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La giustizia sbendata

di Gianpaolo Santoro

Rien ne va plus. Ma per davvero. La diabolica roulette della giustizia italiana, questa volta si ferma. Colpevoli, innocenti, poi di nuovo colpevoli, poi di nuovi innocenti.

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Amanda Knox

L’incredibile vicenda dell’omicidio di Meredith Kercher, appena 22 anni che venne uccisa con una coltellata alla gola nella villetta presa in affitto a Perugia, rimane senza colpevoli. O , se proprio volete, ce n’è uno, Rudy Guede, un ivoriano condannato a sedici anni per aver ucciso in concorso con altri” la povera Meredith. Ma gli altri non esistono. A questo punto dopo otto anni di indagini, quattro processi, quattro anni di carcerazione preventiva la verità amara è un pugno di mosche. Ingiustizia è fatta. Ora i maggiori indiziati sono i fantasmi e le streghe di Halloween.

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Enzo Tortora

Noi siamo italiani. Abbiamo imparato a capire e conoscere la giustizia italiana, abbiamo metabolizzato che Enzo Tortora era il capo della Camorra, nei giorni insanguinati della grande guerra di clan, che Giulio Andreotti quando già era stato un bel po’ di volte presidente del Consiglio, era uno che suggellava i suoi sporchi affari di mafia e politica, baciando in bocca Totò Riina il boss dei boss, che Silvio Berlusconi, il merlo maschio, organizzasse un giro di prostituzione minorile per rompere la noia delle canzoni di Apicella.

SILVIO BERLUSCONI E GIULIO ANDREOTTI

Silvio Berlusconi e Giulio Andreotti

Noi siamo italiani, ancora ci chiediamo che mai sarà successo 35 anni fa su quel Dc Alitalia che sorvolava il cielo di Ustica, che diavolo è veramente accaduto quella maledetta mattina di un gelido inverno a piazza Fontana a Milano, 43 anni e sette processi non sono bastati ad individuare alcun colpevole, o chi c’era realmente dietro alla strage di Bologna, quella stazione devastata e insanguinata, una delle pagine più nere della nostra storia. Ma noi siamo italiani, siamo cresciuti con le nostre stragi, undici in soli quindici anni, 150 morti e 652 feriti: eppure mai capito, accertato, individuato il cuore e la mente, di questa logica stragista che ha insanguinato il Paese. Noi siamo italiani, siamo un popolo di depistatori, ognuno di noi, evidentemente, ha almeno una doppia personalità. Si scopre che c’è sempre qualcuno che svia le indagini, mai che cosa realmente c’è dietro a queste mattanze.

Noi siamo italiani, siamo il paese dei misteri. Siamo stati abituati a non trovare mai la soluzione delle cose alla fine del libro, spesso ci scontriamo in segreti di stato, ma neanche ci danniamo tanto. Ci accontentiamo dei processi televisivi e sui giornali e, chissà, forse facciamo bene. Abbiamo fame di verità, da qualche parte qualcuno dovrà pur credere di trovarla…

Stephanie Kercher con i genitori

Ma in questa vicenda maledetta, in questa sanguinaria notte di Halloween, noi italiani non siamo da soli. La vittima, la povera Mez Kercher, era una cittadina inglese, di Coulsdon, nel Surrey. “Siamo allibiti…” la voce che ha spezzato il silenzio è stata quella della sorella di Meredith, Stephanie. E’ difficile poter far comprendere l’Italia, soprattutto quando l’argomento in questione è la giustizia. L’Independent, in un commento a firma di Peter Popham, si chiede come “il sistema giudiziario di un Paese bello e illuminato  abbia potuto compiere così tanti errori…” Amaro anche il commento del Guardian “ I Kercher avevano risposto piena fiducia nel sistema giudiziario italiano. Ma per come si è conclusa la vicenda…”

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Amanda Knox

Dall’altra parte dell’oceano c’è poi Amanda Knox, la gelida Amanda, otto anni d’inferno, quattro di ingiusta detenzione, una vita da riscattare. Siamo a Seattle stato di Washington tra un braccio dell’oceano Pacifico, chiamato Puget Sound, e il lago Washington a sud del confine con il Canada. In America come è noto, vige il “ne bis in idem ” che in campo penale comporta che un accusato non può essere giudicato due volte per lo stesso reato. Figuriamoci come può essere considerata l’altalena sconcertante fra assoluzioni e venticinque anni di carcere, avvenuta per ben due volte, quella che sarcasticamente il Washington Post ha definito “una incredibile saga giudiziaria”. Siamo alla ruota della fortuna.

Ma se la pallina della roulette della giustizia ha definitivamente finito di rimbalzare per l’accertamento dei colpevoli, la ruota di quella maledetta notte di Halloween continuerà a girare.. Amanda ha già annunciato che chiederà un risarcimento “per gli anni che ho passato in cella e perché mi è stata rubata e stravolta la vita.”  E’ giunto il tempo di togliere questa dannata benda alla giustizia italiana.

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