Ottorino Gurgo

Ottorino Gurgo

Ottorino Gurgo, scrittore e giornalista italiano. E’ stato per molti anni notista politico de Il Giornale al fianco di Indro Montanelli. Poi capo della redazione romana de il Mattino, direttore del Roma, editorialista del Giorno e dell’Informazione. E’ stato conduttore della rubrica politica “Il Punto” per il Gr2. Autore di numerosi saggi tra i quali "Vietnam controrapporto", "Perché i Kennedy muoiono", "Sciascia" e "L’illuminista cristiano".

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La stortura democratica

di Ottorino Gurgo

 Ci risiamo. Ancora una volta, in uno snodo politico di rilevante importanza, si riapre, in un deprimente deja vu, la cosiddette “questione giudiziaria”, con la Magistratura che interviene, a gamba tesa, in questioni che dovrebbero essere riservate all’ambito politico. Con buona pace di quanti si proclamano “garantisti”, l’appello a rispettare il dettato costituzionale che vuole che l’imputato (e, a maggior ragione, il semplice indagato) sia considerato innocente sino alla sentenza definitiva, rimane sempre più inascoltato. Vengono emessi verdetti, emanati giudizi di condanna stilate liste di proscrizione, presentate in Parlamento mozioni di sfiducia contro questo o quello, formulati perentori inviti alle dimissioni.

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Luca Lotti, Tiziano Renzi: 

Nel caso di specie, per dirla con il linguaggio degli avvocati, sembra che questa vicenda Consip che sta riempendo le prime pagine dei giornali, sia destinata ad introdursi di prepotenza nel prossimo congresso del Pd, non soltanto influendo pesantemente sui rapporti di forza all’interno di questo sempre più tormentato partito, ma condizionando persino le scadenze future della nostra vita politica e finendo con il rendere sostanzialmente impraticabile l’idea di un ricorso ad elezioni politiche anticipate.

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Emanuele Macaluso,

In una recente intervista, Emanuele Macaluso, vecchio saggio e politico d’antica scuola, proprio riferendosi al “caso” di cui parliamo, ha notato che Montesquieu, il grande teorizzatore della ripartizione dei poteri, sosteneva che dei tre poteri quello giudiziario è, in qualche misura, il più vicino al nulla. “Ora, invece – ha osservato Macaluso – è diventato il tutto. Ed è evidente la stortura democratica in corso nel nostro paese, purtroppo non da adesso”.

In realtà questo conflitto permanente, squallido e stucchevole tra il potere giudiziario e il potere politico è il segno forse più evidente dell’immaturità del nostro sistema democratico.

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E’ fuor di dubbio, infatti, che la separazione dei poteri sia principio fondamentale di uno Stato di diritto rettamente inteso. Da noi, purtroppo, questo confine è continuamente violato ora dall’uno ora dall’altro il che comporta un duplice, negativa conseguenza: la vita politica è costretta a subire le indebite intromissioni del potere giudiziario e quest’ultimo, a sua volta, finisce con il perdere, volente o nolente, la propria autonomia impegnandosi ad essere ciò che non deve essere, ossia un organismo politico.

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Tra l’altro, a proposito di queste interferenze, può dirsi che “il modo ancor m’offende”  poiché si verificano nella più totale volgarità (fuga pilotata di notizie, violazioni continue del segreto istruttorio, rovesciamento del significato di alcuni istituti fondamentali come l’avviso di garanzia, previsto come guarentigia per l’indagato e di fatto trasformato – in verità anche per colpa dei mass media, in una sentenza senza appello).

Sappiamo di dire cose già dette. Ma proprio questo le rende più avvilenti perché in tal modo si conferma l’incapacità  di ripristinare l’’equilibrio dei poteri la cui confusione inficia la dignità stessa delle nostre istituzioni.

 

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