Ottorino Gurgo

Ottorino Gurgo

Ottorino Gurgo, scrittore e giornalista italiano. E’ stato per molti anni notista politico de Il Giornale al fianco di Indro Montanelli. Poi capo della redazione romana de il Mattino, direttore del Roma, editorialista del Giorno e dell’Informazione. E’ stato conduttore della rubrica politica “Il Punto” per il Gr2. Autore di numerosi saggi tra i quali "Vietnam controrapporto", "Perché i Kennedy muoiono", "Sciascia" e "L’illuminista cristiano".

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Una Repubblica fondata
sul lavoro nero

di Ottorino Gurgo

Un nuovo caso ha scosso il mondo politico sino a costringere il governo a far ricorso al voto di fiducia e a mettere addirittura in discussione la sopravvivenza della legislatura: il caso dei voucher, i buoni che permettono di regolarizzare il cosiddetto lavoro occasionale. La loro “storia” è nota: contestati dalla Cgil di Susanna Camusso, i voucher sono stati oggetto di una richiesta di referendum abrogativo dichiarato ammissibile dalla Corte costituzionale. Per evitare la consultazione popolare, i voucher sono stati aboliti dal governo che li ha ora riproposti, sia pure in forma diversa, nella “manovrina”.

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Ottorino Gurgo

Contro questa nuova edizione dei “buoni”, considerati un incentivo al precariato, la Cgil, attestata sempre più su una linea massimalista e veterosindacalista, è tornata a battersi con estrema asprezza, minacciando di attivare immediatamente una nuova richiesta di referendum. E ha trovato in Parlamento l’appoggio di una parte del Pd (quella che fa capo al ministro della Giustizia Orlando), degli scissionisti di D’Alema e Bersani, di Sinistra italiana e dei Cinquestelle di Beppe Grillo.

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Per valutare con obiettività da quale parte, in questa disputa, che ha ormai assunto la dimensione di un vero e proprio tormentone, sia il torto e da quale parte sia la ragione, è opportuna una premessa: la politica, come saggiamente affermò il grande Bismarck, è l’arte del possibile. Non deve, cioè, perseguire ipotesi utopistiche ed irrealizzabili, ma ciò che, nelle condizioni date, può essere obiettivamente conseguito.

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Beppe Grillo

Se così è non si può realisticamente fare a meno di chiedersi, prima di aderire alle demagogiche tesi della Cgil, quali conseguenze comporti l’abolizione dei voucher e non si può non prendere atto del fatto che la prima e più diretta conseguenza sarebbe, inevitabilmente, un forte incremento del lavoro nero, con quale danno per i lavoratori e per lo Stato non è difficile immaginare.

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Romano Prodi

Del resto, qualche tempo fa, Romano Prodi ha spiegato con molta chiarezza perché la brutale abolizione dei voucher costituirebbe un clamoroso errore.

Dopo aver ricordato che vennero creati per garantire una copertura assistenziale a coloro che (raccogliendo, per esempio, uva e olive e altri prodotti dell’agricoltura per una ventina di giorni all’anno) svolgono un lavoro temporaneo e non sono stati realmente impiegati oltre questi obiettivi, l’ex presidente del Consiglio ha detto: “un’elementare saggezza avrebbe consigliato di mettersi attorno a un tavolo per cercare un’adeguata soluzione al problema”.

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Susanna Camusso

La via che Susanna Camusso ha deciso di perseguire, con una determinazione degna di miglior  causa, è sta ed è un altra: quella dello scontro ad ogni costo, facendosi così leader di una sorta di “partito del lavoro nero” dal quale non si vede quale vantaggio possa derivare ai lavoratori.

Siamo, dunque, in presenza di una ennesima manifestazione di demagogia alla quale la leader della Cgil non è nuova e che non ha giovato e non giova alla credibilità del Sindacato e alla crescita della democrazia.

 

 

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