Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Giornalista. Ha lavorato con il Roma ed il Mattino. Ha seguito, tra l'altro, come inviato speciale cinque Mondiali, altrettanti Europei, nove finali di Campioni-Champions e l'Olimpiade di Sydney

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Faraoni & coglioni

di Adolfo Mollichelli

C’è stato qualcosa di strano nella luna di Liverpool. Lo sfumarsi del sogno ed il brusco risveglio. E cercando di ricordare le immagini oniriche non sai più chi sei e dove stai: se nella realtà o nella fantasìa. Si chist è ‘nu suonn nun me scetà. Sarebbe stato meglio. Se non passeremo, saremo dei coglioni (ehm) Ancelotti dixit e forse avrebbe potuto usare il termine zebedei, più elegante. Mi chiedo come si sia sentito il povero Allan tra tanti, troppi compagni mancanti dei cosiddetti, insomma gli attributi. Il brasiliano che prega ad ogni inizio di partita – e nel mitico Anfield sì che devi chiedere qualcosa in più al cielo – e un po’ di Albiol, di Koulibaly e Fabiàn Ruiz.

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Il gol che ha deciso la Champions del Napoli

Quanto agli altri, più semplice ricorrere ad Amleto: il resto è silenzio. Ah no, dimenticavo Ospina. Calmi, calmi, non vi agitate. Dite che s’è fatto passare il cuoio tra le gambe da Salah che prega Allah? Càpita, specie quando t’aspetti il sinistro, l’unico piede dell’egiziano che decide di inventarsi destro – è un periodo che nel mondo va così – e ti spiazza. Ma Assunto Ospina ha pure offerto perlomeno tre rose profumate, allontanando altri uccelli dal rovo. E allora Mario Rui che aveva concesso l’interno al figlio dei Faraoni e Koulibaly che l’aveva affrontato invece di tentare di portarlo all’esterno? So’ cose ‘e pazz e tutte in un’azione, quella del macigno decisivo calato davanti all’uscio della speranza. Ci sarebbe stato tutto il tempo per rimediare.

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Adolfo Mollichelli

Già, ma con chi? Nel finale travolgente ci ha provato Milik alzatosi dalla panchina ma ha perduto un tempo ed Alisson s’è opposto. Il polaccone avrà pure maledetto il suo destino: a freddo nel freddo e poi che cavolo pretendete da me: ogni volta una sviolinata da preludio con l’archetto ed il violino gelati nella custodia della speranza tradita? E prima Callejòn non aveva saputo trovare il varco giusto facendo torto al proprio nome che significa corridoio. Mettiamoci anche un bel tiro di Hamsik che aveva sorvolato la traversa (primo tempo) y todo se acabò. Tutto è compiuto.

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Ma benedetto capitan crestato ti rendi conto che hai toppato la partita della vita nel girone della morte? Hai commesso errori così pacchiani che fossi stato in Carletto ti avrei preso per l’elmo di capelli e ti avrei accompagnato sulla panchina del rimorso.

Al freddo e al gelo, siamo in tempo natalizio e non avresti potuto neppure elevare protesta. Piccolo è bello, ma non sempre vale. E se Insigne ha recitato da Lorenzolo anche Mertens non è stato il solito Ciro e però aveva l’attenuante dell’entrata tosta patita da van Dijk che è un olandesone così tanto moro che verrebbe da pensare alla tammurriata nera.

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Delusione immensa. Perché i reds hanno mostrato un bel po’ di farfugliamenti in ogni reparto ed hanno esibito un Mané osceno nelle conclusioni (buon per gli azzurri) e quindi signori della Kop per voi niente coro: Mané Mané Mané tira la bomba tira la bomba, quel coro resterà unico, per il mio amico Jarbas Faustinho, insomma Cané. Caduti negli ultimi passi nel cerchio finale del girone dell’inferno (ma sì, perché chiamarlo della morte che è una cosa seria?), imbattuti fino ad Anfield, davanti ai vicecampioni d’Europa e sulla prima cadrega della Premier, inviolati in casa, in coppa, da cinque anni.

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Gli azzurri con risvolti giallini hanno pagato la brutta abitudine di segnare la ics su troppi percorsi. Nella notte della Stella Rossa di sera, in quella di Parigi quando d’improvviso resuscitò Di Maria l’argentino dalla triste figura, nel gol concesso ai belgradesi nella notte sanpaolina.

Da quando si va avanti con i tre punti per vittoria, il pareggio è una mezza sconfitta. Si scende in Europa League che ha comunque fior di squadroni – insieme con l’Inter che ha fatto pure di peggio non riuscendo ad aver ragione del fanalino di coda Psv – e non è un disonore. Si potrebbe puntare anche alla finale. Sempreché si dimentichi la storia degli zebedei.

 

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