Marco Catizone

Marco Catizone

Avvocato, scrittore satirico e giornalista pubblicista. Scrive di politica, teatro e cultura su blog, siti e riviste on line.

120e39ac7f97d2396fbfa1379b47759e

Il Conformismo & La Politica

di Marco Catizone

“Il conformista/ è un uomo a tutto tondo che si muove senza consistenza/ il conformista s’allena a scivolare dentro il mare della maggioranza/ è un animale assai comune/ che vive di parole da conversazione/ di notte sogna e vengon fuori i sogni di altri sognatori/ il giorno esplode la sua festa che è stare in pace con il mondo/ e farsi largo galleggiando/ il conformista” (Gaber -Luporini, Il Conformista). 

Partiamo da un assunto: il Conformismo Politicante  piace a grandi e piccini, ca va sans dire.
Presupposto ontologico è il primeggiare comunicativamente, mediaticamente, sulla mota immobile della mediocrità autoreferente e referenziale, sul cicaleccio disturbante e malcreato, tendente alla caotica espressività emozionale, e mai razionale. Tale tipo di conformismo è massiccio, muscolare, egotimico, viaggia per isole comuni, intese sul senso mediatico et immediato, comunica per slogan, versi e gesti, istintualmente e sovente maccheronicamente, si rivolge ad una società di massa caratterizzata dal predominio socio-mediatico-culturale di strati medi e inferiori metropolitani inseriti in strutture di consumo omologo ed omologante; Pasolini ne sarebbe ben contento se fosse ancora tra noi miserrimi mortali.

imagesCASXFMN3Lapalissiano come il conformismo vari nelle modalità e nel grado di accettazione delle idee ed opinioni prevalenti: i politicanti alla blade runner, replicanti di sottotesti, sottotracce (sottopancia?), monadi impazzite in uno schermo liquido, procedono per scissioni identitarie, per proclami sloganistici e sempliciotti; ed è tutta un’escrescenza di passepartout  massmediologici, buoni a scardinare la credenza ancestrale, le false sicumere, a solleticare gli istinti autoconservativi e tribali più profondi, non certo ad innestare un logos strutturato e profondo, razionale e cartesiano. Primati della semiologia mediatica, roba da guinness, e facciamoci una bionda alla spina del conformismo di massa.

Il politico arrivato (ma poi, di grazia, dove?) è vettore mobile di populismo tres charmant, gradiente funzionale alle sfumature della vox populi, il vellicolo che l’ha sgravato conta sul placido conformismo di un riformismo progressista para-rivoluzionario,come per il Cantuccino di Pontassieve, quel Renzi 2.0 che di “nullismo” positivista ( e si badi non in termini filosofeggianti, bensì viepiù banalmente prosaici) ci stordì impallinandoci da beoti, perchè le parole sono importanti morettianamente parlando, ed il senso col dis-senso s’accostano, mutando in non-senso, antimateria del nesso eziologico tra meme e seme, andando a braccetto, sussurrandosi languidamente all’orecchiuzzo beddo.

Il_Conformista_moravia

Indignato con gli Indignados, studente con gli studenti, giovane coi gggiovani; operaio dalla parte degli operai, contro i padroni, per il Nord, per il Sud, per il #Salvaitalia, per lo #SvoltaItalia, per lo #StrozzaItalia, per la Piazza, svoltando a sinistra, imboccando il Movimento giusto, tornando alla periferia della Rottamazione, sotto elezioni, sopra poltrona, sul nemico di turno, nell’acme del trionfo, quando i perdenti giubilano saltando in corsa sul carro giusto glamour e chic del vincitore con la faccia da Putto in gloria, per non dir puttana in umido.

Una sciassa per tutte le stagioni, di rotta e di sgomento, di lotta e di Governo, ma che punta alla giusta Conservazione, al movimentismo immobile d’una poltrona che conta, sempre e comunque. I renzisti, i renzilioti, i renziliani, son solo gli ultimi della schiera, i conformisti-populisti pullulano e son tra noi, cambiano idea, sfumano opinione, s-contano e se le cantano, a seconda dell’occasione: si arrendono all’evenienza. L’ultimo dei Vincitori è format silente, strisciante, per baraccone provinciale da front-man di sé stesso, ha visto anche lui cose che noi umani possiamo solamente immaginare, e guai a chi replica…ma il replicante chi è?

imagesCAL0530L
L’Homo Politicus da sempre raccoglie i borborgmi della civile societas trasmutandoli in segnali decodificati, è un decoder di segnali sociali, e così dovrebbe essere, tale è la funzione propositiva della classe istituzionale di riferimento: eppure deve esser cauto, e forse “serio”, perchè possono veicolarsi valori positivi, ma sovente anche dis-valori, antinomie razionali che cozzano col senso comune, con le categorie “giusto” e “sbagliato”.
Prosaicamente, resta pur sempre il dubbio che “l’esserci”, sic et nunc, sulla scia d’un Heiddegger alle vongole, alla recherche d’un dasein polisemico, sia rincorsa affannosa all’ultimo posto al sole, allo sgabellino populistico (alcuni più destrorsi direbbero “predellino”), per innalzarsi sulla massa, per lanciare la cordata verticistica, in attesa di giungere in vetta. “E vott’ a passa’ sta jacuvella”, perchè pur sempre alla pancia del popolo si deve parlare, per mangiare. O no?

conformismo

CondividiShare on Facebook0Tweet about this on TwitterPin on Pinterest0Share on Google+0Share on LinkedIn0Email this to someone

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Altri post dello stesso Autore