Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Giornalista. Ha lavorato con il Roma ed il Mattino. Ha seguito, tra l'altro, come inviato speciale cinque Mondiali, altrettanti Europei, nove finali di Campioni-Champions e l'Olimpiade di Sydney

Italy v Netherlands - International Friendly

Non ci resta che piangere

di Adolfo Mollichelli -

Un-due-tre. Mancini, elegante e composto anche sotto la pioggia, ha compiuto il suo trittico di prova. Salam Arabia Saudita (e sunnita), allons enfants de la patrie, i tulipani sfioriti d’Olanda. Provare, provare, provare. Dice così la donzella quattrocentesca che gioca con una palla tra le mani al messere Troisi a cavallo di messere Benigni. Chissà perché m’è venuto alla mente – pensando all’italica nazionale – a Non ci resta che piangere. Ma provando e riprovando il nostro ct qualcosa s’inventerà. Ne sono (quasi) certo.

 balotelli-1020853Per il momento si è nel segno di Ba-Be-Bo-Za che sono i marcatori nostri in tre partite: Balotelli e Belotti conquistatori degli arabi, Bonucci a Nizza dove nacque Garibaldi, Zaza contro i tulipani sfioriti che stanno peggio di noi: né ultimi Europei né mondiale.

Due reti ai figli degli sceicchi (e una incassata), soltanto il gol della bandiera ed è già tanto ai galletti multirazziali che ce ne hanno rifilati tre perché ad un certo punto si sono impietositi, pari e patta (un gol a testa) con i tulipani e va pure detto che siamo apparsi crisantemi: da due novembre nelle conclusioni.

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Adolfo Mollichelli

Quattro gol fatti e cinque subìti. Ma intanto abbiamo calato il poker ed avremmo potuto farne molti di più. Da brivido finale con l’Arabia che andrà al mondialone di Putin. Letteralmente surclassati dai figli di Macron tra i quali avrebbe potuto giocare anche l’immigrato uomo-ragno che ha scalato tre piani di un palazzo in un nanosecondo per salvare la vita al ragazzino in bilico fuori al balcone (pare che Salvini neanche abbia voluto vedere il filmato dell’impresa che in tutto il mondo hanno visto).

Friendly soccer match: Italy-NetherlandsColpevolmente polli nel non aver saputo schiacciare i tulipani sotto una messe di reti. Tante le azioni da gol costruite, inspiegabili gli errori di mira.

E poco c’è mancato che non subissimo la beffa nel finale vissuto in dieci per l’espulsione di Criscito che un giorno, forse, crescerà. Qualcosa di buono s’è visto e qualcosa di molto buono verrà. Perché il Mancio non è un fifone come Ventura e perché predilige i piedi buoni.

I MIGLIORI

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Federico Chiesa

CHIESA su tutti. Il padre era un ottimo attaccante. Federico ha tutto per diventare un top player: velocità, garretti solidi, facilità nel saltare l’uomo. Fossi in Aurelio Primo aprirei il forziere e lo donerei ad Ancelotti. C’è o non c’è questo tesoretto? Dopo le prossime prove credo che Chiesa debba essere un punto fermo della Nazionale che dovrà pur rinascere.

JORGINHO ha già conquistato Mancini che gli ha affidato il comando delle operazioni e l’ha sempre mandato in campo. C’è un però. Poiché non credo che il ct possa far giocare la sua Italia come il Napoli di Sarri, allora chieda all’oriundo in procinto di diventare “inglese” di ricordarsi del suo passato veronese. E gli metta ai lati due mediani di forza e di governo.

BALOTELLI s’è ripreso l’Italia ma non ditelo ai leghisti che ora comandano. La classe e l’istinto sono sue doti naturali. E mi ha colpito per la maturità mostrata. Ha sofferto senza l’azzurro. Ventura bocciò soltanto l’idea di poterlo richiamare. Il Mancio che lo conosce bene e lo lanciò ragazzino nell’Inter ha cominciato da lui, con serenità.

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Lorenzo Insigne

INSIGNE è cresciuto anche con l’altro azzurro addosso. Fino a diventare il primo giocatore del Napoli capitano dell’Italia. Maturità piena. Senza strafare ma sempre al servizio della squadra. E prodigo di assist al bacio per compagni sciuponi e penso a Belotti ed a Verdi che contro l’Olanda.

PERIN è stato il migliore tra i portieri schierati dal ct. Con tre interventi doc contro l’Olanda ha dimostrato di essere più esplosivo di Sirigu e più sicuro di Donnarumma che ha spesso sfarfalleggiato contro l’Arabia.

LE CERTEZZE

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Leonardo Bonucci

BONUCCI, anche un gol, è il leader della difesa reparto nel quale s’è distino l’esperto Criscito e hanno ben figurato Romagnoli e Rugani. In attesa del rientro di Chiellini, il reparto della difesa a quattro che potrà contare anche su De Sciglio e Florenzi assicura tenuta ed il giusto mix tra giovani ed esperti.

GLI ESORDIENTI

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Matteo Politano

Sono stati ben cinque: Politano, Berardi, Mandragora, Baselli e Caldara. Soltanto il difensore – che è passato dall’Atalanta alla Juve – s’è dimostrato degno del “provino”. Baselli ha giocato poco ma ha stoffa. Mandragora è da rivedere, deludenti Politano e Berardi.

LE DELUSIONI

Lorenzo Pellegrini

Lorenzo Pellegrini

CRISTANTE che è parso il lontano parente dell’incursore-trequartista tuttofare che di solito brilla nella Dea.

ZAPPACOSTA approssimativo, terribilmente scarso tecnicamente.

BONAVENTURA apparso floscio e però la sua classe non si  discute.

PELLEGRINI non ha brillato ma il giocatore non si discute

QUELLI CHE VERRANNO

Bernardeschi sulle fasce ed anche centrale, Verratti che potrebbe aiutare Jorginho nella costruzione del gioco e non solo. Conti l’esterno basso rossonero bersagliato dalla iella. E prima di rinunciare a De Rossi ci penserei su due volte.

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