Gerardo Mazziotti

Gerardo Mazziotti

Architetto, giornalista e scrittore. Per 20 anni docente all’Università di Salerno. Premio internazionale per il giornalismo civile. E’ considerato “ la coscienza critica della città”.

Giugliano in Campania, militari dell'esercito italiano presidiano la 'Terra Dei Fuochi'

La nostra guerra è sotto casa

 di Gerardo Mazziotti

Suscitò scalpore e indignazione l’intervista di Carmine Schiavone trasmessa nel mese di novembre 2013 dalle “Iene” di Italia Uno e poi ripresa da molte emittenti locali. Il camorrista pentito parlò delle dichiarazioni rese negli anni ‘90 alla Commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiuti tossici interrati ad opera della camorra nelle campagne della Campania (un tempo) Felix.

Giugliano in Campania, militari dell'esercito italiano presidiano la 'Terra Dei Fuochi'

Ma  la inetta classe politica  non fece nulla per impedire che  questo immondo traffico cessasse e non si preoccupò di iniziare subito l’opera di bonifica. Infischiandosi dei risultati delle indagini della magistratura napoletana (i Pm Anna Polito e Alessandro Milita ) e delle proteste delle centinaia di migliaia di cittadini del così detto “territorio della morte” (Giugliano, Acerra, Casal di Principe, Nola, Caivano e altri comuni del casertano ).

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Carmen Schiavone, il boss dei rifiuti

Cittadini che meritavano, e che meritano, la solidarietà dell’intero Paese in quanto l’avvelenamento  dei terreni e delle falde acquifere e il conseguente aumento delle malattie tumorali riguardano tutti gli italiani. Non solamente i campani. Perciò nel febbraio 2007 Percy Allum, Gerardo Marotta, Remo Bodei, Fulvia Bandoli, Patrizia Gentilini, Franca Rame, Raffaele Raimondi, Fulco Pratesi, Alex Zanotelli, chi scrive  e altre personalità della cultura lanciammo l’Allarme Sanitario e Ambientale nella regione Campania per denunciare il “crimine ” dei rifiuti tossici interrati nelle campagne del napoletano e del casertano.

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Sul Corriere del Mezzogiorno del 10 aprile 2007 riportai lo studio della prestigiosa rivista londinese The Lancet Oncology nel quale veniva documentato, tra l’altro, che in una parte della provincia di Napoli, da Acerra a Nola passando per Marigliano e Pomigliano d’Arco, si muore di cancro molto di più che nel resto d’Italia e d’Europa. E riportai un altro studio dell’ Istituto Pascale nel quale si documentava che in quest’area l’indice di mortalità per neoplasie al fegato si attesta al 35 per cento per gli uomini e al 20,5 per cento per le donne, contro una media nazionale del 14 per cento, con  una  impennata dei casi di tumore ai polmoni, alla milza e al colon e di leucemia, che colpisce in particolare i bambini.

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Casi raddoppiati negli ultimi 10 anni a causa delle circa cinquemila discariche illegali. E trovavo deplorevole, scandaloso e inverecondo che non sia stato fatto nulla per far cessare  questo “crimine contro l’umanità”.  Il mio intervento di sette anni fa così concludeva  “Non basta preoccuparsi dei rifiuti solidi urbani e ottenere che si adotti il sistema del riciclaggio e non quello dello incenerimento. Occorre procedere immediata mente alla bonifica e al recupero dei terreni avvelenati dopo avere fermato l’interramento dei rifiuti tossici.” E’ del tutto evidente che il dramma della “terra dei fuochi” non avrebbe assunto le attuali dimensioni se l’allarme lanciato a palazzo Marigliano e se la mia denuncia sul CdM fossero stati raccolti dalla classe politica e si fosse provveduto tempestivamente al “risanamento” dei terreni inquinati. Non lo dico per rivendicare inutili “paternità”. Lo denuncio ancora una volta  per sollecitare l’ immediata attuazione dei  provvedimenti invocati dalla magistratura napoletana quindici anni fa.

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Non è ammissibile che un paese come il nostro spenda ingenti risorse economiche per mandare i suoi soldati a difendere la pace in Iraq e in Afghanistan  e non si preoccupi di tutelare in modo efficace la salute dei suoi cittadini.  Ricordo che  alla “ emergenza rifiuti tossici ”  ha dedicato parole accorate anche il  presidente Giorgio Napolitano nel corso della sua visita a Napoli il 20 giugno 2006 “ Ci troviamo di fronte a un’emergenza che richiede un’azione risolutiva contro palesi illegalismi e cieche resistenze a decisioni improrogabili (…) la bonifica dei terreni avvelenati dai rifiuti tossici è urgente”. Ma nessuno dei governi Prodi, Berlusconi, Monti e Letta hanno ritenuto doveroso inverare l’appello del Presidente della Repubblica. Non resta che sperare nelle promesse del  governo di Matteo Renzi. La gente della  “terra dei fuochi “ è stanca di aspettare.

 

 

 

 

 

 

 

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