Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Giornalista. Ha lavorato con il Roma ed il Mattino. Ha seguito, tra l'altro, come inviato speciale cinque Mondiali, altrettanti Europei, nove finali di Campioni-Champions e l'Olimpiade di Sydney

Inter-Napoli 1-0 Lautaro decide al 91' gli azzurri perdono la testa

Spalletti fa nero Ancelotti

di Adolfo Mollichelli -

Babbo Natale s’era affacciato sul campionato con i volti di Pellissier e di Quagliarella, vecchietti impenitenti col vizietto del gol. E con il viso glabro di Meret che aveva salvato per ben due volte Sopracciglio Alzato ed i suoi prodi contro la Spal, vecchio amore. Letto all’incontrario, e con un cambio di vocale, il nome del portierino azzurro si avvicina a quello del turco vincente: Terim. Anagrammando vien fuori terme e si sa quanto facciano bene alla salute che come diceva Troisi è ‘a primma cosa. E il pipelet ne ha proprio bisogno. Nomina sunt consecuentia rerum  e, da questo punto di vista è garanzia di successo quel cognome tronco, come Zoff, la stirpe dei Buffon. Tra i giovani virgulti ci sarebbe anche Scuffet ma credo che si sia perduto per la strada.

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Ancelotti e Spalletti

Le più belle del reame, Juve e Napoli – tutte le altre sono in lizza per accompagnare i taralli, modismo – si stavano avvicinando al giro di boa con caratteristiche simili: golletto e impenetrabilità.

Più assist man che goleador CR7, meno tutto Insigne che dopo il boom pare si stia accontentando dell’aura mediocrità. Comunque la Juve ha Mandzukic e il Napoli Milik. Metti in campo un croato ed un polacco e qualcosa di buono vien sempre fuori.

maxresdefaultLa Milano che opera e che è benedetta da vivibilità e denaro si sente impacciata quando il Meazza ex San Siro chiama all’adunata bauscia (gli interisti) e casciavit (i milanisti). I primi accorrono in massa, sempre. I secondi in numero inferiore, quasi sempre. I primi hanno per motto “amala” e restano fedeli anche se un Psv, ad esempio, sbatte fuori i propri beniamini dalla Champions. I secondi prendono atto dell’ecatombe in infermeria e prendono posto sulle gradinate con la speranza di vedere un gol di Higuain, il bomber perduto che farebbe carte false per raggiungere Sarri al Chelsea.

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Beppe Marotta

Intanto, ha risolto la pratica con la squadra bellina della bella Ferrara. Altro nome garanzia di successo: Marotta. Va be’ l’oro dii Napoli è super e comunque il superdirigente approdato alla Pinetina è stato l’oro di Torino e promette di essere l’oro di Milano. Prima mossa in casa del Dragone: fuori per la partitissima col Napoli il belga tuttotatuato che ha cognome duro da pronunciare: Nainggolan, quattro vocali e sei consonanti. In verità, ancor più dura è la testa del Ninja che ne combina di tutti i colori e che Zhang vorrebbe punire mandandolo a correre sulla muraglia cinese, giorno e notte avanti e indietro.

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Contro il Napoli il Ninja s’è dovuto accontentare della tribuna e di un colloquio tutto belga con Mertens detto Ciro. E meno male, altrimenti chissà che cosa sarebbe successo con testa calda in campo durante la sfida dei buuu a Kalidou e delle prese per il collo di Keita Balde e dei calcetti di Insigne. Sapete tutti com’è andata nella notte stregata del Meazza più salviniano del solito.

inter-napoli-e1545906818189Breve sintesi: Sopracciglio Alzato s’è inventato Callejòn esterno basso di fascia (forse Hysaj è stato già promesso al Chelsea di mastro Sarri) ed ha sbagliato i cambi: se c’era un azzurro che sarebbe dovuto uscire questi era Insigne e non Milik. Dalla possibile vittoria alla sconfitta il passo è stato breve. Zielinski non ha angolato il tiro concedendo ad Asamoah di ribattere sulla linea di porta: più facile da segnare che sbagliare. Poco dopo, l’Inter passerà con un gol confezionato dai cambi inseriti da Spalletti: cross di Keita, velo di Vecino, sinistro chirurgico di Lautaro. Nella circostanza, il Filosofo s’è dimostrato più lungimirante di Sopracciglio Alzato. Stop.

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