Carlotta D'Amato

Carlotta D'Amato

Consulente legale in aziende italiane ed internazionali, ha scritto numerosi articoli in materia di diritto. Le sue passioni sono politica, cultura, moda.

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Narcisi e Narcise
Si salvi chi può

di Carlotta D’Amato

San Narciso è il 29 ottobre. Ma ci sono alcuni che lo festeggiano tutto l’anno. Un’autocelebrazione continua, ora poi che c’è Facebook e ci sono i selfie è qualcosa di virale. Foto di qua , foto di là, sopra, sotto, un’orgia della stessa faccia. Si salvi chi può.

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Sin dalle elementari, la mitologia è stata una delle materie preferite; Zeus, Venere, le fatiche di Ercole, Perseo e Arianna, Orfeo, i titani, Bacco che magnava e beveva e se ne fregava di tutto e di tutti.

Ma tra questi, c’è un mito che non ho mai sopportato; Narciso. Narciso, per chi non lo sapesse, era un ragazzetto un po’ idiota e misantropo che odiava il mondo intero e soprattutto chi lo amava. E siccome anche allora esisteva il karma, o meglio il Fato, il giovane deficiente venne condannato a non amare altri che sé stesso. Così, un bel giorno, specchiandosi in uno stagno rimase talmente meravigliato della bellezza del suo volto che, nel tentativo di toccare la sua immagine riflessa nelle acque, cadde e morì annegato. Ovviamente nessuno si prodigò per salvarlo, perché anche allora come oggi, quello che semini, raccogli.

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Narciso, Caravaggio

Se il mito di Narciso potesse essere riadattato in chiave moderna, sapete quanti morirebbero di fame e sete pur di non staccare gli occhi dalla loro immagine riflessa nello smartphone che è diventato il prolungamento naturale del braccio? Centinaia, forse migliaia, complici i social network che hanno contribuito a far crescere a dismisura l’ego di questi moderni Narcisi che ha ormai raggiunto proporzioni galattiche.

E siccome il mondo ne è pieno, come evitare un narcisista che, almeno una volta nella vita, ci si è palesato davanti? E soprattutto come riconoscerlo? Partiamo dalle basi; il narcisista è prevalentemente maschio. Certo anche le donne lo sono, alcune, ma in modo diverso, e dopo vi spiegherò come. Partiamo da lui. Il narcisista lo riconosci subito dal suo profilo Facebook; è pieno di fotografie e di selfie ben studiati e ben photoshoppati, tutti commentati da donne, perché di amici maschi ne ha 3, al massimo 4 di cui uno è il padre ed un altro magari il fratello. Il resto, donne, femmine, a go-go, aggiunte solo perché sono tali e perché più aumentano i like più si sente figo, e più si sente figo più si sente sicuro.

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Già. Il narcisista è per natura, un cagasotto. E con questa parola, non intendo che soffra di incontinenza, ma che non faccia un passo senza aver avuto in qualche modo l’approvazione, il consenso, la sicurezza della persona che ha di fronte. Non è uno di quelli che ti dice, “Stasera ti porto a cena”, ma piuttosto uno che parte da lontano “Avrei fame, hai fame anche tu? Beh , sai, che ne dici se qualche volta andassimo a mangiare. Ti va? Sei sicura, accetti? La accendiamo?” E mamma del Carmine. E’ un invito a cena, mica un contratto pre-matrimoniale. Ma il narcisista si butta solo se ha il materasso pronto a parargli il sedere, e quel materasso, è un “si”, sicuro.

Secondo step; il narcisista se la suona e se la canta, d’altronde, nessuno lo fa meglio di lui. Si propone come l’uomo che non ha paura di esporsi (celato da duemila conferme che ti ha estorto, e nemmeno te ne sei accorta, ndr), prende, dice, fa, manda messaggi, promette cose, tutto ovviamente tramite Facebook e Whatsapp.

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Già, perché le sue armi sono quelle. Nascosto dietro il mondo virtuale il narcisista è indubbiamente interessante, ma è un bugiardo patologico; ed in effetti, se non hai più 15 anni, ma almeno il doppio, capirlo non è poi così complicato, nonostante sia un mago della menzogna.

Solo che, la tecnologia non viene solo incontro al moderno Narciso, ma anche a chi, pur dandogli un certo credito, proprio tutte queste bugie non se le beve. Ed allora, Dio salvi Google, scopri in 5 minuti netti che non è un professionista, non è iscritto all’albo, magari non lavora nemmeno in quell’azienda dove millantava di lavorare, cose che non rivestirebbero tutta questa importanza alla fine, se non fossero gigantesche bugie colossali.

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E vabbè; il narcisista, in fondo, piace. Piace, perché si piace, e più sa di piacere più si sente venerato. Ma poi arrivo un momento, un attimo, un secondo, succede qualcosa, il narcisista fa uno sbaglio, un passo falso, fa cilecca e crolla. Si svela. Allora, ecco che si ritorna al mito greco. No, amiche, purtroppo non affoga in due centimetri di acqua, ma si raffredda. Non sparisce, perché non ha nemmeno la coerenza e gli zebedei per sparire, ma si allontana.

E vi siete chieste il perché, non crucciatevi più di tanto. Narcisista fa rima con pallista che fa rima (non letteraria) con insicuro, pertanto, o vuole che siate voi a cercarlo, tanto per rialimentare il suo Ego ormai svilito, oppure muore così, nella sua finta vita parallela, alla ricerca della prossima malcapitata che gli darà quei trenta secondo di attenzione che lo faranno sentire apprezzato. E la malcapitata la trova, perché, per quanto voglia far finta di “selezionare” per il narcisista basta che la donna “respiri” e che gli dia le conferme  che da sé stesso non avrà mai.

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Narcisismo, Chim

Per par condicio, passiamo alla donna narciso. In effetti, sono due mondi separati, per quanto, questo disturbo della personalità abbia degli elementi simili. Solo che la donna narciso è talmente insicura, talmente fragile e talmente idiota che se la suona e se la canta quanto nemmeno il suo corrispettivo maschile potrebbe fare. Esempio lampante; pubblica foto e si autocompiace di essere una figa stellare, di avere bei capelli, di indossare sempre i capi giusti.

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E se le amiche non le vanno in soccorso, ci pensa da sola. Un falso profilo per esaltarsi senza apparire in prima persona. Le donne sono diaboliche, già, ma io di più. E di giochini come questo ne ho sgamati a decine. Si fotografa nelle vetrine delle boutique del centro, nei camerini dei negozi d’alta moda, sfoggia outfit trendissimi con tanto di sandali anche quando fuori fanno meno 20, perché una narcisa che si rispetti non rinuncia al sandalo mai, nemmeno a Cortina.

Dopo aver passato in rassegna questi casi umani, vediamo come evitarli; ignorateli. L’ego del narciso/a si alimenta con la considerazione. Voi, invece, fregatevene altamente e li vedrete in men che non si dica, fuori dalla vostra vita così velocemente come ci sono entrati. Non chiedete spiegazioni perché non ne avrete, non chiamate perché non vi risponderanno, al massimo vi manderanno uno stitico messaggio di auguri al compleanno. Fate come dice Don Pietro Savastano in Gomorra: “Nun m’ piace. S’adda cagnà”.

 

 

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