di Adolfo Mollichelli
Buona, anzi ottima la prima europea del Napoli di Sarri. Travolto il Bruges dell’ex riccioli d’oro Preud’Homme, portierone dei tempi che furono. Esordio assoluto in Europa League per il tecnico napoletan-toscano che fuma più dell’indimenticabile Petisso.
Barba incolta e sguardo stralunato, Sarri non s’aspettava un avversario così dimesso e di vincere calando sul tappeto un pokerissimo che sta pure stretto. Doppietta di Callejon, doppietta di Mertens, gol di Hamsik, palo di Higuain. Dopo venticinque minuti, azzurri già avanti di tre reti.
Goleada aperta da un’incredibile parabola di Callejon da posizione defilata, insomma un cross tagliato che sorprende lo stralunato portiere belga in calzamaglia con questo caldo agostano, pensate un po’ voi! Gol per la serie “famolo strano”, seconda puntata dopo il prologo struggente di Florenzi recitato davanti al palco reale catalano.
Sarri cambia un po’ di uomini e posizioni: Hysaj per Maggio, Koulibaly al fianco di Albiol, Ghoulam a sinistra, David Lopez per Allan che entrerà ad inizio ripresa per Hamsik, Jorginho per Valdifiori. Fuori Insigne, il trequartista di belle speranze. Perché?
Perché il modulo è un altro. Accantonato il quattro-tre-uno-due. Si sperimenta il quattro-tre-tre. Con Callejon e Mertens larghi ed Higuain al centro. Il modulo, crediamo, che meglio si adatti agli effervescenti uomini d’attacco che il Napoli possiede inabbondanza. Modulo che non esclude Insigne che sulla fascia è nato calcisticamente.
Napoli piacevole, coordinato dai tocchi semplici ma efficaci di Jorginho che se gioca sempre così potrebbe escludere dall’undici iniziale il Valdifiori svagato di
questi tempi grami. Comunque, lavorare su due schemi tattici, e farli propri, non può che rendere migliore e meno prevedibile la squadra azzurra. Naturalmente, non c’è da esaltarsi più di tanto per il largo e facile successo sul Bruges che è apparso davvero mediocre.
Nella ripresa, spazio anche ad Insigne per Mertens ed a Gabbiadini per Higuain al quale è mancato solo il gol pur andandoci vicino (palo). Il Pipita ha distribuito sguardi più o meno torvi all’indirizzo di Mertens e di Callejon a volte un po’ egoisti, specie il belga che per istinto cerca sempre la porta più che il dialogo con i compagni di linea in zona calda.
L’umile Sarri può godersi la sua prima panchina europea con un successo largo e convincente. Ed a Diego staranno fischiando le orecchie. Tanto per intenderci.
Una previsione è d’obbligo. In Europa il Napoli può andare molto avanti, fino alla fine. Perché l’agone continentale è nel dna degli azzurri.