Angelo Vaccariello

Giornalista esperto di economia e Mezzogiorno Ora si occupa di marketing e comunicazione.

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La Mela avvelenata

di Angelo Vaccariello

Siamo stati facili profeti quando abbiamo parlato dell’investimento di Apple in Italia, più precisamente a Napoli. Ricordiamo che il gigante di Cupertino ha deciso di aprire un centro di sviluppo “app” proprio all’ombra del Vesuvio. Grancassa mediatica, università eccitate, meridionalisti all’apice del godimento.

Poi la notizia che raffredda gli animi. Apple non assumerà 600 persone, come agenzie di stampa varie avevano fatto intendere e come lo stesso primo ministro, nell’equivoco di un tweet, aveva lasciato capire.

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Semplicemente formerà 600 studenti delle università e insegnerà loro nello sviluppo di un proprio modello di business. Certo, resta comunque una buona notizia. Per carità. Ma è diverso dal fatto che “Apple assume a Napoli 600 persone”. Questo non lo farà. Ricordiamo che l’azienda diretta da Tim Cook ha deciso di investire in Italia dopo il buono sconto da 500 milioni di euro che l’Agenzia delle Entrate ha garantito ad Apple su un contenzioso da 880 milioni sceso, dopo l’accordo, a 380 milioni. Nel deserto imprenditoriale del Mezzogiorno, l’attenzione di Apple è una cosa molto importante. Peccato, però, che come al solito in Italia si vendano verità che in realtà sono solo mezze bugie.

 

 

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