Ottorino Gurgo

Ottorino Gurgo

Ottorino Gurgo, scrittore e giornalista italiano. E’ stato per molti anni notista politico de Il Giornale al fianco di Indro Montanelli. Poi capo della redazione romana de il Mattino, direttore del Roma, editorialista del Giorno e dell’Informazione. E’ stato conduttore della rubrica politica “Il Punto” per il Gr2. Autore di numerosi saggi tra i quali "Vietnam controrapporto", "Perché i Kennedy muoiono", "Sciascia" e "L’illuminista cristiano".

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Ritorno al futuro

di Ottorino Gurgo

Silvio Berlusconi ha dunque compiuto la sua scelta. Con buona pace di quella “rivoluzione liberale” in nome della quale, oltre vent’anni fa, decise di darsi alla politica, ha rinnovato la “santa alleanza” con Matteo Salvini e Giorgia Meloni dei quali tutto si può dire, ma non certo che siano campioni di liberalismo

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Il recente incontro milanese con i leader della Lega e di Fratelli d’Italia ha rilanciato, di fatto, una collaborazione che, negli ultimi tempi, sembrava destinata a dissolversi.

Ma, a differenza del passato, i termini di questa collaborazione appaiono mutati poiché l’ex Cavaliere non è più il “dominus” assoluto dell’alleanza, ma soltanto un “primus inter pares”.

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Ottorino Gurgo

Un piccolo particolare, sfuggito ai più, lo rivela in modo inequivocabile: il vertice, questa volta, su esplicita richiesta del duo Salvini-Meloni, si è svolto a Milano e non ad Arcore. Come dire: caro Silvio, non è più il tempo in cui venivamo, con il cappello in mano, alla tua “reggia”. Ora i rapporti di forza sono cambiati. Scendi dal piedistallo.
E’ vero, il patto non è ancora definitivamente sancito (i tre dovrebbero presto tornare ad incontrarsi) ma è fuor di dubbio che la mossa di Berlusconi spiazza e non di poco, l’uomo che proprio lui aveva indicato, se non proprio come il suo successore, come colui che avrebbe dovuto operare il rilancio di Forza Italia, vale a dire Stefano Parisi.

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Stefano Parisi

Questi, infatti, era sceso in campo con un progetto che, puntando a ricompattare l’area moderata, non poteva che prescindere da Lega e Fratelli d’Italia che con il moderatismo hanno ben poco a che fare.
Poiché di questo progetto Berlusconi era sicuramente edotto e sembrava condividerlo, è lecito chiedersi quali siano le ragioni che lo hanno indotto all’improvviso cambiamento d’opinione.
Due possono essere, a prima vista, le ipotesi possibili, tra loro in qualche misura collegate.

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Berlusconi, Meloni e Salvini

La prima è che sia stato lo stesso Parisi, se non a gettare la spugna, quantomeno a defilarsi. La “guerra” promossa contro di lui da Salvini e dalla Meloni e la marcata ostilità dei “colonnelli” di Forza Italia che, pur non essendo portatori di alcun progetto politico, non hanno mai accettato la possibilità di una sua leadership, potrebbero averlo convinto alla rinuncia.

La seconda ipotesi è che, superata la soglia degli ottant’anni, Berlusconi non ha più, evidentemente, la voglia di dar battaglia. Basti pensare alla rinuncia a quello che, secondo ciò che egli stesso ha dichiarato, è stato il più grande amore della sua vita: il Milan.

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi

A meno di colpi di scena che in politica non possono, ovviamente, essere mai esclusi, a destra non ci saranno, nel prossimo futuro, novità di rilievo.
Si continuerà con l’ormai stantia alleanza tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, con gli alti e bassi di sempre, ma senza una politica, senza prospettive, senza la reale possibilità di conseguire quelli obiettivi di governo ai quali ogni forza politica dovrebbe puntare.
La rinnovata alleanza con Lega e Fratelli d’Italia segna, dunque, il tramonto politico di Berlusconi. Privata, ormai, di colui che, per vent’anni e passa, nel bene e nel male, è stato il suo leader, la destra latita. Aspetta un leader capace di ricostruirla. Ma non sarà un’attesa breve.

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