di Adolfo Mollichelli
Mangia (la polvere), prega (che la roja non dilaghi), ama (la dea bendata). Ventura è un uomo e ct fortunato. Finisce in parità la sfida con la Spagna, una sfida impari fino ad un quarto d’ora dalla fine. Rossi decisi a vendicare la scoppola patita negli ottavi degli Europei con conseguente eliminazione
Era l’Italia di Conte, segnarono Chiellini e Pellè. Soffre l’Italia di Ventura per tre
quarti del match. Soffre maledettamente perché la Spagna non ce la fa vedere mai. Sembra un incontro di allenamento per i discepoli di Loguetepi. La squadra azzurra nella veste di sparring partner.
Per larghi tratti del primo tempo azzurri incapaci di superare la metà campo. Anche per la formazione iniziale toppata da Ventura. Montolivo è impresentabile, inutile. Dispiace che si sia infortunato.
Sarebbe stato meglio, per lui e la squadra, se non fosse sceso in campo.
Poi, si sa, il calcio è strano (bello anche per l’imponderabile che si cela dietro ad ogni respiro) e allora capita che gli spagnoli creino e creino ma senza sfondare. E che vadano in vantaggio con un’uscita di piede a vuoto di Buffon che consente a Vitolo il sivigliano di concludere a porta vuota. Il portiere più forte del mondo che commette una cappellata incredibile e nel suo stadio, roba da voler scomparire nel più appartato dei sarcofagi del museo egizio di Torino.
Vitolo ciccherà la conclusione vincente poco dopo è verrà il tempo del “sedici” del buon Ventura che (aveva azzeccato i cambi) beneficerà della verve e della potenza di Immobile e Belotti.
Quando Sergio Ramos sgambetterà Eder in area è come se il cielo si rivoltasse lasciando cadere giù gli dei. Rigore trasformato da De Rossi che festeggia con un gol pesante il riconoscimento tributatogli dall’Uefa per le cento e passa partite in Nazionale.
E nel finale, l’Italia rischierà pure di vincere. Con Immobile e Belotti. Ma sarebbe stato decisamente troppo.
A margine, ma non tanto, c’è da registrare un’altra figura meschina da parte della Figc guidata dall’interista Tavecchio evidentemente in stato confusionale a seguito dei continui colloqui che intrattiene con Zhang e Thohir, il primo parla cinese, il secondo indonesiano! In breve, la Figc ha stretto un accordo di sponsorizzazione con Intralot, network internazionale di scommesse e giochi online. La difesa di Tavecchio – dopo le critiche ricevute urbi et orbi – è stata la seguente: “Nessun logo sulle maglie“. E un po’ adirato pare che abbia imprecato: Opti Poba!