Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Giornalista. Ha lavorato con il Roma ed il Mattino. Ha seguito, tra l'altro, come inviato speciale cinque Mondiali, altrettanti Europei, nove finali di Campioni-Champions e l'Olimpiade di Sydney

Dela e Della a Roma per la beatificazione calcistica   
 I presidenti della risurrezione  di Napoli e Fiorentina a caccia della  Coppa Italia    
di Adolfo Mollichelli

Dela e Della a Roma per la beatificazione calcistica

Il Napoli va all’assalto della Coppa Italia, trofeo che s’è aggiudicato per quattro volte. L’ultima, due anni fa quando Cavani ed Hamsik riportarono sulla terra lo squadrone degli invincibili bianconeri freschi del primo titolo dell’era Conte. Di fronte la Fiorentina di Montella. Previsto il pienone all’Olimpico di Roma che stavolta resta a guardare.

L’anno scorso, la Lazio vinse in finale contro la Roma e in zona Testaccio si piange ancora. Si va verso il sabato del villaggio (globale). O Roma o Coppa.

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Napoli e Firenze per un posto al sole che verrà, perché prima o poi dovrà pur spuntare. Azzurri o forse gialli contro viola, tutto in una notte. Che potrebbe essere preceduta da una mattinata in Vaticano. Si può mai negare una maglia a Francesco tifoso del Sanlorenzo?L’importante è che non gliela porga Higuain che viene dal River Plate la squadra che fu di Sivori che sotto al Vesuvio divenne Omar ‘e Napule. Il primo pensiero che s’affaccia alla mente è questo: ne hanno fatto di strada il Napoli Soccer e la Florentia. Il primo salvato dai faldoni polverosi di una stanza del tribunale fallimentare. La seconda ripescata per meriti sportivi (!). De Laurentiis e Della Valle salvatori.

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Aurelio De Laurentiis

 

Se non ci fossimo stati noi… Si beatificheranno c’è da crederci, anche perché a Roma, di questi tempi, va di moda. Mister Cinepanettoni e Mister Tod’s l’uno accanto all’altro…ma no questo accade in Spagna, Germania, Inghilterra, dimenticavo. E poi, in medio stat virtus e la poltronissima centrale è destinata al premier cui è stato negato di andare da porta a porta e allora niente partita di beneficenza in campo e soltanto poltrona, un’altra, e va bene che lui preferirebbe seggiolini pieghevoli perché così sarebbe più facile fare una capatina dalle parti di Palazzo Chigi e magari mettere a punto un’altra invenzione per far godere gli italiani bisognosi (tipo quella degli 80 euro in busta che poi diventano 53).

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Diego Della Valle

Però, a ben pensarci, Matteo Primo potrebbe anche trovare utile mettersi all’ascolto di ciò che si diranno i due US (Uomini Super) che pare abbiano le ricette giuste per cambiare il mondo – non solo quello del pallone – in meglio.
Sarà una finale un po’ frufru, chissà perché me l’immagino sbarazzina, ricca di gol nonostante le assenze pesanti, più tra i viola – tra i quali mancherà per squalifica il fenomeno Cuadrado – che in casa azzurra: Higuain dovrebbe farcela a superare gli effetti del
tackle durissimo di Andreolli.
Dicono che la coppa italica sia una coppetta. Questione di feeling ma intanto un trofeo in più in bacheca è meglio di niente. Catalano l’avrebbe asserito con convinzione. Mettiamola così: questa finale ha il volto di due belle incompiute, e deluse. Il Napoli aveva cullato il sogno proibito (lo scudetto), la Fiorentina quanto meno l’ingresso in Champions. Entrambe si affidano al sogno di coppa. E per chi l’avrà vinta non sarà più una coppetta.

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