Alessio Buccafusca

Alessio Buccafusca

Considerato tra i maggiori fotografi al mondo di danza classica, professore di Fotografia creativa presso l’Università “Upam“ di Napoli e professore di Fotografia di Danza presso l’Università di Belle Arti di Napoli.

I duellantii
 Roberto Bolle e Giuseppe Picone, il fascino della rivalità      
di Alessio Buccafusca

I duellanti

di Alessio Buccafusca

Ma voi eravate per Coppi o per Bartali ? Per Rivera o per Mazzola? Per la Tebaldi o per la Callas? Per Sophia Loren o per Gina Lollobrigida? Per l’Inter o per il Milan? Ormai si sa, noi siamo un popolo di Guelfi e Ghibellini, da una parte o dall’altra, niente mezze misure, amiamo i nostri idoli in modo viscerale, totale, viviamo le nostre passioni senza freno.

Ecco, fatta questa bella premessa che ci consente di avere la coscienza pulita, spariamo il nostro interrogativo: chi vi regala più emozioni, chi vi fa battere il cuore quando lo vedete sul palcoscenico, chi rapisce col suo modo di ballare i vostri sogni, insomma per chi siete fra Roberto Bolle e Giuseppe Picone?

BOLLE AL san carlo 2011

Roberto Bolle

Entrambi belli, bellissimi. Forse anche troppo. Quando sul palcoscenico ti trovi davanti ad artisti fisicamente molto belli, a volte si corre il rischio di banalizzare, di non riuscire ad apprezzare in pieno la tecnica, l’armonia, la presenza scenica. Belli, ma anche umili e, soprattutto, intelligenti. Il mondo della danza è pieno zeppo di luoghi comuni, che vanno dall’omosessualità alla stupidità dei ballerini, pedine senz’anima in mano ai coreografi…

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Giuseppe Picone

E’ ora una volta per tutte di non dire che non è così. Certo, non è che, tanto per citare gli esempio fatti, non esista l’omosessualità o che i ballerini siano tutti di grande personalità e spiccata intelligenza, no questo no, figuriamoci. Ma dico che si fa un pessimo servizio alla verità se si accendono i riflettori sulla danza e sui ballerini, volendo seguire stereotipi e luoghi comuni. Ogni ballerino è diverso dall’altro. E più sono bravi e più le diversità si scorgono e si identificano.

Roberto Bolle in Excelsiori

Roberto Bolle in Excelsiori

E Bolle e Picone sono entrambi bravi, molto bravi. Io posso affermarlo a ragion veduta, posso tranquillamente affermare di essere stato testimone della loro crescita artistica. Basti pensare che tutti e due hanno, ballato come etoile’, quando si dice che i destini fatalmente si incrociano, al  teatro San Carlo.

Roberto nel 1999 con Margarett Ilmann nel balletto Giselle, la sua prima volta nel difficile ruolo di Albrecht. Giuseppe debutta al san Carlo, invece, nel balletto “ Te vojo bene assaie “ di Luciano Cannito con le musiche di Roberto de Simone nel 2001. Tutti e due sono subito stati qualcosa in più di giovani promesse. Subito si è capito che avevano qualcosa in più.

PICONE IN PROVA

Giuseppe Picone in prova

Nel dicembre 1990 Rudolf Nureyev, aveva scelto Roberto per il ruolo di Tadzio in Morte a Venezia, balletto che Bolle, quindicenne non riuscì a ballare accanto a Nureyev perché la Scala non gli diede il permesso. “Ma quell’incontro – racconta Roberto – quella scelta di Rudolf, hanno segnato la mia vita”.

Giuseppe, nel 1988, a solo 12 anni debutta al San Carlo in un mega balletto “ Nijinski “, di Beppe Menegatti nel ruolo di Niinsky adolescente, con Carla Fracci, Ekaterina Maximova e Vladimir Vassiliev. Un’emozione da perdere la testa. I primi passi sono stati tutti a favore di Giuseppe…

Roberto Bolle IN schiaccianoci

Roberto Bolle, Schiaccianoci

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Giuseppe Picone, Cenerentola

I due hanno avuto destini in un certo qual modo, paralleli. Si sono esibiti in tutti più importanti teatri del mondo, Bolshoi compreso. Entrambi hanno ballato con l’American Ballet Company, e non bisogna spendere molte parole per spiegare il valore e l’importanza professionale di una esperienza del genere.

