Gerardo Mazziotti

Gerardo Mazziotti

Architetto, giornalista e scrittore. Per 20 anni docente all’Università di Salerno. Premio internazionale per il giornalismo civile. E’ considerato “ la coscienza critica della città”.

luigi Compagna

I trasformisti

 di Gerardo Mazziotti

Non ho apprezzato il discorso di insediamento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel passaggio relativo a “ Falcone e Borsellino, i nostri eroi della lotta alla mafia”, dimenticando gli altri ventidue magistrati che hanno pagato con la vita, spesso giovanissima, la decisione di contrastare la criminalità organizzata.

luigi Compagna

Luigi Compagna

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Anche a questi magistrati avrebbe dovuto rendere omaggio allungando di un solo minuto il suo breve discorso. Ma ho apprezzato molto il suo accenno alla “necessità di rivedere la Costituzione “. A dispetto di quanti la considerano “intoccabile” ( Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Antonio Padellaro, Curzio Maltese, Antonio DiPietro e molti magistrati ) e, addirittura, “ la più bella del mondo ” (Roberto Benigni e i milioni di deficienti che lo considerano un genio ). Ripeto per l’ennesima volta che va soppresso senza se e senza ma l’articolo 67, secondo il quale “ Ogni membro del Parlamento  rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato ”.

IL GOVERNO LETTA IN SENATO PER IL VOTO DI FIDUCIA

Compagna e il ministro Lorenzin

I dati sono scandalosi  in questa Legislatura, cominciata nel febbraio 2013, 173 parlamentari, sono migrati in altri partiti. Alcuni di loro hanno cambiato “ casacca” più volte . È il caso del senatore Luigi Compagna, attualmente Ncd, che detiene il record con ben quattro cambi: inizia con il gruppo Misto, ma la sintonia dura appena un giorno, per poi passare a Gal dove rimane per otto mesi prima di approdare al neonato Ncd, dove rimane nemmeno tre giorni per tornare in casa Gal, che lascerà dopo circa due settimane per ricongiungersi finalmente ( chissà se definitivamente) con Ncd.

naccaratoPAOLO NACCARATO

Paolo Naccarato

Fucsia Nissoli

Fucsia Nissoli

Compagna è seguito, a pari merito con tre cambi, da Paolo Naccarato (Lega, Gal, Ncd e di nuovo Gal) e da Fucsia Nissoli (Scelta Civica, Misto, di nuovo Scelta Civica e ora Per l’Italia). Il fenomeno del “trasformismo”, largamente praticato nelle precedenti legislature,  è continuato anche in questa dispetto delle numerose promesse di “serietà”. Con la conseguenza scandalosa, vergognosa, invereconda di dar luogo a un Parlamento di transfughi. Oltre che di nominati.

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Gennaro Migliore

Ma tenendo conto che Forza Italia, Scelta Civica, Nuovo Centro Destra e Per l’Italia sono partiti nati in corso di legislatura da scissioni interne, il record di cambi non è da meno. Volendo soffermarsi solo su quest’ultimi, il partito che dimostra di aver perso più parlamentari è sicuramente Forza Italia (-58) a favore di Ncd (+57). Al di là dei partiti più recenti, chi ha tratto maggior vantaggio dai parlamentari in fuga è il Partito Democratico che tra i due rami del Parlamento ha segnato un saldo positivo di +18. Tutti cambi avvenuti dopo l’elezione di Matteo Renzi a Presidente del Consiglio. Un effetto “calamita” che ha funzionato bene, almeno dal punto di vista dei dem. Clamoroso il passaggio di Gennaro Migliore da Sel al Pd. Altrettanto non può dire di Beppe Grillo. Il Movimento 5 Stelle è il gruppo che, escludendo Forza Italia e Scelta Civica di Monti, ha registrato il record negativo: -19 parlamentari (5 alla Camera e 14 al Senato). I transfughi più recenti sono 3 senatori e due deputati di Scelta Civica oltre alla ministra Stefania Giannini e al viceministro Carlo Calenda, passati oggi al Pd.

E’ appena il caso di ricordare che in nessun Parlamento del mondo avviene questo vergognoso fenomeno. Perché di vergogna si tratta. Lo scrisse Costantino Mortati, uno dei padri costituenti, che si oppose all’articolo 67 perché “avrebbe favorito il fenomeno del “trasformismo, nato nel 1881 quando alcuni parlamentari della Destra passarono alla Sinistra sostenere il governo di Agostino Depretis non per motivi di idee e di programmi ma in cambio di favori personali”. In tutti i paesi democratici i parlamentari rappresentano i cittadini e sono obbligati a dimettersi quando, per una qualsiasi ragione, non sono in grado di rispettare l’impegno con gli elettori e con i partiti che li hanno fatti eleggere.

 

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