di Angelo Vaccariello
C’era da aspettarselo. Era solo questione di tempo, poi lo scandalo Volkswagen si sarebbe rivelato in uno dei più antichi riti del capitalismo: la caccia ai clienti delusi.
Già, perché il tanto vituperato libero mercato funziona (dove funziona seriamente) così: tradire la fiducia dei clienti è il più grande errore che si possa fare. Puoi permetterti tutto anche imbrogliarlo il cliente: basta che lui non venga mai a saperlo. Se, però, succede allora sei fregato.
Il primo a dare vita alle ostilità è il solito Sergio Marchionne, numero uno della Fca (l’ex italiana Fiat oggigiorno un player globale). Secondo un sito specializzato (Carblogger), Fca è pronto ad offrire un extra sconto a tutti coloro che decideranno di rottamare una Volkswagen e i marchi ad esse collegati: Skoda, Audi e Seat. Il numero uno del Lingotto questa volta ha agito in anticipo come suo solito.
Lo ha fatto in Italia quando ha rinnovato un’azienda decotta e l’ha trasformata in un’impresa efficiente; lo ha fatto negli Usa, quando si è accordato con i potentissimi sindacati e ha rilevato Chrysler e lo sta facendo ora tirando la fune al collo del colosso di Wolfsburg. I risparmi offerti dalla casa madre ai concessionari e da girare ai clienti vanno dai 500 ai 1500 euro, sono modulati secondo il modello, e includono l’Iva.
Così si può ottenere uno sconto di 500 euro per Punto, Panda e 500 3p. Un importo che sale a 750 euro per 500X, 500L, 500L Living, Freemont, Qubo e Doblò. Ancora 500 euro per Abarth 500, Lancia Ypsilon e Alfa Romeo Mito. 750 euro la somma che può risparmiare chi compra Alfa Romeo Giulietta dando indietro una tedesca. E stessa cifra per chi passa alle americane Jeep Renegade, Cherokee e Wrangler. Infine 1500 gli euro che restano in tasca al cliente che acquista una Grand Cherokee. Questo è il capitalismo, bellezza.