Entrambi hanno debuttato al Metropolitan di New York con l’Abt, ottenendo entrambi un successo a dir poco straordinario. Soltanto che per Roberto il Metropolitan ha rappresentato il trampolino di lancio per conquistare il mondo della danza, mentre per Giuseppe è stato l’inizio dell’incubo …

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Roberto Bolle

Diversità di carattere, un tocco di fortuna, l’essersi trovato al posto giusto al momento giusto, di fatto è che oggi Roberto è una multinazionale, un “brand” straordinario, le famose Bollerine sono in tutto il mondo, fan scatenate, insomma è nato un divo. Anche fuori dal palcoscenico. Giuseppe, invece, è mediaticamente l’esatto contrario. Non ha saputo  vendere bene la sua immagine, non ha mai avuto un grande agente che ne tracciava gli “ingaggi” e le apparizioni, non ha mai avuto un grande teatro alle spalle che lo proteggesse e tutelasse.

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Giuseppe Picone

E’ questo non è mondo dove puoi fare a meno di determinati contatti, rapporti, amicizie. Però, secondo me, c’è un “limite” a tutto. Mi chiedo, ad esempio, come possa essere possibile che mai, sottolineo mai, in poco meno di venti anni di carriera non è stato mai invitato a ballare alla Scala. Sorprendente. E scandaloso mi sento di aggiungere. Ma non voglio farmi trascinare nella diatriba Nord-Sud, (Picone è di Casagiove in provincia di Caserta, Bolle di Crescentino, provincia di Vercelli). Certo mi domando come possa essere accaduto qualcosa del genere…

Bolle contro Picone, è rivalità vera? DI certo i due non si sono simpatici, non si frequentano, non si “pigliano” come si suol dire. Però si rispettano. Non fanno nulla per alimentare uno stupido antagonismo, per accentuare la rivalità.

Una sola volta, che io ricordi, hanno fatto qualcosa insieme. Era il 2003 in occasione della presentazione di Romeo e Giulietta di Sir Kenneth Mac Millan , al San Carlo. Due forti personalità a confronto, la conferenza stampa di Romeo e Giuletta si trasformò in Roberto e Giuseppe, fecero scintille.

Hodgkinson e Bolle

Hodgkinson e Bolle

Ma insomma, mi chiederete, Bolle o Picone? Se facessimo scegliere a Carla Fracci, non ci sarebbe dubbio alcuno. La Fracci è decisamente per Picone. Anzi con Bolle ha anche avuto uno scontro deciso e violento sulle pagine del Corriere della Sera. Per Giuseppe, invece, ha un vero e proprio debole: più di una volta ha detto che si sente “sicura” al suo fianco, il che, tecnica a parte, è tutto quando si balla con un partner.

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Maximova e Picone, Mosca

Per chi sono io? Io sono un fotografo. Cerco di cogliere l’attimo fuggente. Parlo con le foto. Se vi emozionano di più quelle di Roberto, vuol dire che sono per Bolle. Se viceversa vi regalano più sensazioni quelle di Giuseppe vuol dire che sono per Picone. Il resto non conta..

 

 

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9 pensieri su “I duellanti

  1. Terry ciuciu del prete

    Bolle vs Picone?? Bella idea Maestro Biccafusca!! Credo che per scrivere questo articolo, che condividerò immediatamente , ci voglia coraggio, quel coraggio che ancora nessuno ha avuto fino ad oggi….. Dichiaro subito la mia preferenza cosi sono trasparente : io adoro Picone, proprio per la sua assoluta integrità umana, intendo che e’ rimasto un uomo che , giù dal palco, indossa di nuovo gli abito dell’uomo semplice, che non ama essere costantemente illuminato dai riflettori ! Come ballerino Picone non ha mai avuto e non ha, l’atteggiamento compiaciuto, che invece leggo spesso sul volto di Bolle, questa spontaneità, e l’anima di Picone sempre esposta sul palco io la amo da impazzire!
    Sui luoghi comuni sono d’accordo, ci saranno sempre, anche se, nel contesto attuale , 2014 società 2.0 , ancora il ballerino maschio rappresenta una certa sessualità, un certo stile di vita ecc…. Ma la danza , quella vera, e’ davvero per pochi, anche nel caso degli spettatori!!!
    Sinceramente buona parte della danza che conta, per cosi dire, vive in un area circoscritta, chiusa, recintata dalla quale riesce ad uscire, per grazia ricevuta., solo attraverso le foto di grandi artisti come Lei Maestro Buccafusca, l’unico a mio avviso, degno di questo compito ….. Immagini palpitanti, arrivano al cuore che le spinge con forza al cervello facendo ” vedere” un intero balletto attraverso una sola foto!
    Chiudo esprimendo quindi l’amore per Picone , che mi auguro resti sempre cosi, e un applauso al Maestro Buccafusca che da sempre mi fa sognare e immaginare con le sue foto la danza che ” pesa” quella che dovrebbe essere tutelata come patrimonio universale dell’umanità !

