di Adolfo Mollichelli
Quando il Clasico ti ripaga della tristezza infinita che ammanta il nostro calcio, sempre più triste, solitario y final.
La grande bellezza, quando si affrontano il Real Madrid ed il Barcellona, la vedi, la senti, la percepisci. Quando improvvidi soloni, quelli che amano apertis verbis cazzeggiare (passatemi il verbo), pontificarono sulla fine – nel senso di morte, distruzione – dei blaugrana a me scappò una risata isterica.
Soloni seduti, come il gran capo dei Sioux, che mai avete calcato un campetto né a cinque né a sette e figurarsi ad undici, che cosa ne sapete voi del calcio dei piccoletti!
Voi che misurate in centimetri la valenza di un potenziale campione senza saperne apprezzare la cifra tecnica. E così mentre da noi si portavano avanti calciatori-corazzieri, non si sa mai che un giorno spunti un campionato quirinalizio, in Spagna e in particolare a Barcellona si curava il toque e il pase spiegato ai ragazzini delle giovanili fino all’ossessione. E si portava su, in salute e centimetri, quel nanerottolo novello Peterpan che proprio non ne voleva sapere di crescere e lo chiamarono pulga (pulce).
Tranne il grande Torino, ho avuto la fortuna di vedere tutti i grandi squadroni che hanno scritto la storia del calcio. E non credo di sbagliare definendo il Barca la più grande squadra di tutti i tempi. Che ha saputo mettere insieme tecnica e risultati, cercando il risultato attraverso il gioco, sempre, dal primo all’ultimo minuto. Storia scritta e che continuerà a scrivere con campioni fatti in casa: Valdes, Pujol, Busquets, Piqué, Havi, Iniesta, Pedro, Messi. Con i quali ha vinto tutto e ancora vincerà.
Quando si gioca il Clasico, il mio cuore batte per il Barca da sempre. Perché la squadra catalana è bellezza e simpatia e ricordi di campioni inimitabili come Luisito Suarez che fece la fortuna dell’Inter di Helenio Herrera. Perché la società assomiglia ad una comune. Perché il Barca e’ l’antitesi del potere arrogante che il Real, pur nella sua grandezza, ha sempre rappresentato condizionando gli arbitri di tutto il mondo. Sapete che l’inarrivabile Di Stefano era già del Barcellona e che un intervento del caudillo (proprio lui, Francisco Franco) lo dirottò in bianco?
Che cosa va dicendo Cristiano Ronaldo che ciancia di congiure? Si guardi piuttosto il rigore fasullo che gli hanno accordato domenica sera…
Una partita straordinaria …………..