di Adolfo Mollchelli
Certo che zio Maurizio (Sarri) sta cominciando a divertirsi con il giocattolo ricevuto in regalo per il compleanno. E così si cala nei panni del vendicatore e rispedisce a casa i quasi tutti neri di Lotito.
Prima vittoria in campionato dopo il primo allenamento vincente in Europa con i dopolavoristi del Bruges. Tra aprile e maggio la Lazio aveva sbattuto fuori gli azzurri dalla finale di coppa Italia e dai preliminari di Champions. L’aquila laziale aveva volato sul cielo del San Paolo come l’uccello del malaugurio.
Ma quello era il Napoli di don Rafe’ Benitez detto panzon per la somiglianza forte con il pittore messicano Diego Rivera, l’uomo amato da Frida Kahlo.
Il Napoli di zio Maurizio, stufo di sentir cantare “vola un’aquila nel cielo”, ha indossato mascherina e mantello, ha sguainato la sciabola ed ha disegnato una zeta sul volto dei tuttineri di Pioli, reduci dalla campagna ucraina (1-1 in casa Dnipro). Mo’ basta! Minuscolo, da non confondere con l’esterno basso e biondo della Lazio.
Travolgente il Napoli. Cinque gol di pregevole fattura. Doppietta di Higuain, a bersaglio anche Insigne, Allan e Gabbiadini. Questo Napoli di zio Maurizio è tutto fuoco e fiamme (ogni riferimento a quanto accaduto a bordo dello yacht presidenziale è puramente casuale) ed ha spinto all’inferno un’avversaria che aveva vestito i panni della jattura. Non prendetela come una bestemmia ma il Napoli sta sempre più empolizzandosi, come zio Maurizio auspicava. Voleva dire: quando gli azzurri avranno assimilato i miei schemi, quelli che ho attuato ad Empoli, vedrete che ci divertiremo. E contro la Lazio i movimenti tipici sarriani si sono finalmente visti: tagli, infilate, difesa più alta e soprattutto tocchi rapidi e continui a formare quei triangoli e quadrilateri ravvicinati utili sia per il mutuo soccorso che per creare le rampe di lancio per l’offesa.
Sarri ha confermato la linea difensiva schierata contro il Bruges. Accantonato il Maggio confuso e fuori registro di questi suoi tempi grami. Confermato Jorginho che nella linea a tre pare destinato a tornare ai livelli eccelsi di quanto militava nel Verona. In crescendo Allan che si sta scoprendo anche goleador.Apprezzabile il brasiliano – che assomiglia a Sam Davis Junior – anche nelle rifiniture, stupenda l’imbucata per la rete di Gabbiadini.
Consegnata la palma del migliore ad Higuain, va segnalata la prova di Insigne ricca di assist e di conclusioni velenose. Ha giostrato più da regista avanzato partendo dalla fascia che da trequartista (per me non lo è perché ha dolce solo il destro).
Comincia la risalita verso la parte sinistra della classifica. Dieci gol segnati in due partite e zero subiti. Il futuro può tingersi di azzurro, c’è tempo e modo per risalire la china in un campionato che è tecnicamente modesto. Il Napoli possiede un tesoro unico: esterni d’attacco di valore assoluto ed un centravanti di livello mondiale come il Pipita. E uno spietato goleador subentrante come Manolo il bergamasco di poche parole.