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  2. MICHELLE PANIAGUA

    INTERESTING DEAR! ;-) IO DIREI CHE ROBERTO BOLLE LO CONOSCO E CE’ UN FEELING UNICO TRA NOI ! IL RESTO SARA’ DA VEDERE SOLO VIVENDO LO PUOI SAPERE! GIUSEPPE NN LO CONOSCO MA DALE FOTO POSSO DIRE CHE E’ BRAVO ;-) AUGURO A TUTTI E DUE IL MEGLIO E DI PIU’! SPERO CHE SUSEGUANO TANTI ALTRI BALLERINI COME LORO IN ITALIA MA PER QUELLO LE COSE DEVONO MIGLIORARE! GRAZIE MILLE DEL ARTICOLO ALESSIO! ;-) BESOS *********** E TOITOITOI ******

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  3. alfredo perillo

    La storia di questi ballerini è la vita che si racconta. Scritta dal più grande fotografo di danza classica, merita un’attenzione particolare, perché sopportata da artistiche foto.

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  4. Virginia

    Che meraviglia!! Due grandi artisti messi a confronto da un grande ,una persona vera, finalmente…Alessio Buccafusca ,quando scatta é straordinario ma quando scrive mi fa battere il cuore ,le sue parole vere, di grande coraggio,di grande esperienza e di grande danza non vorrei finissero mai.BRAVO ALESSIO!!!

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  5. Giovanna

    Un articolo coraggioso bellissimo e soggetto a profonde riflessioni! Grazie Maestro Alessio Buccafusca l’ammiro!!!

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  6. Simonetta

    Un bell’articolo dell’amico Alessio Buccafusca, l’Alessio Magno della fotografia tersicorea, che restituisce alla danza anche quel tocco di leggera giocosità, aldilà delle tante elucubrazioni cerebrali sui significati reconditi delle coreografie e che mettono una tristezza mortale a chi legge. Le rivalità ci sono sempre state in ambito balletto, al Bolshoi si è sempre vissuti in clima Montecchi/Capuleti e basti pensare alla contrapposizione che infuocava i nostri quadrisavoli tra Marie Taglioni l’eterea (detta ballerina “cristiana”) e Fanny Elssler la sexy (ballerina “pagana”). Ah, cosa non avrei fatto per vedere il famoso Pas de Quatre di Jules Perrot che giocò sulle rivalità tra le quattro dive sulle punte dell’Ottocento: Taglioni, Grisi, Cerrito e Grahn. Il Pas de Quatre, fu ricostruito poi da Anton Dolin nel 1941 ma da vedere assolutamente è la versione dei Ballets Trockadero, gli esilaranti ballerini en travesti. Pensiamo alla rivalità Bolshoi/Kirov, o ancora, alla rivalità Francia/Italia per stabilire chi dei due diede i natali al balletto: in rivalità del genere (fa testo la diatriba anglo/italiana Bell/Meucci sull’invenzione del telefono) vince il paese più potente, aldilà, ahimé, della verità. All’estero il Barbera e il Chianti sono stati apprezzati decenni prima del siciliano Nero d’Avola. Preferisco Bolle o Picone? Diciamo che dei quattro Beatles ho sempre avuto una predilezione per George Harrison; che dei tre grandi ballerini degli anni 60/70, Nureyev, Baryshnikov e Vassiliev, la mia palma andava a quest’ultimo. Credo che seguendo questo ragionamento si arrivi alla conclusione. Non significa che uno sia “più migliore assai di gran lunga” dell’altro, semplicemente che le corde della mia anima rispondono meglio al tocco di un determinato artista. La scelta la dice lunga su chi sceglie, non sull’artista.

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  7. stefania

    Caro Alessio,
    lei ci chiede di scegliere ,ma come si fa a scegliere tra un Picasso ed Van Gogh ? Due stili, due storie, due tecniche ma entrambi adorabili ed emozionanti soprattutto conoscendo il percorso che li ha portati ai loro quadri ,cosi sono Bolle e Picone due adorabili interpreti di un arte sublime ed emozionante ,io li adoro entrambi anche se Picone e’,per certi versi ,piu’sulle mie corde.
    Adoro anche il suo modo di cogliere la loro arte ,come rende quell’attimo eterno!!!!
    Bravissimo grazie per il Dono che ci fa’!

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