Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Giornalista. Ha lavorato con il Roma ed il Mattino. Ha seguito, tra l'altro, come inviato speciale cinque Mondiali, altrettanti Europei, nove finali di Campioni-Champions e l'Olimpiade di Sydney

Champions, la maldición de la décima  
Real-Atletico, Madrid in paradiso.  Ancelotti e Simeone, profumo d'Italia     
di Adolfo Mollichelli

Champions League
la maldición de la décima

 di Adolfo Mollichelli

Ultima recita della stagione calcistica. Sabato a Lisbona due squadre della stessa città, Madrid, il Real di Ancelotti e l’Atletico di Simeone si contenderanno il trofeo Champions, la coppa dalle grandi orecchie. Dopo il successo del Siviglia sul Benfica in Europa League, la conferma della superiorità netta ed inequivocabile del calcio spagnolo. 

 Intriga questo primo derby europeo della storia. Il pluridecorato Real, leggendario, galattico, onnipotente, che fu caro al regime di Francisco Franco. Alla ricerca ossessiva della Decima, così senza nominarla: la Coppa. Il trono d’Europa che manca da 12 anni, un periodo giurassico. Dodici anni senza. Fermi alla Nona, conquistata a Glasgow, quel tiro al volo di Zidane ad infrangere il sogno proibito del Bayer di Lucio e di Ballak. Da allora, vagonate di milioni, decine e decine di campioni e fuoriclasse, ultimo CR7, Cristiano Ronaldo Pallone d’oro, ma la Decima niente. Una maledizione.

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Soltanto una finale, lontanissima nel tempo, quarant’anni fa, per l’Atletico fresco campione di Spagna. Contro il Bayern di Beckenbauer e di Gerd Müller, di Hoeness e di Breitner. All’Heysel di Bruxelles. Pareggio. Nella ripetizione, due giorni dopo, trionfo bavarese (4-0). Il Portiere di quell’Atletico era Miguel Reina, padre di Pepe l’estremo difensore del Napoli.
Lo scrittore madrileno Javier Marias (adoro “Un corazon tan blanco”) definisce il suo Real “eroico ed altero”. E l’Atletico? Ci provo con il motto dei moschettieri: uno per tutti, tutti per uno!
Di fronte a Lisbona e così lontani, la corazzata Potemkin ed il sommergibile rosa e sbrindellato di Operazione sotto veste. Accomunati soltanto nei soprannomi: merengues e colchoneros. Le meringhe, tipici dolci spagnoli che dopo la cottura diventano bianchi. I materassi, rivestiti con economici tessuti a strisce. Los blancos y los azulrojas. I bianchi e i rossoblù. I dolci galattici ed i materassai.

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Diego SImeone e Carlo Ancelotti

Così vicini e così lontani i due condottieri. Il pacioso Carletto Ancelotti ed il focoso Diego Simeone detto il Cholo. Nostre conoscenze. Entrambi centrocampisti di lotta e temperamento.  Ancelotti è stato il discepolo preferito di Sacchi. Per tre anni è stato il suo prezioso secondo in Nazionale. Simeone s’è fatto da solo. Carletto ha guidato squadroni in Italia (Juve e Milan) e all’estero (Chelsea e Psg). Diego s’è formato nella sua terra. Tra Racing, Estudiantes, River, San Lorenzo la squadra di Papa Francesco. Esame di laurea, la salvezza del Catania. Da tre anni, cose da pazzi alla guida dei colchoneros (prima della Liga anche i trionfi in Europa League e supercoppa europea) con i quali ha giocato per cinque anni.
Come finirà questo primo derby in 59 anni di coppe europee? Ah! saperlo, avrebbe detto il mio grande amico Riccardo Pazzaglia. Possono essere indicativi i confronti diretti di questa stagione? E se sì, valgono come guida il doppio successo dei blancos in Copa del Rey o la
vittoria ed il pareggio stretto dei colchoneros nella Liga?

Cristiano-Ronaldo

Cristiano Ronaldo

Immagino una sfida epica. So soltanto che il Real ha più stelle e l’Atletico ha undici moschettieri. Che il Real ha frecce velenose.E che l’Atletico possiede scudi da testuggine. Che los blancos hanno attrazioni uniche. Mister Bale, il centometrista gallese rubato al rugby, costato cento milioni di euro. E il Pallone d’oro Cristiano Ronaldo. E il killer Benzema. E Modric il Pirlo croato. E Ramos difensore goleador.

E so che i colchoneros hanno volti identici. Sono tutti figli del sacrificio. Gabi simile a Luis Felipe a Garcia a Godin a Juanfran a
Diego e Tiago (scartati troppo presto dalla Juve prima di Conte).

Diego Costa

Diego Costa

Ci sarà il bomber Diego Costa? Ha affidato i suoi muscoli stracciati alla guaritrice serba ben nota a Rafa Benitez che le affidava i suoi reds incerottati ai tempi del Liverpool.

E se il derby europeo fosse deciso dalle mani di Casillas o di Courtois? Casillas che in Liga non gioca per fare posto a Diego Lopez mentre il corazziere belga Courtois è titolare indiscusso nel club e in nazionale, freddo e gigantesco, due metri, mi ricorda Jascin.
Madrid trionferà a Lisbona.

Poi zampillerà la fontana di Cybeles se avrà vinto la Decima il Real. O quella del Nettuno se a trionfare saràstato l’Atletico. Tamburi, nacchere, passi di flamenco, paso doble. Signori, la Spagna.

 

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