Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Giornalista. Ha lavorato con il Roma ed il Mattino. Ha seguito, tra l'altro, come inviato speciale cinque Mondiali, altrettanti Europei, nove finali di Campioni-Champions e l'Olimpiade di Sydney

NAPOLI - GENOA

Juve, c’è posta per te

di Adolfo Mollichelli

Sempre a meno tre ma non fa freddo, anzi. Si resta incollati alla Juve. Resta intatto il grande sogno. Con un Higuain semplicemente stellare tutto è possibile. Napoli già sugli scudi. Mai prima d’ora aveva raggiunto quota 67 punti e messo insieme 20 vittorie, ad otto giornate dalla fine

NAPOLI - GENOA

Higuain, altri due gol

La corsa continua: è la frase che Messala (morente) con voce roca e piena di rabbia rivolge a Ben Hur. È quello che vorrebbe gridare il superbomber ai rivali bianconeri. Si trattiene a stento il Pipita di tutti i gol, molti dei quali impossibili, davanti ai microfoni.

Ma dentro, altroché se se lo dice. E dentro lo spogliatoio è questo il mantra, sicuro.

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Insigne

Una gran bella vittoria, e pure larga. Ma quanti timori aveva suscitato l’effervescente Genoa di Gasperini detto Gasp.

Primo tempo di sofferta incredulità. Merito del Grifone che blocca le linee di passaggio, che aggredisce i vertici dei triangoli sarriani, che si chiude con maestria e riparte a soffietto, come un mantice.

NAPOLI - GENOA

Callejon

Azzurri straniti: mai nessuno aveva osato tanto nel nostro regno. Non vi dico
il gol: un mezzo pateracchio in condominio: leggerezze di Jorginho (auguri per la convocazione di Conte), Hamsik e Koulibaly e la manona di Reina perduta in un gesto da sciò sciò (insomma, quando si cerca di scacciare una mosca fastidiosa) sulla legnata dalla distanza di Rincon, quello buono, ne avemmo uno in azzurro stralunato e penoso.
Un’altra rimonta da fare, come col Chievo. Roba da cuori sani. Tutto avviene con garra e leggerezza estreme. Nella ripresa, quando il re dei bomber decide di dedicarsi l’ennesima doppietta. La fisarmonica di Gasp s’apre sempre con maggior fatica, anche perché aveva suonato note altissime per troppo tempo. Sfiatata, insomma.

Soccer: Serie A , Napoli -  Genoa

RIncon

Cominciava così la sinfonia dell’orchestra del maestro Sarri che dirige senza bacchetta ma col bocchino tra le dita. Ora l’uno contro uno era uno sfizio continuo, con poche concessioni e penso al Cerci dei gol perduti.

Non funziona a dovere la nota catena di sinistra? Poco male, ci penserà la catenella (absit iniuria verbis) brillante di Hysaj che invita Higuain a centro area e figuratevi se
l’argentino si lascia scappare il numero ventotto. Quanto al ventinove (parlo di gol, naturalmente) è un capolavoro autentico, tra arte antica e moderna, con serpentina alla Pollok e tratto finale alla Picasso: si vede, non si vede, ma c’è.

NAPOLI - GENOA

Higuain

I cambi fanno bene. E confezionano il terzo sigillo, da Gabbiadini (fuorigioco) per El Kaddouri che infila Perin per uno dei gol più rapidi della storia calcistica. Sempre fringuellino Mertens che era entrato per Insigne che doveva andare a fare il bagaglio per il viaggio a Coverciano. Auguri anche a Lorenzino, in tutti i sensi. Perché se Sarri usa il drone, Conte maneggia il martello.

Ultimo pensierino per il genoano Izzo di nome Armando, ragazzo di Scampia. Niente male, un altro napoletano sfuggito al sogno (questo sì un bluff) di chi parlava di scugnizzeria.

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