Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Giornalista. Ha lavorato con il Roma ed il Mattino. Ha seguito, tra l'altro, come inviato speciale cinque Mondiali, altrettanti Europei, nove finali di Campioni-Champions e l'Olimpiade di Sydney

Soccer: Serie A; Inter-Napoli

Harakiri Nagatomo

di Adolfo Mollichelli

Avendo volato alto nel cielo della capitale, l’Aquila di Lotito ha confezionato un regalone per il Ciuccio di Aurelio Primo: la possibilità di avvicinare il secondo posto che vuol dire Champions diretta. Roma/Roma/Roma core infranto de ‘sta città a cinque stelle che non sono frutti di scudetti a gogo. Occasione troppo ghiotta perché quel volpone di zio Maurizio (copyright Diego Armando Maradona) se la lasciasse scappare. E allora gol di Callejon su lancio di Insigne e harakiri di Nagatomo che svirgola goffamente facendo imprecare Zhang: ma come, un nipponico in una squadra cinese, e che ci fa?

Italy Soccer Serie A

Mertens, palo esterno

S’è trovato a suo agio il Napoli nel cuore di Chinatown. E non poteva essere che così. Avvezzi come sono i napoletani ai quartieri presidiati dagli occhi a mandorla, non soltanto in zona stazione ferroviaria. E comunque ha dovuto fronteggiare l’esercito di terracotta reduce dalla lunga campagna di Appiano Gentile (6 giorni di ritiro!) che avrebbe potuto degenerare in un suicidio più o meno di massa, data la tristezza del posto che più volte ho dovuto frequentare quando (spesso) il giornale mi mandava a quel paese.

Inter vs Napoli

Comunque,un pomeriggio libero i soldatini dell’esercito di terracotta l’hanno avuto. Dando al geniale Gene Gnocchi il la per una battuta micidiale: in fin dei conti non perdono da cinque giorni.

Epperò l’armata più nera che azzurra ha dovuto subirsi il cicchetto di Zhang e, dato il nome, devono essere state stilettate diritte al cuore. Il patròn  con gli occhi a mandorla ha difeso a spada tratta, naturalmente, il generale Pioli che da quando è alla guida della vincibile armata sembra sia invecchiato di mezzo secolo. E poiché chiacchiere e tabacchere e’ legno neanche il Banco Ambrosiano ‘e ‘mpegna ecco che il conducator ha sentito odore di permanenza in casa Suning. Ma non a Milano – che l’è sempre un gran Milan – bensì in Cina, alla guida dello Jiangsu tanto amato da Zhang.

Inter vs Napoli

Nagatomo harakiri

Aurelio Primo, che aspira a diventare l’ultimo imperatore, avrà preso nota (no, quello è Sarri), insomma avrà coltivato l’idea di produrre un Natale a Pechino magari con l’aiuto di Zhang perché è più semplice un cinepanettone che sceneggiare una storia di donne che fanno danno, come le mogli dei calciatori. Vedi la signora Mertens.

Bello il Napoli che – more solito – s’è un po’ disunito nel finale, ma senza correre pericoli reali. Spettacolo puro per gran parte del match. Roba da far venire il mal di testa e in verità Murillo se la spaccherà pure in un contrasto con la statua d’ebano Koulibaly. E non c’era Miranda (appuntamento con Tinto Brass) e così il povero Medel ha dovuto abbaiare quasi da solo. E quando Murillo non ce la farà più, ecco Andreolli un pippone lungagnone, ex baby di casa. Anche un palo esterno di Mertens e buone parate di Handanovic.

Soccer: Serie A; Inter-Napoli

Hamsik

Napoli tric trac a suonare una musica che la vincibile armata proprio non riusciva a comprendere.

Bene Zielinski che gioca sinfonicamente, pare che ascolti in cuffia le sonate di Chopin. Bene Rog che gli è subentrato. Utile Milik per far tirare il fiato a Mertens.

Meno bene Allan per Hamsik. Sicuro, e mi fa piacere, la regina della porta, cioè Reina Pepe imbattuto nella serata della sua centesima in azzurro. Come dite, non parlo di Insigne? E chi ve lo dice. Semplicemente monumentale il piccolo grande Lorenzo, uomo ovunque e da me osannato sempre anche quando ignoranti criticonzi dubitavano della sua eccellenza.

Inter vs Napoli

Callejon e Insigne

Prima che cominciasse il match il Meazza pieno come un uovo (il tifoso interista è sadico, si sa) ha tributato ovazioni d’amore per Lothar Matthaues grande campione dell’Inter trapattoniana. E Zhang tra lo stupito e l’incazzato a fine corsa ha chiesto a Zanetti: ma Pioli non poteva farlo giocare? La corsa con la Roma continua. Un solo punto da recuperare. Per la storia, era dal campionato 1932-33 che il Napoli non batteva in casa loro sia Milan che Inter. Avanti fujenti. L’impresa è sotto l’arco…!

 

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