di Adolfo Mollichelli
Quinta vittoria consecutiva, ancora una goleada, ventunesimo gol di Higuain sempre più Pichichi, Insigne rigorista chirurgico, Hamsik slalomista tra i piccioni, Mertens goleador subentrante. La delusione in Coppa Italia chiusa nel forziere del passato insieme con il chiacchiericcio stucchevole ed esagerato generato dal j’accuse del Mancio che ha trovato in mensa una Lasagna avvelenata
Maurizio Sarri
Ironia a parte, va un plauso a Sarri e Mancini per la pace fatta indossando la sciarpa delle Iene. “Esco da questa storia con un pizzico di amarezza perché la cavolata l’ho commessa io“, le sagge parole di zio Maurizio.
Sa di svolta la presa di Genova che sa di mare. E di cantautori sublimi. Forse è per questo che sono salite alcune note stonate dal catino di Marassi. Troppe le occasioni sciupate in attacco, soprattutto da Higuain, pensa un po’ tu! Troppe le occasioni concesse alla Samp che pure ha giocato in inferiorità numerica per lunghi tratti della ripresa. E senza Soriano, squalificato.Partita facile ma non una passeggiata. Fate pure tutti i riti apotropaici di
Higuain, gol numero 21
vostra conoscenza, ma si avvertono sensazioni positive sulla strada che porta al triangolino. Dicevamo di Genova che canta. E il paraguaiano in blucerchiato, Barreto, mi ha riportato alla memoria il don Marino (Barreto) che cantava angeli negri. Barreto è stato l’angelo bianco degli azzurri: pressato da Hamsik, serve Higuain per il vantaggio, poi farà rigore su Albiol – centrale difensivo nel cuore genovese – per la trasformazione di Lorenzinho.
Il gol incassato da Correa, argentino tosto, aveva riportato in cielo la Samp e sulla terra gli azzurri. Che poi, risaliranno le vette quando Insigne costringerà Cassani al doppio giallo e fuori. Pochi istanti dopo, Hamsik, come Tomba, farà slalom vincente e ristabilirà il doppio vantaggio.
Ancora, la rete di Eder accorcerà le distanze. Non va, così non va. La chiusura definitiva del match sarà opera di Mertens, subentrato all’incazzusiello, cioè Insigne che mugugnerà ancora per il cambio.
Finisce in gloria. E domenica – Empoli al San Paolo – la buona occasione per allungare ancora. Sulla via del triangolino.
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