di Marcello Lala
Passato in secondo piano per la concomitanza col trilaterale tra Italia, Francia e Germania che doveva affrontare la questione dei migranti, si è svolto a Trieste un importante vertice tra i Balcani occidentali e l’Ue.
Come era facile prevedere il vertice sui migranti non ha dato alcun risultato concreto soprattutto per l’Italia (la Francia e la Germania hanno confermato la loro intransigenza soprattutto sulla questione dei migranti economici).
Da Trieste, invece, alcune importanti decisioni strategiche che condizioneranno e non poco il futuro dell’Europa.
Ovviamente la Germania l’ha fatta da padrona confermando ancora una volta il suo forte ascendente sui paesi dell’ex impero austroungarico poi diventati la Jugoslavia di Tito. L’Ue consapevole che non può accogliere nuovi paesi membri sarebbe fortemente intenzionata, spinta soprattutto dalla Serbia che si è fatta promotrice della proposta, alla creazione di una unione doganale nei Balcani e precisamente tra Bosnia, Serbia, Kosovo, Macedonia , Montenegro ed Albania (Croazia e Slovenia sono già nell’Ue).
Questa unione nell’intenzione dell’Ue ma in particolar modo di Frau Merkel avrebbe due scopi.
Il primo è quello di calmare gli animi in una regione dove sono ancora attivi focolai a dir poco pericolosi tra Serbia e Kosovo, (le elezioni in Kosovo non sono state un bel risultato per i serbi visto che sono state vinte dal ”famoso guerriero” dell’Uck Haradjnai da molti indicato come criminale di guerra e capo dei traffici più loschi nella Regione).
Il secondo è quello di mantenere il controllo dei Balcani da parte dell’Ue e della Germania che sta giocando una partita latente ma allo stesso tempo difficile con la Turchia di Erdogan, l’America di Trump e la Russia di Putin per l’egemonia proprio in quella strategica parte dell’Europa.
Di fatto si tratterebbe di una nuova Jugoslavia, economica e doganale, che servirebbe a fermare le mine egemoniche di questi paesi. Pronto 1 miliardo di euro nei prossimi anni per aiutare lo sviluppo dei Balcani soprattutto in settori come trasporti ed energia.
E l’Italia quale ruolo avrà? L’italia ha avuto come riconoscimento la sede del Segretariato permanente della Camera di Investimenti nella città di Trieste. L’ufficio combinerà assistenza finanziaria con le attività dell’Ue, cioè collegherà aziende agli affari commerciali, per avere un accesso più facile ai capitali messi a disposizione.
Un misero contentino ma non si può certo pretendere di più da un Paese che non ha una politica estera , non ha rappresentanza adeguata negli organismi internazionali e che sta perdendo anno dopo anno grandi fette di mercato sullo scenario globale.