Carlotta D'Amato

Carlotta D'Amato

Consulente legale in aziende italiane ed internazionali, ha scritto numerosi articoli in materia di diritto. Le sue passioni sono politica, cultura, moda.

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Nelle galassia delle app
c’è anche la salva sbronza

 di Carlotta D’Amato

Nella galassia delle applicazioni ora c’è anche questa, la app salva-sbronza, quella che ti ferma un attimo prima del burrone.. “Dont’drink and phone” è lo slogan, cioè non bere e non usare il telefono. E se proprio non riesci a non bere, almeno non combini guai col telefono…

A chi non è mai capitato di mandare messaggi quando era in stato di alterazione emotiva dovuto alluso di sostanze alcoliche?

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Ecco, per evitare questi spiacevoli incidenti, scoperti solo ore dopo quando ci si è ripresi dalla sbronza, e per evitare di rovinare relazioni o inventare misere scuse a cui non crede nessuno, o per scongiurarvi di rimanere a casa per mesi, se non per anni, è stata inventata un’app salva vita, o meglio salva-dignità: Drunk Blocker, la app salva-sbronza. Il nome è parecchio evocativo; è una applicazione che permette di impostare sul proprio smartphone, quando si è ancora sobri, il blocco totale dei servizi di messaggistica istantanea e social network, Whatsapp e Facebook prima di tutti.

“Dont’drink and phone” è lo slogan, cioè non bere e non usare il telefono. E forse sarà capitato anche agli inventori dell’app di svegliarsi il giorno dopo e scoprire la sfilza di messaggi imbarazzanti e di foto che sarebbe stato meglio tenere per sé e di dover resistere alla irrefrenabile tentazione di correre verso la finestra più vicina e fare un doppio carpiato con avvitamento alla Tania Cagnotto.

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Fortunatamente, con “Drunk Blocker” si potrà dire basta alle pessime figure da ubriachi; sono fatte salve la dignità e pure la vita.

E se cercherete di fare i furbi, di mandare messaggi a tutti i costi evadendo il blocco impostato, per farlo dovrete superare il test di sobrietà, che non tutti riescono a fare almeno da alticci. “Siamo come il tuo amico che si assicura che tu non faccia cavolate”, assicurano gli sviluppatori dell’app che in realtà è molto più utile di quanto si possa pensare.

Esempio: è sabato sera, si esce con gli amici, hai appena chiuso una storia da poco o c’è uno/una che ti piace e non sai proprio come dirglielo. Un bicchiere tira l’altro, ci si sposta in un locale. E fin qui tutto bene. Poi succede l’irreparabile…è l’inizio della fine. I freni inibitori si abbassano, perché si sa in vino veritas. E mettere la mano in borsa e prendere il telefono è un attimo. In men che non si dica sei collegato su Whatsapp, scorri la lista delle chat, cerchi lui/lei. Selezioni, e inizi a scrivere quello che in realtà avresti voluto fare da sobrio ma ti è mancato il coraggio o forse l’orgoglio ha prevalso.

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Bene, scrivi, scrivi e riscrivi. Invii. E continui a bere. Quando ti accorgi di quello che hai fatto, ormai, è troppo tardi è il mattino dopo. Se tutto va bene il destinatario ha capito la situazione e si è limitato ad ignorarvi o a rispondervi superficialmente, altrimenti, siete fregati!

Tutto ciò appartiene ormai al passato grazie all’app che ti frena dall’essere troppo esplicito o troppo sincero. Certo Drunk Blocker vi inibirà il telefono ma non vi impedirà di andare sotto casa sua e rigarle l’auto o attaccarvi al citofono mentre il padre chiama la polizia, o di urlargli in faccia che vi ha rovinato la vita.

Da oggi non si può più dare la colpa all’alcool per certe prese di coraggio o di coscienza. O magari accadrà il contrario, in barba alle app, daremo sempre la colpa a quel bicchiere in più per quel messaggio su cui abbiamo meditato per mesi, o per la telefonata che abbiamo sempre sognato prendendoci rivincite mai sperate ma tanto agognate. Per certe cose non c’è app che tenga…perché si sa, nulla ha maggior potere catartico di un bel calcio nel sedere, virtuale o reale che sia.  Salute!

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