Gerardo Mazziotti

Gerardo Mazziotti

Architetto, giornalista e scrittore. Per 20 anni docente all’Università di Salerno. Premio internazionale per il giornalismo civile. E’ considerato “ la coscienza critica della città”.

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Sindaco di lotta
e non di governo

di Gerardo Mazziotti

 C’è da restare stupefatti nell’apprendere che alla manifestazione dei comitati “Bagnoli libera” di venerdì scorso in piazza Montecitorio di Roma ha partecipato il sindaco Luigi deMagistris, anche lui contro la nomina del dottor Salvo Nastasi Commissario straordinario di Governo Bagnoli-Coroglio. Passare da ”sindaco di strada” a “ sindaco di piazza” è certamente un salto di qualità cui aspirava

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Però un sindaco serio e responsabile non va in piazza a protestare ma usa tutti canali istituzionali per far valere le proprie ragioni. Se le ha. Continuare a contestare la nomina del dottor Salvo Nastasi a Commissario straordinario di Governo per Bagnoli-Coroglio è del tutto insensato. Per la semplicissima ragione che il dottor Nastasi è stato nominato, d’accordo col presidente della regione Vincenzo DeLuca, ai sensi dell’art 33 della legge numero 164 dell’11 novembre 2014 che prevede “La bonifica e la rigenerazione urbana delle aree di interesse nazionale di Bagnoli-Coroglio”.

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Gerardo Mazziotti

Due esigenze avvertite dallo stesso deMagistris che venerdì 19 aprile 2013 ha dichiarato al Corriere del Mezzogiorno “ Bagnoli non può più essere una questione del Comune ma deve diventare una questione nazionale (…) Il tema di Bagnoli deve essere affrontato dal Governo come ha fatto per altre aree come Taranto con un decreto legge ad hoc (…) Chiederò che nel decreto il sindaco di Napoli sia nominato Commissario straordinario”.

E’ evidente che ha dimenticato quel che ha detto appena tre anni fa perché tutto preso nell’esaltare  “una città ammirata da tutto il mondo non solo per le sue bellezze e la sua cultura ma sopra tutto dal ritrovato orgoglio della gente, dal dialogo continuo tra amministratori e cittadini, dagli eventi che richiamano folle di turisti e dalla vivibilità della città” ( un vero e proprio delirio che i napoletani  gli perdonano ).

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Bagnoli

E non ricorda  che allo stesso giornale ha dichiarato “ Molto presto sarà avviata col Provveditorato alle opere pubbliche della Campania  la gara per rimozione della colmata utilizzando i 50 milioni di euro disponibili”. Ma poi ci ha ripensato e l’8 dicembre ha firmato una Ordinanza con la quale ha imposto all’Iritecna di provvedere sostenendo che “chi inquina paga”.

Dimenticando che questo giusto principio l’aveva rispettato l’Iri quando con la legge 582 del novembre 1996 aveva dato vita alla Bagnoli SpA e le aveva dato 320 miliardi di lire ( diventati poi 400 miliardi con la vendita alcuni impianti alla Cina ) per bonificare le aree dismesse dall’Ilva, compresa la rimozione della colmata.

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Quando nell’aprile 2002 questa società Iri venne sostituita con la BagnoliFutura nessuno chiese la rendicontazione di questi 400 miliardi di lire. Non si spendono circa 200 milioni di euro per demolire pochi capannoni e per bonificare pochi ettari dei suoli dismessi (l’amministratore delegato  Carlo Borgomeo denunciò il 22 maggio 2002  “La vera bonifica di Bagnoli non è mai partita” e nessuno lo smentì ). E senza rimuovere la colmata per “ripristinare la morfologia naturale della costa di Coroglio”, come prescritto dalla citata legge 582/96.. Un fatto di una gravità inusitata che non mancai di denunciare alla Procura della Repubblica. Con risultati nulli.

Il sindaco deMagistris potrà forse ottenere di essere nominato lui al posto di Nastasi ma non può ottenere l’abolizione del Commissario perché è prevista dalla citata legge 164/2014 ai sensi dell’articolo 11 della legge del 23 agosto 1988 n. 400. E’ appena il caso di ricordare al sindaco e ai comitati di “Bagnoli libera” ( un grido di chiara ispirazione castrista) che, ai sensi della legge urbanistica regionale del dicembre 2004, il piano urbanistico di attuazione di Bagnoli è di competenza esclusiva del comune di Napoli.

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Lo faccia questo Pua d’intesa col mondo culturale cittadino e lo faccia approvare dalla regione. E poi lo sottoponga a un concorso internazionale perché, col contributo degli architetti, degli ingegneri e degli economisti di tutto il mondo, abbia la “forma urbis” in grado di trasmettere il messaggio della “bellezza”.

Un concorso internazionale ipotizzato nel 1993 dall’amministrazione Polese e continuamente sollecitato dal mondo culturale cittadino e nazionale.

Il Commissario straordinario di Governo Bagnoli-Coroglio, chiunque sia, non potrà fare altro che attuarlo. Talché la smettano deMagistris e i suoi sostenitori con le ridicole accuse di nuove mani sulla città. Che nessuno ha intenzione di mettere. Le affabulazioni urbanistiche dell’ente attuatore Invitalia sono stravaganti. E, sopra tutto, non richieste.

 

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