di Adolfo Mollichelli

Il Napoli cala il poker anche in Europa. È una storia infinita. E bella. Lezione ai campioni danesi del Midtjylland. Apre Callejon, doppio Gabbiadini, chiude Higuain. 
La Danimarca è il regno delle favole, la squadra del Midtjylland è la fiaba del calcio danese. Si diverte in campionato, si diverte in coppa. Guarda il Napoli negli occhi, senza paura. Sferza in avanti, come il vento che taglia lo stadiolo di Herning. La posta è alta: il primato nel girone. Freddo e pioggia, ci vorrebbe il piumone e allora si corre, di qua e di là.
Sprintano i danesotti di rosso vestiti, anche perché i lupi azzurri affidano i pensieri al vento – vediamo che aria tira – prima diazzannare. Una decina di minuti di affronti rock subiti sono sufficienti perché i lupi azzurri decidano di uscire dalla tana.

Sarri impartisce ordini

Mo’ basta, eh?  Lo zio Sarri gesticola, con le dita formula qualcosa. Ah! Già: 19-31-40, sono i minuti dei gol del Napoli che oramai è bellezza, praticità e numeri. E allora Koulibaly sventaglia dalla metà campo sua e raggiunge Callejon che s’avvita e di destro fa palombella superando Andersen e come volete che si chiami uno che è nato, cresciuto e vissuto nel Paese della Sirenetta? E poi, Maggio serve Allan che va e crossa al centro per Gabbiadini che di sinistro con la suola schianta di nuovo quel portiere attonito che comincia a dubitare delle favole. Ma non è finito il “pranzo” dei lupi azzurri, perché Gabbiadini s’inventa un golazo dal limite su palla controllata in rimbalzo.

Gabbiadini (in alto) e Callejon

Il gol che il Napoli incasserà è frutto di un colpo di bigliardo, insomma: sponda, carambola e fungo, per intenderci, la buca la trova Pusic. Mentre Callejon, poco dopo, troverà la traversa a negargli il raddoppio.

Ripresa nel segno del controllo del match. Da segnalare un gran destro dal limite di Higuain e due interventi di Koulibaly: uno a salvare un gol che sembrava già fatto, l’altro ad attentare all’incolumità di Mabil, quest’ultimo colpirà anche una traversa. Si rivede Strinic, per Ghoulam, nei dieci minuti finali. Il gol di Higuain, su assist di El Kaddouri, è il quarto sigillo. Bello e sin troppo facile. Sei i cambi che erano stati decisi da Sarri, due per reparto: Chiriches (per Albiol) e Maggio (per Hjsay) nella linea difensiva; David Lopez (per Hamsik che entrerà per Allan dopo quindici minuti della ripresa) e Valdifiori (per Jorginho) a centrocampo; Gabbiadini (per Higuain che subentrerà a Callejon) ed El Kaddouri (per Insigne) nel tridente avanzato.

Squadra sempre concreta e con un’identità ben definita. Continua la marcia trionfale degli azzurri. Coppa o campionato pari sono. Sarri pretende il massimo possibile in ogni competizione. Quanto alla coppa, non ditegli che è figlia minore della Champions perché lo sentirete smoccolare ed a ragione.

Koulibaly

L’aria dell’Europa fa solo crescere, in esperienza ed autostima. Tre partite, tre vittorie, undici gol fatti, uno subito. E la certezza di avere un parco attaccanti di valore assoluto. Se Manolo Gabbiadini s’intristisce e s’incavola perché gioca poco in campionato che cosa gli si può dire per confortarlo? Caro Manolo (sono un suo fan) sorridi e continua a segnare, e medita: sono diversi i campioni un po’ troppo panchinari come te (vedi Dybala) ma non hanno la fortuna di militare in una squadra bella e impossibile (per gli avversari) come questo Napoli delle meraviglie sarriane.

Condividi0000