di Angelo Vaccariello
Jovanotti al Sanpaolo: mancava solo Maradona e la pizza. Un bellissimo concerto. Certo. Si è dato molto. Certo. Ha fatto vibrare il Sanpaolo. Sicuramente. E’ stato molto coinvolgente. Senza dubbio. E’ stato commovente. Parole sante.
Sono più o meno questi i commenti del giorno dopo il concerto di Jovanotti allo stadio napoletano. Struttura stracolma: raccontano le cronache, oltre 40 mila paganti. Senza contare, poi, la presenza di Eros Ramazzoti, James Senese con i quali il Lorenzo Cherubini ha voluto ricordare Pino Daniele. Ed ecco qui la cosa. Suvvia, lasciateci essere un po’ cattivi.
Mettiamo in ordine le cose. Muore Pino Daniele, con il quale Jovanotti e Ramazzotti hanno fatto tour a metà degli anni Novanta. “Jova” lo ricorda su diversi giornali. Nel tour di quest’anno, una tappa la Sanpaolo (ps. Già dimenticate le polemiche per il manto erboso?). Un appuntamento all’insegna di Pino Daniele. Sicuro, sicuro che questo non vi insospettisca un po’? Non vi viene in mente che, al di là del rispetto e dell’amore, ci possa essere una piccolissima operazione di marketing dietro la rievocazione di Pino Daniele? Dite che siamo troppo perfidi? Vediamo.
Il giorno prima del concerto, esattamente il 25 luglio alle 13.15 il buonista Jovanotti pubblica un post sulla sua pagina di Facebook con una foto che lo ritrae insieme a Pino ed Eros e annuncia che all’indomani ci sarebbe stata qualche canzone insieme anche a James Senese. Si legge nel post: “Napoli e il San Paolo nella mia vita sono indissolubilmente legati a Pino Daniele. Nel San Paolo io ci sono entrato due volte, entrambe con Pino e grazie a Pino, e il ricordo di quel 13 giugno 1994 insieme a lui e a “Ramazza” è tra i più importanti della mia vita”.
Dopo questa pubblicazione il delirio. Basti pensare che il post è stato condiviso circa 30 mila volte e ha ottenuto 170 mila mi piace. No, non è una operazione marketing. Non scherziamo proprio. In un video che gira on line, poi, si vede i tre che cantano “Napul è”. Guarda un po’. Mica hanno scelto “na tazzulella ‘e cafè”… E nella registrazione il “grande” Eros si commuove. Ora, si sa: i napoletani ci tengono a certi miti. Se Jovanotti sul palco avesse indossato la maglietta di Maradona, suonato il mandolino e mangiato un pezzo di pizza l’affresco sarebbe stato completo.
Ah, infine: la scaletta prima dell’inizio del concerto – ci informa sempre il Mattino che legge nel concerto la milionesima rinascita di Napoli (che tristezza!) – è stata redatta da Roberto Saviano. Quindi ci correggiamo: mancavano solo Fazio, la Littizzetto e un ricordo di Totò e “Jova” sarebbe stato perfetto.