- foto Domenico Maddaloni

Cinecittà World, c’è poco da divertirsi

di Franco Meda

Doveva essere la nostra Dysneyland. Un parco divertimenti concepito per lo svago di grandi e bambini per fare concorrenza se non proprio alla struttura di Anaheim, alla periferia di Losa Angeles, nata orma sessanta anni fa, di certo a Disneyland Paris, ventitré anni di vita, cifre da capogiro.

Selfie a Cinecittà World per Aurelio e Luigi De Laurentiis

Selfie a Cinecittà World per Aurelio e Luigi De Laurentiis

Già perché centro di divertimenti situato a Marne-la-Vallée, a 32 km est di Parigi, formato da due parchi a tema Disney, Disneyland park e Walt Disney Studios park, un Disney Village, un campo da golf e una serie di hotel ha superato i 300 milioni di visitatori, più della torre Eiffel nei suoi oltre 120 anni di vita. Insomma la cittadella disneyana, meta del turismo di tutta Europa (al primo posto gli inglesi, poi italiani e spagnoli) la principale azienda monosede della Francia.

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CInecittà World (sopra) e Disneyland Paris

E perché non farlo anche a Roma una grande parco divertimenti hanno pensato un gruppo di imprenditori (i principali azionisti sono Aurelio e Luigi De Laurentiis, Luigi Abete, Diego Della Valle, la famiglia Haggiag  con la partecipazione di Generali Properties) che due anni fa diede vita a Cinecittà World la risposta italiana a Miky Mouse.

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A CInecittà World: Francesca Lo Schiavo, Andrea Della Valle Aurelio De Laurentiis, Luigi Abete, Dante Ferretti

Uomo di cinema e di spettacolo De Laurentiis ha sempre avuto un debole per i parchi divertimenti. Ne voleva realizzare uno anche a Pompei. “Napoli è un Eldorado con le pepite d’oro nascoste e sporche di fango. Basterebbe mettere a regime tutte le possibilità del territorio per tirarne fuori una piccola Svizzera.” E il fascino di Pompei avrebbe permesso di lanciare questo grande progetto.

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no 5 - foto Domenico Maddaloni

Ma poi si concretizzo l’operazione Cinecittà World il parco a tema italiano, sito a Castel Romano, a circa 20 chilometri da Roma il cui elemento tematico e dominante dell’intera struttura è il cinema, con 20 attrazioni e scenografie e Pompeiword cadde nel dimenticatoio…

Ma a distanza di un anno il bilancio di Cinecittà World si sta rivelando un flop economico, un buco nell’acqua. I romani che sono figli del Colosseo provano scarso entusiasmo per le e le scenografie di Ben Hur pur se disegnate dal Premio oscar Dante Ferretti. E questo vale anche per il tempio di Moloch o le montagne russe. Insomma Topolino resta tutta un’altra soggezione.

Cinecitta World

Quest’anno per cercare di raddrizzare i conti è stato introdotto il prezzo “dinamico” che permette di acquistare online il biglietto a data fissa con tariffe molto convenienti, a partire da 23 euro per gli adulti e 15 euro per i ragazzi in base a quanto prima si acquista. Ma oggettivamente siamo su costi sempre troppo alti. Per non parlare poi dell’inferno della Pontina, che bisogna percorrere per giungere al Parco, strada che sai quando parti e mai quando arrivi visto il traffico bestiale. Insomma appare impresa utopica raggiungere il numero dei visitatori stimato nel business plan. L’investimento di 250 milioni,  a queste condizioni, sembra sempre più difficilmente ammortizzabile. E si sussurra che Cinecittà World sia alle ultime battute. E ci sarà poco da divertirsi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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