di Ottorino Gurgo
È largamente diffuso, sulla scia dei sondaggi che si susseguono a ritmo ormai quotidiano, il convincimento che il centro-destra uscirà vittorioso dalle elezioni della prossima primavera. Ma, preso atto di questa indicazione, una domanda – per dirla con il vecchio Antonio Lubrano – sorge spontanea: quale sarà il centro-destra che uscirà vittorioso dalle urne ?
È fuor di dubbio, infatti, che di centro-destra ne esistono almeno due: quello che si riconosce nelle posizioni di Forza Italia e quello che si identifica nelle posizioni della Lega. I due partiti, uniti per ragioni di evidente opportunismo elettorale, hanno, in realtà, orientamenti radicalmente diversi se non addirittura opposti.
Questa diversità attiene in primo luogo ad alcune scelte fondamentali: Forza Italia tiene a qualificarsi di stampo liberale, definizione che i leghisti non condividono; Forza Italia è decisamente europeista, laddove la Lega si colloca nel campo degli euroscettici; Forza Italia rivendica per un suo esponente la guida del governo prossimo venturo (dovrebbe essere Silvio Berlusconi se dalla Corte di giustizia di Strasburgo dovesse arrivare in tempo utile una sentenza che lo affranchi dai vincoli della legge Severino) mentre la Lega già inalbera striscioni con la scritta “Salvini premier“.
Ma, al di là di queste differenze che non sono certamente di poco conto, un’altra rilevante questione divide i due partiti del centro-destra e concerne gli alleati con i quali dar vita ad una futura eventuale maggioranza di governo. Spieghiamoci. Dai sondaggi (ai quali è inevitabile far riferimento) emerge in tutta evidenza che la forza che otterrà la maggioranza relativa non otterrà, comunque, una messe di consensi tale da consentirle di governare da sola.
Anche se, nello spirito propagandistico che domina, come è ovvio, la campagna elettorale tutti escludono, per il futuro, qualunque tipo di alleanza è inevitabile che, se vorrà governare, il centro – destra dovrà trovare un alleato. E qui le scelte di Forza Italia è della Lega divergono assolutamente.
Forza Italia, anche se Berlusconi non perde occasione per affermare che mai e poi mai stringerà un’alleanza con Matteo Renzi, è in realtà orientata a stipulare un nuovo “patto del Nazareno” con il leader del Pd, specialmente se, a differenza di quanto accadde in passato, questa volta sarà l’ex cavaliere in posizione di forza.
Per contro, Salvini preferisce pensare ad un’intesa con i cinquestelle (anche se costoro, almeno per ora, proclamano di non voler stringere alleanze con nessuno) ai quali, in effetti, li legano non poche affinità.
Stando così le cose, appare tutt’altro che facile che il centro-destra riesca a mantenere, dopo il voto di primavera, l’attuale compattezza.
Che cosa accadrà, allora? Il futuro è nel grembo di Giove anche perché, se si ha riguardo all’intero panorama politico, appare chiaro che dar vita a un governo di coalizione per garantire la governabilità, è estremamente difficile. Un autentico puzzle sul quale gli osservatori continuano a esercitarsi senza riuscire a venirne a capo.