponendo il possente polacco Milik che ha per nome di battesimo Arkadiusz e ricorda più che altro “Cento anni di solitudine”.

Messi sotto dal Faraone – c’era di tutto al San Paolo – gli azzurri flipper hanno dovuto inseguire la non sconfitta, insomma il pari, fino all’ultimo istante e fortuna volle che Callejòn svirgolasse palla fornendo assist prezioso al belga Mertens che ha per nome Dries e spesso è squillante come un campanello.

imagesPari e Juve tornata a più 6 e con l’Inter a pari punti e non è proprio ‘na santa cosa. Pare che Sopracciglio Alzato sia stato sorpreso in un soliloquio post Roma caput mundi: invocava il nome del corazziere serbo che Mattarella aveva prestato ad Eusebio: oh Dzeko, Dzeko perché sei tu Dzeko e non Milik? Celebrazione di Hamsik (non m’è piaciuto granché) per le cinquecentoundici maglia azzurre. Bruscolotti, detto palo ‘e fierro, raggiunto e presto sarà superato nella speciale classifica dell’azzurrità, con la sua bazza tosta avrà certamente biascicato: mannaggia a ‘stu slovacco ca cresta!

E dire che Marekiaro quest’estate avrebbe voluto la Cina che notoriamente è vicina per mettere su un bel gruzzolo di yen ma poi non se ne fece niente perché Aurelio Primo richiedeva 30 milioni sull’unghia, andavano bene anche spalmati sulle dita di una mano tanto di voga di questi tempi nelle elucubrazioni di Gigino che sta perdendo stelle su stelle e poi non è che fossero tante: cinque.

Brozovic delizioso

Icardi e Brozovic

Nel posticipo dell’Olimpico, nella Roma senz’alberi (quasi tutti caduti) nel giorno del diluvio universale, giunge la novella lieta per i fans della Beneamata che si candida a qualcosa in più di terzo incomodo tra bianconeri ed azzurri. Schiantata la Lazio che quasi mai ha avuto modo di stare in partita. Flaccida oltre il lecito e con un Milinkovic Savic da cinquanta centesimi, altro che i 150 milioni che Lotito avrebbe voluto in estate dagli acquirenti in fila. Spalletti ha sopraccigli alla cinese e scarpe grosse e cervello fino: la sua Inter è diventata una macchina quasi perfetta e con un Icardi cobra d’area e va bene che i difensori della Lazio erano assenti o non pervenuti: Acerbi, per chiarici. Ora, si dà il caso che la lieta novella per i bauscia sia una brutta notizia per il popolo azzurro. Inter che raggiunge il Napoli al secondo posto e sento odor di campionato riaperto.

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Patrick Cutrone

In risalita, ma quanti chiodi e funi ci son voluti, il Milan americano ex cinese di Rino Gattuso che ha steso la Samp del sempiterno Quagliarella che Giampaolo guida con maestrìa. Se vincerà il recupero con il Genoa, Ringhio ed i suoi boys si ritroverebbero in alta classifica. E mi farebbe piacere perché Gennarino mi sta terribilmente simpatico sin dai tempi in cui vestiva il granata della Salernitana. Poi, ai tempi belli della Nazionale bella, nacque tra noi una vera amicizia.

In pillole. Il Frosinone schianta la Spal (Società Polisportiva Ars et Labor) nella stupenda Ferrara e non era così Semplici. E con la prima vittoria si rilancia a pieno titolo nella corsa per la salvezza. Da qui il motto: ciociari di tutto il mondo, unitevi. Resterà chissà fino a quando il freddo sui clivensi (meno uno) che Campedelli ha affidato (si fa per dire) all’omaccione Ventura che cominciano a chiamare Sventura ed era anche ora.

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