di Adolfo Mollichelli
Tutto è compiuto. Poker al Frosinone dell’amico Stellone gran bell’allenatore. Festa grande, con l’inno della Champions nelle orecchie e nel cuore. E l’H2 che entra nella storia, con Hamsik che raggiunge Maradona (81 gol) ed Higuain che dopo 66 anni scalza Nordhal dal trono di superbomber di sempre in una stagione a girone unico
Aveva bisogno almeno di una tripletta il Pipita e tripletta è stata: girata di destro sontuosa su servizio di Allan, un altro tocco (fuorigioco abbastanza sospetto) su invito di Hysaj, capolavoro assoluto con stop di petto e sforbiciata dal limite dell’area su scucchiaiata di Mertens. Aggiorniamo l’almanacco: Higuain 36 gol, Nordhal 35.
La partita è stata quella che si aspettava. Un monologo previsto. Ma tanta difficoltà a sbloccare il match (girata di sinistro di Hamsik) nonostante in vantaggio numerico dal minuto numero dodici per l’espulsione di Gori, frusinate dalla lingua lunga.
Mettiamo da parte la tarantella. Dedichiamoci al tango, dedicato all’argentino di tutti gli sbuffi e di tutti i gol possibili ed impossibili. Balla con noi Gonzalo Higuain il tango della gelosia di tutti gli avversari.
Tango che è passione e lotta. Agli altri lasciamo il fado che è canto di tristezza (bello e struggente).
Ce l’ha fatta il Pipita dei colori, stella argentina sul cielo di Napoli, a far rivivere il passato, un’epoca lontana, in bianco e nero.
Quando le maglie erano a strisce larghe, e a Milano che non era ancora da bere giocava in rossonero il trio svedese delle meraviglie: al centro Nordhal detto il Bisonte (ma anche il pompierone perché pompiere lo fu davvero) ai lati Gren detto il Professore perché vedeva lo sviluppo del gioco come pochi e Liedholm detto il Barone per
l’eleganza nel tocco e la correttezza nei comportamenti, in campo e fuori.
Higuain è il nono argentino a vincere il titolo di cannoniere della Serie A. Prima di lui: Guaita (Roma, 1935), Angelillo (Inter, 1959), Sivori (Juventus, 1960), Manfredini (Roma, 1963, alla pari con Nielsen), Maradona (Napoli, 1988), Batistuta (Fiorentina, 1995), Crespo (Lazio, 2001), Icardi (Inter) lo scorso anno a pari merito con Toni.
San Paolo impazzito e Aurelio Primo ciarliero che annuncia il rinnovo di Sarri ed il primo acquisto per la prossima stagione: l’empolese Tonelli, centrale di difesa, pupillo di Sarri. Forse, potrebbe andar via Albiol. Domani è un altro giorno.