di Ottorino Gurgo
Una domanda ci assilla: le misure restrittive adottate dal governo saranno effettivamente utili a debellare o, quantomeno, a mitigare gli effetti del maledetto virus dal quale siamo stati assaliti?La gente, fatte le debite e deprecabili eccezioni, si è responsabilmente adeguata alle direttive che sono state impartite. Ma spera che ora arrivino i risultati.
Non vorremmo recitar la parte dei pessimisti ad ogni costo o dei bastian contrari, ma ci torna alla memoria un significativo “siparietto” al quale ci capitò di assistere, anni fa, nel transatlantico di Montecitorio.
Due ministri, noti per i frequenti battibecchi che caratterizzavano i loro rapporti (li chiamavano “le due comari”) erano impegnati in una vivace discussione. Passando vicino a loro per recarsi in aula, l’allora presidente del Consiglio Giovanni Spadolini, vedendoli confrontarsi così animatamente, si avvicinò loro domandando se ci fosse qualche problema. “Perché se c’è qualche problema – aggiunse – lo si accantona”.
Non vorremmo che il decreto “Io resto a casa” con il quale il governo ha esteso all’intero territorio nazionale, inasprendoli ulteriormente, i provvedimenti originariamente previsti per le regioni italiane più duramente colpite dal “coronavirus”, venisse eluso il nocciolo del problema.
In pratica il perentorio invito del governo a non abbandonare la propria abitazione, accompagnato alla minaccia di aspre sanzioni per chi non lo rispetta, è un modo per dire: “C’è un problema? Lo si accantoni, dimenticando, cioè, che la questione di fondo è l’intensificazione della ricerca per individuare l’origine del virus per poterlo combattere.
Un esempio: ci sembra che venga alquanto snobbata la sperimentazione tocilizumab, il farmaco anti artrite che sta dando interessantissimi risultati, in particolare nella cura delle polmoniti provocate dal “coronavirus”. È su questo tipo di ricerca che va concentrata l’attenzione e alla quale va dato tutto l’aiuto di cui necessitano.
C’è un altro aspetto di questa triste vicenda sul quale appare opportuno soffermarsi. Finora le forze politiche, nell’affrontare la situazione non hanno dato grande prova di sé, privilegiando ancora una volta gli interessi di parte.
Negli ultimi giorni, tuttavia, sia la maggioranza che l’opposizione hanno fatto mostra di aver finalmente acquisito che di fronte a circostanze come quella che stiamo vivendo non marciare uniti è dannoso per tutti. Ora speriamo, però, che alle parole seguano i fatti e che nessuno, ma proprio nessuno, si metta a remare contro.