Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Giornalista. Ha lavorato con il Roma ed il Mattino. Ha seguito, tra l'altro, come inviato speciale cinque Mondiali, altrettanti Europei, nove finali di Campioni-Champions e l'Olimpiade di Sydney

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Arex, el Pipitino

di Adolfo Mollichelli

Il Napoli torna superbo – a lungo nel gioco – dopo la mezza dormita di Pescara e stende il Milan dei cinesi sparagnini (quelli spendaccioni li ha l’Inter). Doppiette di Milik e di Callejon sulla scia dell’effervescenza del folletto belga Mertens che ha relegato in panchina Insigne che da un po’ di tempo a questa parte non è più Lorenzo il magnifico.

1932341_Fotosud_-4Il piccoletto di Fratta ha perduto anche la Nazionale. Al suo posto Ventura ha convocato Gabbiadini, il Manolo triste delle eterne panchine. A segno per il Milan Niang e Suso lo spagnolo dal sinistro fatato. Finiscono in nove i rossoneri per le espulsioni di Kucka e di Niang.

Partita divertente, così vengono etichettate le sfide con goleada. E con l’appendice di falli più o meno maliziosi.

E con le parate plastiche dei portieri. Meglio, del portiere. Il più giovane, il diciassettenne Donnarumma. Il gigante di Castellammare cresciuto con i famosi biscotti che parla meneghino.

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Donnarumma, convocazione in nazionale

Perlomeno tre gli interventi salvifici. Una sfida nella sfida, tra lui e Mertens. Anche su tre dei quattro gol subiti ci aveva messo la manona. Impotente soltanto sul gol di testa di Milik che ha lasciato giù Kucka, è andato su laddove ci sono le stelle e l’ha messa nell’angolo alto dove neppure l’Uomo Ragno ci sarebbe arrivato. Forte questo polacco che viene dai lancier dell’Ajax e che si chiama Arkadiusz ( detto Arex) e sembra uscito dalle pagine di Garcia Marquez

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Il portiere anziano, Reina, è sembrato Ercolino sempre in piedi. Lo ricordate? Era un pupazzo con la base piena di sabbia e tu gli davi uno schiaffetto e andava lentamente verso terra e poi tornava su. Ma sempre lì stava, nello stesso posto. Sul gol di Niang il portiere dalla testa lucida come Kojak ha sfiorato la comicità.

Ha stravinto Sarri (espulso per proteste) che fu sul punto di accasarsi dalle parti di Milanello. Ha perduto di brutto Montella di Pomigliano che fu molto vicino alla panca azzurra.

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Niang festeggia il gol

Avrebbe potuto aprire la sagra del gol Abate. Ma il saticolino – è nato a Sant’Agata dei Goti, la nave sulla roccia – l’ha mandata alta a due passi da Ercolino sempre in piedi che, credo, avrà ringraziato la Virgen. Si era sullo zero a zero e i giochi erano tutti ancora da fare.

Napoli supponente in alcuni frangenti e svagato alquanto nella fase difensiva. Nell’azione della rete di Niang una serie di errori a catena: ci sta che Hysaj perda Niang che quando scatta sembra Usain Bolt. Poi: Albiol accompagna il milanista in orizzontale, nessuno si stacca dalla linea centrale che sembra la difesa del calciobalilla e poi lui, Ercolino sempre in piedi.

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Il gol di testa di Milik

Che il Milan abbia incassato 6 gol in due partite, ci sta. Eccezione fatta per Donnarumma, i difensori sono quelli che sono. Preoccupano, invece, i movimenti difensivi degli azzurri che hanno già subito 4 reti. Un po’ troppe.

Allan non fa più diga come un tempo. E se Hamsik sta sulle sue, non si può pretendere che il terzo centrocampista – Jorginho contro il Milan, Valdifiori a Pescara – canti e porti la croce.  Decisivo l’ingresso di Zielinski (per Allan) che ha dato inizio all’azione del primo gol di Callejon. Una statua per Mertens. Scegliete voi la piazza.

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Adolfo Mollichelli

Ed ora zio Maurizio mantenga fede alla parola data e si faccia osservare sotto la doccia dal folletto belga. Lui, Dries, ha accettato e vinto la sfida: altri due gol e sarebbero potuti essere anche cinque se quel gigante bambino venuto da Castellammare non avesse indossato il costume di Batman. Una buona azione per dare una mano alla Milano del calcio in mano ai cinesi sparagnini.

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