Angelo Vaccariello

Giornalista esperto di economia e Mezzogiorno Ora si occupa di marketing e comunicazione.

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La ragnatela di Boccia

di Angelo Vaccariello

Chi lo conosce bene, lo descrive come uno paziente che non ama gli strappi; che lavora per ricostruire e consolidare la propria leadership. Vincenzo Boccia, salernitano, neo presidente di Confindustria, non è una persona vendicativa. Negli anni ha dimostrato di lavorare per “l’organizzazione”

Vincenzo Boccia

Vincenzo Boccia

E se il presidente uscente Giorgio Squinzi è un ciclista praticante (memorabile una corsa per veterani sullo Stelvio dove mister Mapei batte l’ex premier Romano Prodi) che adora andare via in fuga solitaria, Boccia è un po’ come il mediano che si mette a servizio della squadra e, con il tempo, il suo impegno viene premiato con la fascia da capitano. In quest’ottica si possono leggere gli incontri riservati che Boccia sta tenendo nelle ultime settimane.

Squinzi e Prodi   sullo Stelvio

Squinzi e Prodi sullo Stelvio

 

Tra questi, la cena con Luigi Abete, imprenditore attuale numero uno di Bnl. Abete non è stato uno sponsor di Boccia. All’inizio della corsa allo scranno più alto di viale dell’Astronomia si è schierato per il romano Regina. Quando per quest’ultimo non c’erano più speranza il presidente della Banca nazionale del lavoro ha scelto una salomonica equidistanza, propendendo di più per l’avversario di Boccia, l’emiliano Vacchi ma senza sbilanciarsi più di tanto, senza volersi schierare apertamente.

Luca Cordero di Montezemolo, Vincenzo Boccia e Antonio D'Amato

Luca Montezemolo, Vincenzo Boccia e Antonio D’Amato

Non dimentichiamo, infatti, che Abete è caro amico di uno dei più importanti sponsor di Vacchi, Luca Cordero di Montezemolo. Non per questo, però, Boccia ha deciso di erigere un muro con i suoi avversari.

Ecco dunque che le diplomazie si sono messe a lavoro e il nuovo presidente di Confindustria sta incontrando tutti i più importanti imprenditori che non lo hanno votato. Non è solo una questione di “unità” ma soprattutto di potere. Boccia si troverà a gestire numerosissime nomine, tra queste il nuovo consiglio di amministrazione del Sole 24 ore.

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Luigi Abete

Averlo come “amico” è un pensiero che accarezza tutti gli oppositori. Anche i più radicali. Tra gli incontri di cui si vocifera, però, manca all’appello quello con Antonio D’Amato, napoletano, suo predecessore, il quale è stato tra i più fieri oppositori del salernitano Boccia.

Tanto è vero che ha costretto la “sua” Confindustria Napoli (guidata da Ambrogio Prezioso) a schierarsi contro l’elezione del conterraneo salernitano. Un’operazione giudicata da molti sbagliata. L’interrogativi che molti si pongono è: “che cosa succederà ora”? Sarà il tempo delle grandi rivincite, se non proprio, delle “vendette”? Al momento non ci sono in agenda incontri con “don Antonio”, il quale ha dovuto dire definitivamente addio alla poltrona di amministratore delegato del Sole.

Confindustria: sfida all'ultimo voto tra Boccia e Vacchi

Vincenzo Boccia

In tutto ciò, a Palazzo Partanna, sede dell’Unione degli industriali di Napoli, si continua a respirare aria pesante. C’è gelo con Roma, nonostante la primavera sia arrivata. Anche perché coloro che hanno appoggiato Boccia alla presidenza, stanno metaforicamente affilando i coltelli per la successione di Prezioso la quale avverrà il prossimo anno.

In una situazione normale, Ambrogio non avrebbe nulla da temere: il presidente uscente riesce sempre ad avere una riconferma. Ora, però, che piazza dei Martiri non è allineata con viale dell’Astronomia, sarà ancora cosi? Forse si, ma bisognerà cedere poltrone importantissime e soprattutto tenere fuori dal portone i “damatiani”.

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