Alessio Buccafusca

Alessio Buccafusca

Considerato tra i maggiori fotografi al mondo di danza classica, professore di Fotografia creativa presso l’Università “Upam“ di Napoli e professore di Fotografia di Danza presso l’Università di Belle Arti di Napoli.

Copia di IMG_5398

Il gatto Cenerentolo

di Alessio Buccafusca

Sta portando in giro “Lo cunto de li cunti”, la raccolta seicentesca di fiabe di Giambattista Basile, un classico della letteratura barocca, un monumento della cultura e della fantasia del popolo napoletano. Un’atmosfera magica, un mondo fatato dove il fascino della letteratura barocca si fonde con la genialità e l’irriverenza dell’arte napoletana. Insomma il mondo di Peppe Barra

Copia di IMG_5322

Per una vita ha divisa la scena con la madre Concetta. E quando ne ha parlato l’emozione è sempre stata forte, un legame oltre la vita, che va oltre la morte. Quando parla di sua madre Concetta, la voce si riempie di emozione, si sente la forza del legame che li ha uniti. “Quella piccola grande donna – disse una volta- mi ha arricchito talmente che devo dire che tutto quello che ho avuto che faccio e che farò in seguito, fino a quando ‘o Pateterno me dà a forza’, me lo ha regalato lei. Un attingere reciproco, lei attingeva da me e viceversa, vivevamo in simbiosi artisticamente. In scena avevamo un rapporto, non come madre e figlio, ma come due compagni, due persone che viaggiavano insieme in perfetta sintonia.”

IMG_5320

 

Peppe Barra è la multiculturalità, l’esaltazione della contaminazione le differenze che alla fine uniscono e non dividono. Dall’”Opera di tre soldi” di Brecht alla “Gatta Cenerentola” di Roberto De Simone a “Bocca di rosa” di De Andrè, una versatilità naturale nata dall’esperienza della Nuova Compagnia di Canto Popolare e da quasi quaranta anni di palcoscenico, da una famiglia d’arte, una inesauribile bagaglio di emozioni e di esperienza. Una memoria che andrebbe divisa e condivisa.

 

Peppe Barra in più di una occasione ha sottolineato l’esigenza di realizzare in Campania (decisamente una delle regioni più ricca di tradizioni) un luogo diventi Memoria popolare, una “casa” dove depositare il materiale culturale ( i canti i video, le tradizioni, i balli) e  dove ospitare i giovani di tutta Italia per diffondere la nostra storia, il nostro retaggio culturale.

Copia di IMG_5325

Una carriera ricca, grandi esperienze, la collaborazione con protagonisti del calibro di Roberto De Simone, Annabella Rossi, Alan Loman, Nino Rota. Ma c’è qualcosa che avrebbe voluto fare e che non è riuscito a fare? Devo dire che non ho desideri irrealizzati. Fortunatamente tutto quello che ho veramente voluto fare sono riuscito a portarlo in scena. Mi ritengo appagato sotto questo aspetto.

Arte e politica, il legame è ancora così stretto come si dice? Io parlo per quello che mi riguarda. Con la mia carriera artistica la politica non ha avuto alcuna incidenza. Niente.

Copia di IMG_5359

Napoli, è una città difficile. Eppure lei, a differenza di tanti artisti, ha scelto di continuare a viverci. E non senza difficoltà come ha anche denunciato un po’ di tempo fa. Perché? Sarebbe molto facile rispondere perché Napoli è la città che amo. E perché è la mia città. Sento un legame molto forte, viscerale con questa terra. Per questo continuo a vivere qui nonostante vi siano grandi disagi, inutile e sciocco sarebbe nasconderlo. Ma non solo. Napoli mi consente di respirare cultura, di vivere cultura. Perché resta una grande capitale d’Europa, un enorme serbatoio di emozioni e sensazioni.

La vedova allegra, Pierino e il Lupo: le sue ultime presenze al San Carlo. Che fascino emana il San Carlo? E’ qualcosa difficile da spiegare, ma chi ha la fortuna di calcare quel palcoscenico avverte qualcosa di “speciale”: non a caso è il più bel teatro del mondo….

olimpico

Il teatro Olimpico di Vicenza

C’è un altro teatro che ama particolarmente, al quale è in qualche modo affezionato? Il teatro Olimpico comunale di Vicenza. Un teatro progettato dall’architetto rinascimentale Andrea Palladio nel 1580, il primo e più antico teatro stabile coperto dell’epoca moderna. Una bomboniera.

E’ morto recentemente Piero Buscaroli, uno dei maggiori musicologi insieme al napoletano Paolo Isotta. Lei conosce il “professore” Paolo IsottaCerto. Lo adoro, lo amo. Ma lui non vuole essere chiamato professore, vuole essere chiamato maestro. E’ stato sempre mio caro amico il maestro Isotta, scrive benissimo, Paolo non tradisce mai. E’ davvero una gran bella persona, piena di cultura e piena d’amore per l’arte.

( le fotografie di Peppe Barra sono di Alessio Buccafusca)

 

CondividiShare on Facebook0Tweet about this on TwitterPin on Pinterest0Share on Google+0Share on LinkedIn0Email this to someone

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Altri post dello stesso Autore