Gerardo Mazziotti

Gerardo Mazziotti

Architetto, giornalista e scrittore. Per 20 anni docente all’Università di Salerno. Premio internazionale per il giornalismo civile. E’ considerato “ la coscienza critica della città”.

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Lo smemorato di San Giacomo

 di Gerardo Mazziotti

Quando il dottore in legge deMagistris Luigi entrò a palazzo San Giacomo con la bandana in testa e al grido “ Scasso tutto ” promise “una forte discontinuità col passato e un’ amministrazione rispettosa della legalità ”. Novello Re Sole disse “ La legalità sono io ”. Ma presto se ne dimenticò.

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Luigi De Magistris

Lo dimostra la mancata attuazione della legge 582 del novembre 1996 sul “ ripristino della morfologia naturale della costa di Bagnoli” con la conseguente rimozione della colmata e la demolizione di tutti i pontili. Ma lo dimostra, sopra tutto, la pervicace, ostinata, tracotante violazione delle Norme europee e nazionali contro l’inquinamento acustico. Dopo avere utilizzato via Caracciolo e la Rotonda Diaz come sedi delle regate veliche della Vuitton Cup ( e come ex magistrato non ha esitato a calpestare il vincolo monumentale per aggiungere alla scogliera della Rotonda Diaz “ due baffi provvisori” che non ha più rimossi) le ha trasformate in un “ volgare lunapark” o, se preferite, in una “las vegas alle vongole”.

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Il lungomare di ieri

Corse di cavalli, corse di biciclette, gare di tennis, festival della pizza e della mozzarella, discoteche en plein air e quant’altro in grado di cancellare l’immaginario collettivo del lungomare più celebrato del mondo e di alterarne l’iconografia storica, consolidata da oltre un secolo. E, sopra tutto, in grado di “introdurre rumori nell’ambiente esterno e nell’ambiente abitativo tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle altre attività umane che costituiscono un pericolo per la salute umana “.

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Il lungomare di oggi

E per raggiungere questo incivile scopo il sindaco ha deciso l’ 8 aprile scorso di realizzare a via Caracciolo dal 1°giugno alla fine di settembre un “villaggio turistico”, con palchi, stand, chioschi, spettacoli musicali e altre attrazioni. Memori della allucinante notte di San Silvestro, quando i rumori assordanti provenienti dalla Rotonda Diaz hanno tenuto svegli fino alle 6 del mattino i  200mila napoletani che abitano alla Riviera di Chiaja, al corso Vittorio Emanuele, al parco Grifeo, in via Tasso, in via Aniello Falcone, in  via Palizzi, in via Luigia Sanfelice e nelle vie adiacenti,

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un gruppo di noi (Adriana d’Ambrosio, Lorenzo d’Albora  Raffaele Aragona  Francesco Simona Gianluca Sapignoli, Domenico Barbaja, Adriana Oliva, Guido d’Angelo  Paolo Macry, Vittorio Paliotti, Nicola Pagliara, Francesco Bruno, Isabella Guarini  Antonella e Marcella Mazziotti, Alessio Otto e Roberto Buccafusca, Beby Franzoni, Luciano Scateni  Angiolina Di Donato, Mariano Moselli, Renato  Ricci, Giorgio Trotta,  Gerardo Ragone, Lorenzo Capobianco, MariaTaranto e tantissimi altri) ci siamo rivolti il 10 aprile al Sindaco, al Prefetto, al Questore, all’Asl e alla Magistratura perché venissero rispettate la  Direttiva europea 2002/49/CE del 25 giugno 2002, la quale impone agli Stati membri di  “ evitare gli effetti nocivi, compreso il fastidio, della esposizione ai rumori ambientali, che sono causa di problemi psicologici, di  pressione e di stress alle persone che ne sono sottoposte anche temporaneamente”.

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E  la legge italiana numero 447 del 25 ottobre 1995, che l’ha recepita. Ma tutto inutile. Abbiamo dovuto partecipare dalle nostre case e nostro malgrado alla frastornante festa organizzata alla Rotonda Diaz in onore di Tullio DePiscopo, a base di percussioni su tamburi di varie dimensioni e  non certo a base di viole, violini e viole d’amore. Abbiamo dovuto subire, talvolta fino alle due di notte, gli schiamazzi del PizzaFest e della BufalaFest. Che l’ex sindaco Antonio Bassolino, rispettoso dei napoletani più di quanto non sia deMagistris, faceva svolgere alla Mostra d’Oltremare. Il complesso architettonico alla ricerca di una sua nuova mission ma che, nel frattempo, potrebbe ospitare tutte le manifestazioni che si svolgono a via Caracciolo e alla Rotonda Diaz. Manifestazioni che mi inducono a ricordare Mario Appelius, il giornalista fascista che, negli anni della seconda guerra mondiale, chiudeva il suo commento quotidiano ai fatti del giorno dai microfoni dell’Eiar con un “Dio stramaledica gli Inglesi “.

 

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