di Adolfo Mollichelli

Tutti i nomi è uno dei capolavori di Saramago. Titolo d’attualità che rende l’idea di quanto sia difficile la ricerca di colui che dovrà sostituire alla guida della Nazionale, dopo gli Europei, il fuggitivo ct Antonio Conte stufo di stare in garage, in crisi di astinenza (gli manca il profumo dell’erba), in odore di condanna a Cremona (inchiesta sul calcio scommesse)

L’ex martello bianconero e azzurro non ha resistito alle lusinghe di Abramovich – guadagnerà una barca di soldi in tre anni – ed alla sfida tutta personale di riuscire a risollevare le sorti del Chelsea fuori da tutti i giochi in Premier e in Europa.

Tavecchio e Conte

Conte ha già fatto capolino nel ritiro dei blues a Cobham per capire quanti sono i cosiddetti “ribelli” cioè quei giocatori stufi del fumo di Londra tra i quali pezzi da novanta come Hazard e Coirtois.

Tavecchio, il presidente federale tradito dal “martello”, ha assicurato che il nuovo ct sarà scelto prima degli Europei.

Dilemma: un nome altisonante per soddisfare gli sponsor o uno dei cosiddetti grandi vecchi dotati della giusta esperienza. Una volta si andava sul sicuro affidandosi a tecnici interni i cosiddetti federali. L’ultimo è stato Cesare Maldini (ti sia lieve la terra, caro Cesarone).  Hanno già detto “no grazie” il collezionista d’arte Fabio Capello e Roberto Donadoni attratto dal progetto felsineo. Il bisiaco è abituato ai grandi nomi, il bergamasco sarebbe un cavallo di ritorno.

Cannavaro e Lippi

Sarebbe un già visto anche Marcello Lippi, ma solo come direttore tecnico a far da balia ad un giovin signore, tipo Fabio Cannavaro, una coppia di campioni del mondo e gli sponsor sorriderebbero. Tirano anche le accoppiate con Antonio Cabrini e Marco Tardelli, quest’ultimo ricco dell’esperienza come secondo del Trap alla guida dell’Irlanda. Sempre che il tecnico viareggino non dica sì al Milan che da tempo gli fa una corte spietata.

Claudio Ranieri

Tra gli incerti, se accettare o meno, il più titolato è senz’altro Claudio Ranieri che sta guidando il Leicester alla conquista della Premier contro ogni pronostico, un successo che sarebbe storico per la cittadina multirazziale che finora aveva conosciuto la fama e la gloria sportiva grazie al rugby. Dicono: ma come potrebbe lasciare Ranieri la guida delle foxes (volpi), dopo l’eventuale storico titolo, sempre più vicino e la già certa partecipazione alla Champions. Ecco, il tecnico testaccino potrebbe fare anche un ragionamento del genere: difficile ripetersi e allora vogliamoci bene cara Leicester e by by. Ranieri anni fa si è conquistato in Inghilterra l’appellativo di thinkerman, letteralmente aggiustatore. Nel senso che gli basta poco per mettere ordine in un gruppo e dargli un volto ben definito. E chi meglio di un”aggiustatore” per una Nazionale tanto “scassata”come la nostra?

Giampiero Ventura

C’è poi il gruppo di quelli di una certa esperienza e che direbbero senz’altro di sì ad una chiamata di Tavecchio. Un gruppo folto di concorrenti. Come Giampiero Ventura che a 68 anni vedrebbe premiata una carriera più che onesta. Come Gianni De Biasi che in Albania considerano un eroe nazionale per aver condotto la Nazionale di quel Paese alla storica partecipazione agli Europei.

Gianni De Biasi

Come Gianpiero Gasperini che potrebbe essersi stufato degli ultras genoani. Come Francesco Guidolin che sulla panchina dello Swansea si è beccato una brutta polmonite e tornerebbe in Italia in bicicletta. Libero come un uccello c’è Walter Mazzarri ma non gode di eccessivo appeal. 

Infine, c’è il federale che meriterebbe fiducia: Gigi Di Biagio attuale guida dell’Under 21 con la quale sta facendo benissimo. Non avrebbe neanche bisogno del tutor. Di Biagio, mia opinione personale, sarebbe il migliore ct possibile, dopo Ranieri.

Gigi Di Biagio

Una cosa è certa. Chiunque accetterà la panchina azzurra sarà consapevole di sedere su un braciere ardente. Con un obiettivo nient’affatto semplice da conseguire: la qualificazione ai prossimi mondiali in un girone che ha la Spagna grande favorita per il primo posto, unico pass certo per la Russia. La seconda classificata va agli spareggi ma la peggior seconda viene eliminata.

Adolfo Mollichelli

Mi auguro che l’Italia faccia bene ai prossimi Europei e che si qualifichi per i mondiali in Russia, ma il pessimismo della ragione ha il sopravvento sull’ottimismo della volontà.

Perché mai come ora il calcio italiano è stato così povero di talenti. Come hanno dimostrato le due ultime uscite amichevoli con Spagna e Germania.

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