di Ernesto Santovito
Inter-Napoli è anche la sfida dei due tecnici: Mazzarri e Benitez giocano contro il passato. Voglia di rivalsa e di riscatto, i loro addii sono stati accompagnati da molte polemiche .
Saran trecento, era giovane e forte ma dove sia finito nessun lo sa. In breve: riuscirà la sola presenza, anche da avversario, di WM a far rifiorire la primula sbiadita che risponde al nome di Hamsik? Domani sera, nel tempio meneghino del calcio, il giovin slovacco indosserà per la trecentesima volta la maglia azzurra.
Una cifra record destinata ad aumentare se non ci saranno tentazioni, tipo rendere reale il famoso detto: non c’è due senza tre. Insomma, via Lavezzi e via Cavani dietro lauti compensi e dunque via Hamsik sempre dietro lauto compenso. Per la serie: c’erano una volta i tre
tenori.
Lo slovacco addormentato guiderà, con tanto di fascia da capitano sul braccio, il Napoli distratto di questi tempi così così al cospetto dell’Inter che all’andata fu schiantata con un
quattro a due memorabile. Hamsik ama (calcisticamente parlando) Mazzarri e sarà, mi immagino, in ambasce: che faccio, torno ad essere Marekiaro o resto nel sonno dei giusti…mannaggia a ‘sto spagnolo che parla cinque lingue ma lo slovacco no?
Non è un mistero che Hamsik sia rimasto nel cuore del tecnico livornese di provincia. Sentimenti che s’intrecciano in un match che il Napoli considera come un’ulteriore prova generale in funzione della finale di Coppa Italia con la Fiorentina, mentre l’Inter cerca (passano i tempi anche quelli della gloria) la terza vittoria consecutiva dopo quelle
sulla Samp e sul Parma.
Benitez, bello rubizzo, si gongolerebbe nel suo panzon se il suo Napoli dovesse sbancare il Meazza, tempio da lui frequentato per pochi mesi nonostante il successo nella coppa del mondo ad inviti, insulso surrogato di quella che fu l’Intercontinentale. E vincendo potrebbe magari convincere Aurelio Primo a desistere dal far rappare il popolo del San Paolo che già ha gradito poco la versione riveduta e scorretta di ‘o surdato ‘nnammurato.
D’altro canto, Mazzarri l’uomo dell’orologio non starebbe nella pelle se dovesse battere la sua creatura di una volta anche per sottoporre la striscetta positiva all’attenzione del patron indonesiano: vedi di che cosa sono capace? Naturalmente, WM si augura che Thohir non si
presenti in tribuna perché ogni volta che sta li non è che porti granché fortuna.
Altro intreccio godibile è costituito dalla voglia di tango che aleggerà nella serata meneghina. Chi vincerà il primo premio nella milonga: Palacio col codino o Higuain Pipita? Andiamo alla scoperta dei segreti del paso doble.