di Adolfo Mollichelli
Dagli applausi ai fischi di delusione e rabbia. Il San Paolo dei pochi intimi prima si esalta poi si deprime. Resta un punto soltanto e l’amarezza per una vittoria che dopo il primo tempo sembrava scontata, si trattava soltanto di quantificare il numero dei gol dopo la doppietta stupenda di Higuain in mezzora.
Due gol in fotocopia del Pipita di estrema bellezza e leggerezza, il primo di sinistro il secondo di destro. A coronare il leggiadro invito di Insigne prima e la scucchiaiata stanca di Allan poi. E ancora: palo di Insigne con il suo rinomato tiro a giro. Sembrava tutto fatto, tutto scritto.
Con la Samp di Zenga che era annichilita, incapace di innescare le sue punte della meraviglia: Eder e Muriel. Quando questo accadrà per gli azzurri di Sarri sarà l’inizio della fine. Nel giro di due minuti, Eder ristabilirà il risultato, poi Reina come contro il Sassuolo salverà almeno il pareggio con due grandi parate su conclusioni velenose di Muriel.
È durato un tempo solo il Napoli sarriano. Giocate in velocità, triangoli stretti ad un tocco solo, imbucate improvvise dettate dall’estro di Insigne.
Poi, come nella prima di campionato la perdita inspiegabile dei connotati. Insigne trequartista si è esaltato non solo per la tecnica che possiede naturalmente ma anche per i movimenti giusti negli spazi di Higuain e di Callejon. Ha cercato il gol con insistenza Lorenzo il magnifico e, non sembri un paradosso, potrebbe essere questo un limite perché il trequartista nato cerca sempre prima l’assist per un compagno individuato in posizione adatta a ricevere e per ultima scelta l’affondo personale.
Sarri è partito con il trio di centrocampo che ritiene il migliore, con Valdifiori al centro tra Allan ed Hamsik. Stranamente l’ex empolese ha sbagliato passaggi per lui elementari ed è calato in maniera vistosa fino alla sostituzione logica con Jorginho. Sarri aveva già cambiato uno stanco Allan con David Lopez.
Del trio iniziale di centrocampo restava in gioco solo Hamsik che a quel punto avrebbe dovuto prendere in mano il pallino del gioco, ma lo slovacco era alla frutta fisicamente. Quando la Samp ha cominciato a servire palla sul piede Eder e Muriel sono venuti fuori i difetti congeniti della linea difensiva incapace di salire compatta come aveva fatto nella prima parte della gara. Per quanto concerne i singoli, Albiol ha provocato un rigore stupido che non t’aspetti da un difensore della sua esperienza.
Lo spagnolo ha colpe insieme con Koulibaly anche sul secondo gol di Eder anche se la giocata dell’italobrasiliano è stata da fuoriclasse autentico.
Teniamo per buono quanto fatto nel primo tempo e salutiamo con piacere
la convocazione di Insigne in Nazionale. Anche se non credo che Conte
lo utilizzerà, se lo utilizzerà, come trequartista.